Cosa
intende fare la Regione per salvare il porto di Bari e il turismo
nell’area metropolitana barese?
Se
lo domanda il consigliere Domenico Damascelli, che ha depositato una
interrogazione all’assessore al Turismo, Giovanni Liviano
D’Arcangelo, a quello al Turismo, Giovanni Giannini.
«Per
gli addetti ad alcune operazioni di servizio nel porto di Bari –scrive
l’ex vicesindaco –è stata avviata la procedura della cassa integrazione in deroga.
Dagli organi di stampa si apprende che tale situazione sarebbe
determinata da un forte calo del numero dei croceristi che
raggiungono lo scalo portuale del capoluogo pugliese».
«Il
flusso dei croceristi – prosegue
il forzista –deve essere incentivato con una seria e concreta attività di
promozione del territorio e con la realizzazione di itinerari e
percorsi da proporre alle compagnie armatrici affinché siano
inserite nella loro offerta turistica. Del resto, l’intera
Provincia di Bari ha grandi potenzialità per le sue ricchezze
storiche, artistiche e architettoniche, oltre che per il paesaggio.
Senza considerare i traffici commerciali che giocano un ruolo
fondamentale per la realtà portuale barese e che andrebbero
supportati con interventi di ammodernamento infrastrutturale. Infine,
nuovi scenari attendono risposte politiche che speriamo siano
convincenti, a partire dal Piano nazionale della portualità e della
logistica, approvato dal Governo Renzi, che individua i porti
strategici riorganizzando anche la governance delle Autorità.
La
Regione Puglia, in quest’ottica, deve essere protagonista, specie
perché i nostri scali pugliesi soffrono per la grande concorrenza di
quelli esteri, che godono di una tassazione agevolata e che sono,
dunque, più appetibili dei nostri per le compagnie multinazionali».
«Attendo
risposte alla mia interrogazione – conclude– e auspico anche che la Giunta regionale voglia istituire un tavolo
tecnico con l’Autorità portuale per avere contezza degli
interventi infrastrutturali necessari al rilancio del porto».