Dovremmo essere noi in piazza a
manifestare, parlo della mia generazione, i 30-40enni, a cui ha tolto vent’anni
di vita.
Abolendo diritti e lavoro con la sua
politica personalistica, la sua dissolutezza economica, trasformando il Paese
in un enorme bordello.
Ha trasformato l’Italia in un Paese dove
conta solo la “lunghezza della lingua”, l’appartenenza di famiglia, mentre il
merito, l’onestà e la preparazione sono stati relegati ad una qualità da
deridere.
Vent’anni: una vita perduta per una
persona che nessuno ci ridarà, una vera e propria condanna a morte, da cui
nessuno mai ci riscatterà, né mille sentenze né altro…
In questo vortice al ribasso ha trascinato
tutte le forze politiche, nessuna esclusa.
In una corsa al ribasso per sconfiggerlo
che ha ucciso il diritto, il lavoro, l’economia, il merito e la mia
generazione…
Dovremmo essere noi in piazza perché vent’anni
è una vita che ci è stata portata via, senz’appello alcuno…