Oggi,
domenica 25 maggio, i bitontini (e tutti gli italiani) sono chiamati a
rinnovare il Parlamento europeo, e a scegliere i 73 (su un totale di 751)
rappresentanti nostrani che siederanno a Bruxelles e a Strasburgo.
La
grande novità di questa tornata elettorale è che, per la prima volta da oltre
60 anni, i cittadini potranno esprimere indirettamente anche la loro preferenza
per il presidente della Commissione europea. Ogni lista presente alle Europee,
infatti, ha espresso una indicazione politica per un candidato presidente
dell’esecutivo europeo: Martin Schulz (58 anni, tedesco, presidente uscente del
Parlamento europeo, e candidato con il Partito socialista europeo); Jean Claude
Juncker (59 anni, lussemburghese, candidato Partito popolare europeo); Ska
Keller (32 anni, tedesca, in lizza con i Verdi); Guy Verhofstadt (61 anni,
belga, Liberali); Alexis Tsipras (39 anni, greco, Sinistra radicale).
L’Italia,
per l’occasione, è divisa in 5 circoscrizioni: Nord occidentale (esprimerà 20
deputati), Nord orientale (14 deputati), Italia centrale (anche qui 14), Italia
meridionale (in cui c’è la Puglia, con 17 rappresentanti), Italia insulare (8
europarlamentari).
Scrutinio in due giorni. Essendo
distribuito in un solo giorno, l’orario di apertura è stato allungato rispetto
alla tradizione italiana. Lo spoglio inizierà subito. Si potrà votare, infatti,
dalle 7 alle 23. Possono votare tutti i cittadini che hanno compiuto 18 anni, previa
esibizione del documento di identità e tessera elettorale, mentre possono essere
votati coloro che hanno compiuto 25 anni.
Come si vota. Nel
seggio gli elettori avranno a che fare con una scheda di colore arancione, e
con una lista di 11 partiti: Scelta europea, Nuovo centrodestra – Udc, Forza
Italia, Fratelli d’Italia – An, Movimento 5 Stelle, Lega Nord, L’altra Europa
con Tsipras, Verdi, Italia dei Valori, Io cambio – Maie, Partito democratico.
Si
vota tracciando un segno sulla lista prescelta, ed è possibile esprimere fino a
un massimo di tre preferenze per candidati (che vanno scritti per nome e
cognome, o solo per cognome) di una lista. Nel caso si decidesse di esprimere
tutte e tre le preferenze, queste devono riguardare candidati di sesso diverso
(due maschi e una donna, o viceversa), pena l’annullamento della terza preferenza.
Ricordiamo che è possibile soltanto votare per la lista senza scrivere le
preferenze, o dare il consenso alla lista scrivendo semplicemente la/le
preferenze.
È
bene chiarire, inoltre, che il voto di preferenza non può essere dato a
candidati non compresi nella lista prescelta. Non vale, dunque, il voto
disgiunto.
La
ripartizione dei seggi, in Italia, è su base proporzionale tra le liste che
superano il 4% dei voti (anche se su tale soglia pende un ricorso alla Corte
costituzionale).
Cinque anni fa. Nel
2009 si recò alle urne il 62,30% degli elettori bitontini, pari a 27980 votanti su 44911 aventi diritto. Primo partito risultò
essere l’allora Popolo della libertà con il 41,70% delle preferenze
distaccando di circa tredici punti percentuali il Partito democratico fermo al 28,49%. Sinistra Ecologia e Libertà ottenne il 9,14 %, l’Italia dei Valori 8,43 %, l’Udc 5,06 %, Rifondazione Comunista il 2,38 %, seguite dalle altre liste
ferme a percentuali.