Dopo aver scardinato gli schemi politici dello Stivale alle elezioni dello
scorso anno, il Movimento 5 Stelle tenta di rompere le uova nel paniere anche a
Bruxelles, al Parlamento europeo.
Dove si presenta agguerrito più che mai per
cambiare una Europa – a detta dei grillini ma non solo – che così come è non
funziona.
Dopo Biagio Vaccaro (http://www.dabitonto.com/politica/r/elezioni-europee-come-si-votera-a-bitonto-vaccaro-pd-col-pse-europa-piu-vicina-ai-giovani/3332.htm),
il “daBITONTO”, in vista delle elezioni di domenica, ha incontrato Giuseppe
Cannito, grillino della prima ora e militante di “Bitonto in movimento”.
Perché
votare Grillo. «Il movimento 5
Stelle è l’unico in Italia che può andare in Europa e di contrastare e di
ricontrattare tutte quelle misure (pareggio di bilancio, fiscal compact) che sono state firmate dagli ultimi governi,
che tendono a salvaguardare le banche ma non tengono conto dei posti dei lavoro
e delle difficoltà dei giovani», esordisce Cannito. Già, ma come pensano i
grillini di scardinare l’Europa dei burocrati senza avere un gruppo
parlamentare europeo dove accomodarsi? «Ci
faremo portatori del malcontento popolare e, pur se manca un gruppo che ci
possa accogliere, porteremo comunque la nostra idea di Unione europea, che è la
stessa che avevano i suoi padri costituenti e fondatori».
Rabbia e
speranza. Secondo il
già candidato sindaco del 2008, il Movimento 5 stelle incarna sia la rabbia che
la speranza a queste consultazioni europee, «perché la rabbia nasce nel momento in cui molti si ritrovano senza
lavoro e senza avere più la possibilità di accedervi, anche per colpa di
politiche sbagliate e che tutelano soltanto le banche precarizzando il mondo
del lavoro. La speranza, invece, è una diretta conseguenza della rabbia perché
ci permette di trasformarla in energia positiva per andare in Europa e
ridisegnarla».
Euro,
problema da risolvere. «L’euro non
è un nemico – ribadisce Cannito – ma un problema da risolvere e il referendum consultivo che proponiamo
come punto programmatico va proprio in questa direzione». Anche perché –
per i grillini – l’Italia può tranquillamente stare senza. «Molti economisti dimenticano che la moneta è
solo un mezzo per scambiare le merci, conoscenza e patrimonio culturale. Quindi
anche senza euro questo matrimonio rimane inalterato e si darebbero nuovi
strumenti per far ripartire l’economia e creare crescita».
No
disfattismo o antieuropeismo. «Il
nostro programma c’è, esiste ed è fatto di pochi punti – arringa Cannito – perché con tante belle parole alla fine non
si è credibili. Noi siamo disfattisti contro questo sistema che pensa soltanto
a garantire sé stesso, che non riesce a fare una legge anticorruzione come
dovrebbe e come ci chiede l’Europa e una sul conflitto di interessi. È vero che
i nostri candidati sono sconosciuti, ma noi non candidiamo gente che proviene
dallo spettacolo, ma peschiamo e scegliamo tra cittadini normali che però, vedi
di Maio, di Battista e Fico, ben presto si sono fatti notare. E non certo alla
magistratura.
Sconfitta? Resteremo a fare da sentinella. I sondaggi
danno i compagni di Beppe Grillo in forte ascesa (ben oltre il 20%). «Se dovessimo prendere il 25% come un anno fa
alle Politiche, sarebbe una gran bella conferma. Se invece dovessimo arrivare
al 30%, sarebbe un grosso segnale politico. Addirittura oltre vorrà dire avere
una grossa responsabilità e una serie delega per vincere le prossime elezioni
politiche».
Ma cosa
succederà al Movimento il 26 maggio in caso di cocente sconfitta? «In ogni caso continueremo a essere da faro e
da vigilante – ribatte – cercando di
migliorare sempre di più la nostra comunicazioni e la nostra presenza sul
territorio. L’eventuale sconfitta sarà da monito per migliorarci e per
radicarci meglio e per continuare a lottare contro questo sistema».