Si è conclusa domenica scorsa la Festa dell’Unità, la tradizionale festa organizzata ogni anno dal Partito Democratico ed aperta alla cittadinanza, per intrattenere il pubblico con spazi per dibattiti e spettacoli.
A concludere il ciclo di incontri è stato l’appuntamento con Pierpaolo Treglia, segretario dei Giovani Democratici di Puglia, l’europarlamentare Brando Benifei e Teresa Bellanova, sottosegretario di stato al lavoro nel governo Renzi, che hanno discusso di giovani e lavoro, illustrando il piano europeo per l’occupazione giovanile “Garanzia Giovani”. Un piano rivolto ai Paesi Membri con tassi di disoccupazione superiori al 25%, che prevede finanziamenti da investire in politiche attive di orientamento, istruzione e formazione e inserimento al lavoro, a sostegno dei giovani che non sono impegnati in un’attività lavorativa, né inseriti in un percorso scolastico o formativo.
“Non è possibile dare speranze ai giovani se non riallineamo la domanda e l’offerta di lavoro, troppo sbilanciata, con un deficit di domanda, anche a causa delle aziende che preferiscono produrre e cercare competenze al di là del confine” introduce Treglia, sottolineando il ruolo “indispensabile” della scuola e dell’università, che dovrebbero avviare forme di partenariato con il mondo del lavoro: “I ragazzi della nostra terra vengono richiesti molto. Ma dobbiamo dar loro la possibilità di scegliere se cercare lavoro fuori o contribuire allo sviluppo della propria regione. Un ragazzo che non ha possibilità di scelta è un ragazzo con le ali tarpate. Dobbiamo dare risposte a loro e ai loro genitori”.
“Dobbiamo intervenire nel settore industriale, che crea molti disoccupati” continua, elogiando la visita all’Ilva di Taranto da parte di Renzi e spiegando che la strada da seguire è quella dei diritti, dell’accesso al credito: “La flessibilità non è una priorità. Chi sostiene la necessità dell’abrogazione dell’art.18 o è ignorante o dice falsità. Dobbiamo dare ai giovani la possibilità di costruirsi un futuro, una famiglia”.
“Non siamo riusciti a far eleggere Schultz, ma dobbiamo far valere il nostro pesonelleistituzioni europee. Abbiamo chiesto a Junker (presidente della Commissione Europea, ndr) di rifinanziare Garanzia Giovani per affrontare questa emergenza europea” riferisce Benifei che, tuttavia, evidenzia la necessità di un buon rapporto con le regioni, “per garantire che il denaro sia speso bene, per far si che Garanzia Giovani non sia un piccolo ammortizzatore sociale, ma una politica seria per la crescita”.
“Un cambio radicale di politica europea, l’allentamento del Patto di Stabilità, con lo scongelamento delle tante risorse bloccate” sono le ricette che l’esponente del Pd elenca, evidenziando l’importante ruolo dell’Italia, durante l’attuale semestre di presidenza italiana: “Altrimenti il tutto sarà un palliativo. Continuare nell’attuale direzione porterà l’Europa contro un iceberg”.
Dello stesso avviso Teresa Bellanova, secondo cui il lavoro giovanile è il tema prioritario di cui bisogna occuparsi: “Mi arrabbio quando sento parlare di abrogazione dell’articolo 18. Dobbiamo interrogarci non su un articolo, che serve da deterrente, non sulla negazione di diritti, ma su un modello di sviluppo da seguire. Siamo il Paese dove, mentre nel resto d’Europa si affrontava la crisi e in Germania si finanziavano settori chiave, il governo Berlusconi la negava”.
Non manca il riferimento all’Ilva di Taranto per sottolineare l’importanza di una filiera tra le aziende della penisola: “Non possiamo chiuderla lasciando tante persone senza lavoro. Necessita una filiera che interessi il tessuto industriale italiano, in modo che non possano esserci zone dove il controllo sulle emissioni è più efficace ed altre più inquinate. Non possiamo permetterci l’approccio minimalista e superficiale di chi dice che l’Italia può vivere di solo turismo. E’ importante, ma non basta. Serve anche una politica industriale pulita. Garanzia Giovani sta dando a tanti ragazzi opportunità che dobbiamo saper cogliere”.
Per il parlamentare la strada da seguire è quella della rete, del superamento dell’approccio ideologico: “Dobbiamo dire alle aziende che non possono continuare a produrre all’estero, spacciando il prodotto finale per Made in Italy. Dobbiamo intervenire su agricoltura e industria. Negli anni scorsi abbiamo creato un debito pubblico immane, spendendo soldi senza preoccuparci delle conseguenze”.
Per concludere, la Bellanova sottolinea il ruolo dei partiti, “fondamentali luoghi di confronto”, ed esorta i giovani a studiare, non fidandosi di chi dice che è inutile: “Vuole solo tagliarvi fuori per favorire i figli dell’alta borghesia. I giovani sono i nostri gioielli di famiglia che conserviamo in cantina. Dobbiamo farli uscire dalla cantina e farli sentire utili. Altrimenti saremo un paese in ginocchio”.