Un
Consiglio monotematico sulla Cerin? S’ha da fare per almeno cinque
motivi.
La
Costituente di sinistra torna ad accendere i riflettori sull’affairegiudiziario
dell’ex società di riscossione dei tributi, e sulla conseguente
richiesta di un’assise ad hoc già richiesta e protocollata qualche
settimana fa
(http://www.dabitonto.com/politica/r/questione-cerin-la-costituente-di-sinistra-chiede-consiglio-comunale-monotematico/9038.htm).
Assemblea
consiliare che, stando alle idee della Costituente e al suo ultimo
manifesto affisso in città in questi giorni, è fondamentale per
chiarire alcune questioni.
Uno:”Perché
è stato a un privato il compito di riscuotere i tributi? Quali
vantaggi sono stati prospettati? Perché è stata scelta la Cerin?”
Due:“E’ stata fatta un’analisi dell’errore nelle procedure che si
sono verificate fallimentarie? Se si, sono state poste in essere
nuove procedure al fine di evitare in futuro il ripetersi di tali
errori?”
Tre:“L’amministrazione comunale ha contezza del danno subito per
poter intervenire in caso di difformità di valutazione con quello
sincerato dalla Corte dei conti?”
Quattro:
“E’ possibile avere il resoconto di quanto, allo stato attuale,
è stato recuperato e una previsione di quando verrà recuperata la
restante parte?”
Cinque:
“Il calcolo delle aliquote ha visto in passato una tendenza
crescente fino ad attestarsi al massimo consentito. Quanto ha inciso
il mancato introito delle quote non versate dalla Cerin? Alla luce di
quanto emerso, come intende agire l’amministrazione per non vessare
ulteriormente i cittadini?”
Secondo
la Costituente, poi, questo brutto pasticciaccio bitontino porta ad
alcune riflessioni: il privato non è meglio del pubblico, il
controllo fa parte dell’azione di governo dell’amministrazione, i
cittadini devono essere consapevoli di quanto avviene.
E
il Consiglio comunale? Stando ai bene informati, dovrebbe svolgersi
la prossima settimana, forse già il 15 giugno.