Questa sera a
Manfredonia si chiude la Festa Tricolore
“La Destra in movimento”, partita già giovedì scorso ed organizzata da FLI, La Destra, FDI, e altri movimenti
che si rifanno ai valori dell’ex Alleanza Nazionale, per ricercare una base
programmatica comune che possa superare la diaspora di questi ultimi anni della
destra italiana.
Nella città garganica, stasera, interverrà anche il
segretario cittadino della sezione di Futuro
e Libertà per l’Italia – Bitonto, Salvatore Tassari.
Abbiamo incontrato l’ex consigliere comunale durante l’era
Valla per parlare di passato, presente e futuro della destra a livello
nazionale e locale e dare uno sguardo alle dinamiche bitontine.
Partiamo da quanto successo nelle ultime
elezioni politiche dello scorso mese di Febbraio. Il risultato di FLI è stato
deludente all’interno di una coalizione che ha visto emergere soltanto Lista
Civica dell’ex premier Mario Monti. Quali le ragioni di un risultato così
negativo?
«FLI
era una delle tante offerte a destra, abbiamo molto probabilmente disorientato
l’elettore di destra che ha preferito o il partito a cui era legato, il PDL, o
restare a casa o aderire al voto di protesta. Il progetto
FLI quindi non è piaciuto seppur con idee valide come altri. E nel momento in
cui si va ad analizzare le basi degli altri progetti individuiamo quei
denominatori comuni che ci portano a Manfredonia anche alla luce di uno
schiaffo storico, quello di MSI evoluto in Alleanza Nazionale, e poi dopo la sua
scomparsa e la fusione di Forza Italia e AN. Oggi il capo decide di tornare a
Forza Italia e dà uno schiaffo ad un percorso storico che probabilmente non era di destra. E qui credo che sia la base che debba orientare un po’
l’indirizzo generale».
Su cosa verterà l’intervento di
Salvatore Tassari a Manfredonia?
«Dobbiamo analizzare i denominatori
comuni alle varie destre e interrogarci su cosa abbiamo smarrito nel nostro
territorio. Durante Tangentopoli, noi giovani siamo andati a Roma a gridare al
malaffare: “arrendetevi, siete circondati!”. Oggi la destra mi offre un altro
slogan, “siamo tutti puttane!”. Voglio capire qual è la destra tra i due slogan.
Io sono cresciuto nella destra dei valori, della legittimità, della legalità, è
la destra del modo di fare e del servizio allo Stato e alla politica come
Falcone e Borsellino. Io invece ho conosciuto una destra del “spartiamoci cosa
c’è”, “cosa vuoi?”.
Andrò a Manfredonia per capire quali
idee ci sono, se c’è un denominatore comune e ritornare ad una tradizione di
destra che ponga al centro la comunità, inteso come senso di appartenenza al
territorio. Territorio non visto come vacca da cui attingere latte (interessi)
per i politici, ma come un qualcosa da valorizzare, riconsiderare. Ed oggi l’Italia
si sta impoverendo perché i Comuni hanno sempre più difficoltà nel governare,
ed il povero sindaco di turno, tra tagli e Patto di
Stabilità, spesso rinuncia al fare e alla valorizzazione del territorio, con
un conseguente impoverimento e degrado della realtà.
Ed ultimo aspetto da analizzare, le
alleanze. Bisogna capire il programma e poi studiare le alleanze. A partire da
quella con la Lega Nord. La destra deve puntare all’unità nazionale, ma si può
stare con un movimento secessionista?»
Un giudizio sul governissimo PD – PDL –
Scelta Civica.
«C’è poco da giudicare. Il risultato
elettorale non ha consentito altro. Lo giudico al momento indispensabile per il Paese. Se dobbiamo vedere quello che è stato fatto, si poteva e doveva fare di
più, è stato fatto meno di quello che ci si aspettava. Negli ultimi tempi però
vedo un governo in difficoltà viste le questioni giudiziarie di un leader.
Rischia di cadere il governo ed è un grosso pericolo per gli italiani. Ed io mi
auguro che gli italiani capiscano che molto spesso sono stati abbagliati da
dichiarazioni mediatiche e populiste».
A livello locale, il risultato di FLI
nelle elezioni amministrative è stato deludente all’interno di una coalizione
che ha ottenuto un risultato negativo, risentendo dall’eredità dell’amministrazione
Valla. A Bitonto, in un anno, cosa è cambiato a destra?
«Il mondo di destra è in pieno
movimento. Per me il risultato non è stato deludente, non ci aspettavamo i
numeri, siamo riusciti a fare una lista decorosa, dignitosa. Non sono
insoddisfatto perché voglio pensare che quei voti siano i voti che prendeva una
volta l’MSI, essendo l’unico disco di destra alternativo al PDL. Tornando
indietro non avrei fatto l’errore di correre di fianco al PDL ed è un errore
gravissimo di cui mi sono assunto le responsabilità dinanzi al mio partito, perché
se guardiamo in altre realtà, laddove ci siamo distinti dal PDL, FLI ha
ottenuto un risultato migliore».
Per concludere, un giudizio sull’amministrazione
guidata da Michele Abbaticchio.
«È prematuro un giudizio sull’attuale
amministrazione. Ora sono impegnati nel prendere quanto lasciato da Valla e dal
commissario prefettizio. Ora stanno dispiegando le vele e lasciamoli lavorare.
Sto attentamente alla finestra a guardare. Posso esprimere un giudizio positivo
sulla comunicazione in cui sono eccezionali, e non tutti ne sono capaci. Qualche
errore, però, è stato commesso. Ha ragione, infatti, Domenico Damascelli quando
dice che hanno mandato in tilt un’intera città con i trasporti. Ed anche la
pedonalizzazione di Corso Vittorio Emanuele non va perché Bitonto ha una
struttura radiale e la via pedonale deve essere solo nel centro storico».