Dopo il rinvio del 30 maggio scorso, il consiglio comunale ha approvato le modifiche allo statuto dell’ASV e del suo adeguamento al decreto legislativo n. 175/2016, il cosiddetto Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica. Questo decreto ha recepito alcuni indirizzi della normativa europea in materia di appalti, concessioni e gestione di quei servizi che possono essere gestiti da una società a partecipazione pubblica o mista, ossia i servizi di interesse generale, quei servizi pubblici locali che, se fossero totalmente in mano ai privati, non potrebbero avere la giusta estensione. Sono modificate le funzioni degli enti locali e dell’assemblea comunale, che potrà decidere, ad esempio, se la società dovrà o meno partecipare a bandi di gara per quei servizi compresi nell’oggetto sociale. Ed in particolare si ritorna alla gestione dell’azienda da parte di un consiglio di amministrazione, composto da tre consiglieri.
«Ribadiamo la necessità di dare un indirizzo politico e di controllo per l’Asv, da parte dell’ente locale, specialmente in questo periodo così delicato per quanto riguarda la gestione dei rifiuti a livello regionale, alla luce delle riforme regionali nel settore, in un momento è spesso in mano ai rifiuti. Siamo tutti chiamati ad una maggiore consapevolezza e ad un maggiore controllo» spiega il sindaco Michele Abbaticchio.
Ma a non convincere le spiegazioni del sindaco è il consigliere Emanuele Sannicandro (Insieme per la Città) che contesta il cambio di indirizzo rispetto alla prima giunta Abbaticchio: «Con enfasi, qualche anno fa, si decise di togliere la politica dalle questioni riguardanti l’Asv e nominare un amministratore unico al posto del Consiglio di Amministrazione, da nominare attraverso un bando. Un amministratore che in modo competente potesse gestire l’azienda. Una motivazione che fu motivata dalla volontà di togliere la politica dall’Asv. Ora si ritorna al consiglio di amministrazione».
«Questa modifica ci vede nettamente contrari – continua l’ex candidato sindaco – perché non è supportata dalle norme che sono cambiate, ma è una scelta discrezionale, certamente legittima, ma di ben altra natura. Chiediamo, in ogni caso, ai futuri amministratori, di rispondere in maniera adeguata, continua e tempestiva del proprio operato».
Il consigliere, in risposta a Pasquale Castellano (Progetto Comune-Viviamo la Città), di creare una commissione permanente che effettui un maggiore controllo sulla società, sottolinea che il sindaco e l’amministrazione, avendo la maggioranza del capitale sociale, in qualsiasi momento potevano e possono esercitare la funzione di controllo: «Anche prima, in assenza di restrizioni così stringenti dello statuto, l’amministrazione avrebbe comunque dovuto controllare quel che accadeva nell’Asv» e ricorda che il contratto dell’attuale amministratore scadeva alla fine del 2015: «Non esisteva l’istituto della proroga. Bastava applicare la legge che già c’era e nominare con un nuovo bando il sostituto. Ma non solo a dicembre 2016, con due anni di ritardo, l’amministrazione, confermando la volontà di nominare un amministratore unico, fa un bando, scaduto nel marzo 2017. I sette curriculum pervenuti, che dovevano essere valutati, non sono stati esaminati. In otto mesi non ho avuto risposte in merito».
A Sannicandro si aggiunge anche il consigliere Michele Daucelli, dello stesso gruppo consiliare, che punta il dito contro la decisione di ritornare al consiglio di amministrazione: «Una scelta fatta per quadrature di maggioranza. Emerge il fallimento dell’amministrazione sulla gestione delle partecipate. Si continua a far esercitare, in modo irregolare l’Asv e, nello stesso tempo, si tiene in piedi la Sanb, mai entrata in attività. Non si capisce perché dotare di un cda l’Asv, che si occuperà di servizi minoritari, dato che si è optato per la ricapitalizzazione della Sanb».
Il punto all’ordine del giorno è, infine, approvato dalla sola maggioranza.
L’assise si conclude, dunque, con il secondo punto, le interrogazioni e le interpellanze. Prima che queste fossero sospese e rimandate al prossimo consiglio utile, è il consigliere Cosimo Bonasia (Insieme per la Città) ad intervenire, chiedendo lumi sulle pratiche della commissione paesaggistica, ferme al 2014, sull’assenza di un assessore all’urbanistica, sul regolamento dei dehors nelle piazze cittadine, sull’avvio del servizio di raccolta rifiuti porta a porta su tutto il territorio e sui risultati del sistema “targa system”.
Su quest’ultimo punto risponde l’assessore Rocco Mangini, che evidenzia i primi risultati del targa system, partito a fine marzo: «Controllati 6mila veicoli e fatte 160 sanzioni, la maggior parte per revisioni e assicurazioni mancante. Per quanto riguarda l’abbandono rifiuti, fino a fine aprile, il sopralluogo ha riguardato circa 450 veicoli. Sono stati comminati 44 verbali, di cui solo nove per cittadini bitontini, mentre gli altri hanno interessato cittadini di Corato, Palo, Terlizzi, Canosa, Andria e altre città».