Dal capogruppo Pd, avv. Francesco Paolo Ricci, riceviamo e volentieri pubblichiamo.
“In tre anni di amministrazione Abbaticchio, arriva la seconda diffida del Prefetto verso i consiglieri comunali all’approvazione del Bilancio di Previsione per l’esercizio finanziario 2015. Un record poco invidiabile battuto dall’amministrazione che governa questa città a discapito dei bisogni e delle necessità della nostra Comunità.
Improvvisazione, mancanza di programmazione, inerzia politica, sono le parole più nobili che in questo momento possono esprimersi verso il sindaco, l’assessore al Bilancio Daucelli, il resto dei componenti della giunta e la maggioranza che li sostiene, facendo finta (quest’ultima) che tutto va bene.
Nulla avrebbe impedito, sin dall’inizio dell’anno in corso, l’approvazione del bilancio di previsione 2015 per poi portare, nel corso dell’esercizio finanziario, gli eventuali assestamenti così come prescritto dal Testo unico sugli enti locali. Cosa sollecitata più volte da me nel corso dei vari consigli comunali e nelle Commissioni. Evidentemente distrazione ed inerzia politica regnano sovrane a Palazzo di città.
A questo punto è lecito porsi due domande: sono giustificati gli oltre 250mila euro lordi che sindaco ed i suoi sette assessori percepiscono per assolvere ai loro compiti? E le ben quindici posizioni organizzative (con aggravio di costi) per altrettanti dipendenti comunali sono giustificate alla luce di un bilancio che definire “ingessato e tardivo” è dire poco?”
Da Palazzo Gentile, frattanto, ricordando che la diffida del prefetto per la mancata approvazione del bilancio 2015 è arrivata in tanti altri Comuni, fanno sapere che il Consiglio comunale ad hoc sarà celebrato la prima settimana di settembre.
L’assise, infatti, ha soltanto 20 giorni di tempo – dall’arrivo della diffida – per l’approvazione del fondamentale documento contabile, pena il suo scioglimento. “Decorso tale periodo – dice l’articolo 141 del Testo unico degli enti locali – l’organo regionale si sostituisce, mediante apposito commissario, all’amministrazione inadempiente. Del provvedimento sostitutivo è data comunicazione al prefetto che inizia la procedura per lo scioglimento del consiglio”.