Da Franco Natilla, consigliere comunale de I Riformisti Fronte del Lavoro, riceviamo e pubblichiamo:
Durante il Consiglio Comunale di ieri, 12 maggio, insieme ad altri consiglieri di minoranza, ho posto all’attenzione dell’Amministrazione una questione di enorme impatto per il nostro territorio: la realizzazione, in località Pozzo delle Grue, di un impianto fotovoltaico da quasi 12 MW su 15 ettari di uliveto, con l’espianto di circa 2000 alberi, molti dei quali secolari e in piena salute.
Un progetto devastante, approvato senza alcuna salvaguardia paesaggistica o agronomica, e senza il minimo coinvolgimento della cittadinanza né delle organizzazioni agricole.
Nessuna risposta puntuale è arrivata.
Il Sindaco ha preferito eludere il confronto, rifugiandosi in un artificio retorico tanto goffo quanto indegno, riesumando il Piano Regolatore Generale approvato nel lontano 1975!
Un riferimento vergognosamente strumentale, che nulla ha a che vedere con la realtà dei fatti.
Ma davvero il Sindaco Ricci non comprende che le decisioni urbanistiche prese oltre mezzo secolo fa erano inevitabilmente condizionate da un contesto sociale, economico e ambientale profondamente diverso da quello attuale?
Che quelle scelte, seppur discutibili alla luce dei tempi moderni, erano dettate dalle esigenze di una società che oggi non esiste più?
Il dubbio è che abbia voluto arrampicarsi sugli specchi, usando quel riferimento come alibi per giustificare scelte scellerate.
Questo non è solo scorretto. È intellettualmente disonesto.
È proprio per questo che, da anni, sollecito con forza la revisione del Piano Urbanistico Generale (PUG), consapevole della necessità di dotare Bitonto di uno strumento moderno, sostenibile e partecipato.
Richieste sistematicamente ignorate da questa Amministrazione, e colpevolmente lasciate cadere nel vuoto dal Sindaco.
Questa, sì, è la vera vergogna: l’inerzia, l’opacità, l’assenza di visione.
Ci faccia sapere, il Sindaco, invece di arrampicarsi sugli specchi, se per caso sono state concesse altre autorizzazioni simili, per impianti fotovoltaici o addirittura pale eoliche, e perché di queste operazioni non si è mai parlato pubblicamente.
Quali i motivi di tanto assordante silenzio? Quali interessi si vogliono tutelare?
È forse in corso un piano di interventi energetici sul territorio che si sta cercando di tenere sotto traccia, lontano dagli occhi della cittadinanza e del Consiglio comunale?
Intanto, mentre uliveti storici vengono rasi al suolo per far posto a distese di pannelli e cemento, l’Amministrazione si trincera dietro silenzi imbarazzanti e slogan vuoti.
Continuerò a battermi, insieme alle organizzazioni di categoria e ai cittadini, affinché venga fatta piena luce sull’intera vicenda e si apra finalmente un percorso trasparente, partecipato e rispettoso del nostro territorio.