«Non sono qui solo per un atto formale, ma per rappresentare lo
Stato che incontra i cittadini. Viviamo un momento di grave crisi non solo
economica e finanziaria, ma delle persone e il cambiamento culturale deve
cominciare proprio dalle Istituzioni».
Ha esordito così, ieri, il prefetto Antonio Nunziante in visita
ufficiale per parlare di etica pubblica e corruzione all’interno della massima
assise comunale.
Un momento di rassicurazione per i
cittadini a cui “bisogna dare soluzioni
concrete”. Il prefetto è partito nel racconto proprio prendendo spunto dalla sua esperienza
lavorativa nelle città di Foggia, “che produceva un tasso di criminalità
feroce”, e Forlì che ne rappresenta
il contraltare.
«Questo è il luogo laico, ma sacro allo stesso tempo, dove
trattare provvedimenti a favore dei cittadini – continua Nunziante-. Maggioranza e opposizione devono
cercare il benessere ideologico della città facendo diventare oro il piombo».
«Siamo in un momento di
spietato individualismo e bisogna prendere coscienza di quello che sta
accadendo – rimprovera il prefetto -. Durante il periodo di crisi si pensa che
tutto è possibile ma questo porta, inevitabilmente ad andare alla deriva: non
chiedo alla gente di fare gli eroi ma di gestire la sicurezza che è di tutti, né di destra, né di sinistra».
E poi entra nel vivo del nostro
territorio: «Siamo in una situazione di
altissimo rischio ma ci sono in corso molte inchieste e con il nuovo
procuratore si spera arriverà una forte mano – rassicura -. È molto importante la prevenzione: importante
il gesto del Rotary Club (http://www.dabitonto.com/cronaca/r/anche-na-beer-ti-puo-salvare-la-vita-ecco-la-bevanda-della-cooperativa-sociale-michelangelo/3282.htm, ndr), ma anche la chiesa deve avere un ruolo importante non restando soltanto
chiusi a celebrare messa, diventando parte integrante della società. Il ragazzo
che si droga, delinque, ha solo bisogno di aiuto».
Ed è proprio il tasso della
microcriminalità quello in aumento: «I
boss ormai restano alle spalle solo per incassare, i ragazzi diventano pusher per pochi euro e anche l’alcool non deve
essere sottovalutato – evidenzia il prefetto -. Cominciano a bere all’età di 11
anni sotto gli occhi di mamma e papà: dovete
smetterla di delegare a tutti le vostre responsabilità». E continua: «Attenzione, poi, all’uso indiscriminato di
internet. Esistono le baby prostituzioni femminili, ma anche maschili, spesso
in cambio di oggetti tecnologici o di vestiti firmati. La repressione non ha
senso, bisogna, piuttosto, aver fiducia nelle Istituzioni e parlarne è innanzi
tutto di qui che si crea l’etica: cerchiamo
di fare qualcosa per i giovani che non sono il futuro, ma il presente e di far funzionare la micropolitica».
È stato poi il momento in cui i
capigruppo (in teoria solo loro) hanno avuto la possibilità di esprimere
pensieri, opinioni e avanzare proposte al prefetto Antonio Nunziante.
«Bitonto è un paese che tutti amiamo, nel quale sono decollati
progetti artigianali pur in un quadro articolato e complesso – esprime Francesco
Toscano (Udc) -. La crisi economica
ha colpito diverse famiglie ma l’amministrazione è impegnata a coniugare legalità e solidarietà per
garantire coesione sociale. Occorre, però, grande impegno per contrastare
la criminalità, reprimerla e prevenirla
coinvolgendo più forse di polizia unite ad un maggior monitoraggio sul
territorio».
Giungono le domande di Francesco Ricci (Pd): «Come possiamo prevenire la criminalità,
fare prevenzione con soli tre assistenti sociali in un territorio così vasto
con annosi problemi? Bitonto è ricca di associazionismo ad alto livello, vorrei
che ci fossero, però, meno convegni e
più progetti che abbiano ricadute positive sul territorio. Abbiamo bisogno
di un esercito di maestre per l’enorme dispersione e per la repressione c’è
necessità della certezza della pena: spesso, dopo pochi giorni i criminali
girano intorno alla caserma delle Forze dell’Ordine e così si alimenta, tra i
cittadini, l’idea che denunciare sia inutile».
Fissa l’attenzione sulla trasparenza
amministrativa, Paolo Intini (Pd): «Se gli organi sono contaminati e disonesti,
come si può aiutare i cittadini?».
«Bitonto ha dimostrato, nonostante le sue contraddizioni, grande
socialità – ha dichiarato Giovanni Ciccarone (Progetto Comune) -, ma
tutto questo interagire ha bisogno di sicurezza. Parliamo del superamento del
titolo secondo, perché non risolviamo il problema della polizia, della
municipale, agevolando i comuni che si mettono assieme con una progettualità di
rete?».
Attenzione per le campagne da parte
del consigliere Domenico Damascelli(Fi – Pdl): «La nostra comunità vive di
agricoltura ed è proprio da quella economia che molte famiglie traggono
sussistenza. Abbiamo 17mila ettari di
campagna produttivi ma tutti periferici che, perciò, hanno bisogno di un
rinforzo in termine di sicurezza. Visto il cambio culturale positivo da fare,
ci deve essere un coinvolgimento con la parte attiva della città: con le
scuole, con i giovani che hanno investito nel territorio. Bisogna fare fronte
comune senza che ci sia maggioranza e minoranza perché sarebbe un agire miope.
Dobbiamo servire la città con abnegazione e impegno ma l’organico non è sufficiente
ed è impossibile colmare le esigenze del territorio».
Vito Rosario Modugno (Sel), poi, lamenta i cumuli di cariche che fanno sì che
ciascuno degli amministratori diventi controllore e controllato. Anche Gala (Psi), chiede “quali potrebbero essere i suggerimenti da dare alla
cittadinanza per fare prevenzione”.
Preoccupata Carmela Rossiello (Fi – Pdl) sulla «miopia dei genitori dei tanti ragazzi che delinquono. Vorrei che la
scuola, nonostante le vessazioni e i continui tagli, si occupi ancora dell’insegnamento
di principi etici che contribuiscano a formare buoni cittadini».
Prevenzione per il territorio per
fronteggiare le nuove emergenze sociali, i punti su cui ha insistito l’indipendente Cristian Farella, mentre Mundo (Psi) ha fissato la sua attenzione sull’ambiente.
«C’è un grave problema dell’abbandono dei rifiuti pericolosi
nelle nostre campagne – dichiara il consigliere di
maggioranza -. Alcune regole sembrano
scritte non certo per il bene dei cittadini: c’è necessità di ispettori che
educhino alla sicurezza».
Attenzione per Luigi Febbrile (Gruppo Misto) sulla trasparenza nella distribuzione delle borse
lavoro per agevolare le gravi difficoltà sociali. Certezza di legalità per
garantire sicurezza a deboli e bisognosi per Pasquale Carelli (Laboratorio). Segno positivo dell’associazionismo che non si fa
soggiacere dalla criminalità per Filippo
D’Acciò (Città Democratica).
La conclusione è affidata al primo
cittadino, Michele Abbaticchio.
«È già la terza volta che sua eccellenza interviene nel nostro
territorio. Non vorrei parlare di quello che è stato fatto perché non è utile
ma delle cose ancora da fare. I giovani fanno parte di una questione che ci
tocca particolarmente: dobbiamo tornare ad avere responsabilità, affidata alla
provincia, anche per i ragazzi che abbandonano la scuola superiore. Abbiamo per
il prossimo anno un Piano Offerta
Formativa Territoriale che entra nelle istituzioni scolastiche – afferma il sindaco -. Auspico l’implementazione dei centri di
aggregazione giovanile, combattere le dipendenze alcool, droghe leggere e ludopatie».
«Tante associazioni sono sempre presenti sul territorio su cui
dobbiamo continuare ad investire. Il consiglio comunale si esprimerà sull’implemento
delle telecamere (46 funzionanti poche per l’intero territorio) – continua Abbaticchio -,
per la carenza delle denunce in tema di reati ambientali e anche se si è
registrato un aumento delle denuncie. Attraverso un bando pubblico sui
parcheggi a pagamento si implementeranno le telecamere a 150 unità. Il nostro compito è quello di ridare dignità alle istituzioni per contrastare la malavita che,
spesso, fa promozione di se stessa».
Il prefetto Nunziante ha cercato,
poi, di rispondere a tutte le domande punto per punto.
Per quanto riguarda l’aumento delle forze dell’ordine, il
prefetto spiega: «Oggi è cambiato il
modo di fare le indagini e spesso non occorrono molte unità e il Ministero dell’Interno
sta investendo molto per aumentare dei sistemi che sostituiscano la carenza
fisica di personale».
Prevenzione. «Allarghiamo questa parola e non diamo tanto carico e
responsabilità agli assistenti sociali: dobbiamo credere fortemente nel
volontariato ma ci deve essere tanta cooperazione».
Certezza della pena. «È una questione politicale sentenze non le discuto, le applico e non le giudico ma, con
l’ultima sentenza della cassazione, saranno per essere scarcerate molte persone
ci ritroveremo altri soggetti che non escono rieducati a cui bisogna trovare
delle soluzioni».
Corruzione. «Pare stiano diminuendo i comproro, per esempio, ma la
corruzione non si può sconfiggere le tutto ma soltanto attenuare».
Consorzi. «I consorzi non servono a nulla poiché l’area da gestire è infinita.
Stiamo pensando di dare più importanza alla videosorveglianza».
Disastro ambientale.«Di disastro ambientale se ne parla poco, le cose nel
tempo non sono cambiate ma bisogna cercare di fronteggiare al meglio i pericoli
che corre il nostro territorio».
Scuole e dispersione. «Mi
piacerebbe entrare nei consigli d’Istituto per parlare con genitori e docenti
di come gestire i ragazzi e allertarli su come, e su cosa tenere gli occhi
aperti».
Sicurezza sul lavoro. «Sto attendendo da Molfetta e Bitonto, dopo il
drammatico episodio della famiglia Rizzi un osservatorio sulle aziende.
Colpiremo chi davvero mette a repentaglio la vita dei propri dipendenti».