«Il
nuovo presidente del Consiglio comunale? Non sarà del Partito
democratico».
La
notizia arriva direttamente dai democratici, che nei giorni scorsi
hanno convocato e celebrato un esecutivo (erano presenti anche i
consiglieri Natilla, Ricci e Rutigliano) che aveva come ordine del
giorno l’elezione del presidente dell’assemblea consiliare, carica
vacante ormai da giugno e adesso sulle spalle del vicepresidente
vicario Francesco Paolo Cuoccio.
È
risaputo, infatti, che dopo le dimissioni di Vito Palmieri a giugno,
il sindaco Michele Abbaticchio ha cercato di coinvolgere il maggior
partito di opposizione nella scelta del nuovo presidente.
Circostanza
testimoniata da una corrispondenza di lettere estive tra il primo
cittadino e il segretario piddino, Biagio Vaccaro, e dalle voci
sempre più insistenti che volevano Gaetano De Palma, sì consigliere
democratico ma dell’area di “Progresso democratico” che ha preso
le distanze dal modo di fare opposizione portato avanti dalla
“Pescara”, sullo scranno presidenziale. L’apertura, però, – è
anche questa è cosa notoria – ha creato non pochi grattacapi e
malumori nella coalizione di maggioranza, tutt’altro che rientrati.
«L’organo
esecutivo – si legge nel
verbale diffuso su Facebook – rileva che le iniziative
formali avviate dal sindaco Abbaticchio nei confronti di questo
partito sono risultate evanescenti sul piano politico, perché non
sottoscritte dai gruppi e dai partiti di maggioranza, così come
espressamente richiesto con le lettere del 17 agosto e del 21
agosto».
Da
qui allora la decisione: il successore di Vito Palmieri non sarà un
consigliere del Partito democratico. «L’esecutivo –conclude la nota – prende
atto che non esistono i presupposti per l’indicazione di consiglieri
di questo partito alla carica di presidente del Consiglio comunale».
Uno
stop neanche tanto velato a Gaetano De Palma?