È stato
uno dei punti principali nel programma elettorale di quella che poi è diventata
l’amministrazione Abbaticchio nel 2012. E dopo quasi due anni hanno finalmente
visto la luce ieri sera, con il via libera del Consiglio comunale.
Stiamo
parlando dei comitati di quartiere,
il cui regolamento è stato approvato dall’intera assise di Palazzo Gentile.
Un
regolamento che, come spiegato dall’assessore al Governo Partecipato e al Marketing
Territoriale, Rocco Rino Mangini, «è composto da 22 articoli divisi in 4
titoli, è stato ampiamente condiviso nella stesura da tutto il Consiglio
comunale, attraverso persino incontri informali prima dei lavori della I^
Commissione consiliare. Abbiamo studiato ed affrontato le capacità di questo
strumento e la commissione ha vivisezionato e modificato questo regolamento. L’intero
iter è durato un anno, poi si è passati alla Commissione Affari Istituzionali
ed anche qui c’è stato un dibattito e sono stati deliberati tutta una serie di
emendamenti. Abbiamo voluto condividere circa il 90% degli emendamenti per sottolineare
l’impegno che tutto il Consiglio comunale ha profuso».
«Questo regolamento va ad istituire e
non a costituire i comitati di quartiere – aggiunge nella sua relazione Mangini – e prevede la partecipazione diretta alla
vita della città di ogni singolo cittadino, anche di chi non è unito in
associazioni. I comitati di quartiere non sono alternativi alle Consulte ma
hanno una vita parallela. L’interesse di questa amministrazione per tale
strumento sta nel voler rendere protagonista ciascun cittadino nella vita del
proprio quartiere e della propria città. Far sentire dunque i cittadini
protagonisti non come singoli ma come comunità, rendere i comitati di quartiere
come uno stimolo alla partecipazione attiva dei cittadini nell’ottica di
migliorare, difendere, tutelare qualcosa di proprio».
Con
i comitati di quartiere Bitonto è stata suddivisa in 16 quartieri in totale, ovvero 14
aree in città più una ciascuna per le due frazioni di Palombaio e Mariotto.«Nella creazione dei confini abbiamo
considerato una doppia logica – spiega l’assessore –: lo sviluppo urbanistico radiale della nostra città, con un’area
circoscritta ad un diametro di 800-900 metri, ed il numero di abitanti. Tre
quartieri sono già aree circoscritte, come il Centro Antico, la Zona
Artigianale (aldilà della ferrovia) ed il quartiere aldilà di Lama Balice. Due
le aree per la 167, mentre ci sono strade che ora diventano importanti perché rappresentano
i confini materiali dei quartieri, come via Generale Francesco Planelli, via
Matteotti, via Ammiraglio Vacca, viale Giovanni XXIII».
Dopo
la relazione di Mangini, lo stesso assessore ha proceduto alla lettura
integrale del regolamento. A seguire, ecco partire il dibattito, con la
minoranza che presenta numerosi emendamenti per modificare ed integrare il
regolamento stesso. Comune, in particolare, dai banchi dell’opposizione è la
richiesta di ridurre il numero di quartieri. Per Paolo Intini e Francesco
Paolo Ricci (PD) si dovrebbe passare addirittura a 2 per la sola Bitonto. «Al sindaco presentammo sei zone, perché ora
ci ritroviamo con più quartieri? Quale la ratio di questo allargamento?»,
si domanda Carmela Rossiello (Forza
Italia). Perplessità condivise anche da Francesco
Toscano (UDC), Christian Farella(Gruppo Misto) e Domenico Damascelli(Forza italia).
Sempre
dalla minoranza si richiedono puntualizzazioni sulle funzioni e sul ruolo del
presidente del comitato di quartiere sulle modalità di elezione e sulle
preferenze nel consiglio direttivo, con particolare riferimento alla parità di
genere tra uomini e donne; sui reali costi e sulle finalità dei comitati di
quartiere; sulla inaugurazione del comitato “Fuori le mura”, avvenuta prima
dell’approvazione del regolamento; e sull’incidenza di questo strumento per le
frazioni.
Pareri
favorevoli allo strumento, invece, dalla maggioranza che, con Giovanni Ciccarone (Progetto Comune),
evidenzia come «questo strumento possa
avvicinare i cittadini alla democrazia partecipata. La maggioranza condivide la
suddivisione del territorio in 16 quartieri. I comitati di quartiere sono una
scelta educativa per la nostra città attraverso l’espressione del voto e della
partecipazione».
DaFrancesco Rutigliano (Gruppo Misto) ringraziamenti
ai componenti della 1^ Commissione per il lavoro svolto, mentre Matteo Masciale (Progetto Comune) ha
voluto ringraziare il sindaco, la giunta, l’assessore Mangini e soprattutto l’intera
assise consiliare per aver mostrato notevole spirito di collaborazione.
A
seguire è arrivata una sospensione dei lavori di qualche minuto per consentire
alla maggioranza di analizzare le varie proposte di modifica al regolamento
avanzate dall’opposizione. Al ritorno in aula vengono votate queste modifiche e
si passa così al voto dell’intero regolamento,
che viene approvato all’unanimità. Qualche riserva dal Partito Democratico,
che ha richiesto la riduzione del numero dei comitati e ha invitato nel
prossimo bilancio ad inserire qualche fondo destinato proprio a questo nuovo
strumento.
Chiusura
con il sindaco Michele Abbaticchio. «Abbiamo cercato un profilo basso per lasciare
il dibattito alla voce dei consiglieri che hanno partecipato alla realizzazione
di questo strumento – afferma il primo cittadino, rispondendo così all’accusa
di silenzio dell’amministrazione da parte di Damascelli –. Ci vorranno alcuni mesi per far capire alla gente questo
provvedimento. Non sono né ottimista né pessimista se andranno bene o meno».
A tal proposito, interessante l’idea avanzata da Masciale di lanciare un’assemblea
pubblica per aiutare tutti i cittadini a capire e conoscere i comitati di
quartieri.
I
lavori consiliari poi sono andati avanti con il Piano Sociale di zona.