Se la maggioranza, ovviamente, difende a spada tratta il rendiconto di gestione, di tutt’altro tenore è l’opposizione, che al completo critica a testa bassa il provvedimento finanziario.
La prima sferzata arriva da Francesco Toscano (Udc), secondo cui «si poteva fare di più per i cittadini, soprattutto perché c’è da rideterminare a ribasso le aliquote fiscali, rivedere le detrazioni, aiutare le famiglie bisognose, le aziende in crisi in vista di Tari e Tasi».
Durissimo è Paolo Intini (Pd), che non ha toni pacati nell’attaccare gli assessorati al Bilancio («non si può dare sempre colpa al governo nazionale per l’aumento delle aliquote»), al Territorio («il vicesindaco deve dare qualcosa di più tangibile e non soltanto programmazione»)e allo Sport («Vorrei una chiarezza maggiore sulle concessioni fatte per gli impianti sportivi: il Comune è compartecipe delle spese o l’utilizzo è a totale carico del Comune?»).
«È strano approvare il rendiconto 2013 sapendo che nel fondo di riserva non si sa né come né quanti soldi sono stati presi. Tutto doveva essere comunicato entro il 31 marzo», arringa ancora l’ex candidato sindaco, che poi attacca sui numeri (già annunciati mercoledì da questo giornale http://www.dabitonto.com/politica/r/il-consigliere-intini-all-amministrazione-abbaticchio-quante-ombre-sulla-gestione-della-tares/3511.htm).
«Nel 2011 l’avanzo dell’amministrazione Valla fu di 2.211.313,00€, nel 2012 ( in parte Valla, metà commissariamento e metà Abbaticchio) di 1.203.871,00€, nel 2013 amministrazione Abbaticchio è di 2.399.933,00€. L’avanzo è più grande ma non sono certo aumentati servizi, opere pubbliche tassando in maniera inopportuna i cittadini».
Poi un appunto sulla Tares giornaliera («non è possibile far pagare la Tares giornaliera agli ambulanti, facendo richiesta all’Inpa soltanto a maggio per dimenticanza, penalizzando i commercianti che invece hanno pagato normalmente la Tares», e sulla situazione cimiteriale, dove «l’amministrazione Valla ha comprato un software per un archivio digitale di 32 mila euro che non è stato mai istallato e la situazione dell’obitorio non è certo delle migliori».
«Il collegio dei revisori invita l’ente a controllare la riscossione dei tributi, ma non avendo le professionalità idonee come si farà?», si chiede Christian Farella (Gruppo Misto), convinto che «la tassazione non era necessaria per i cittadini, mentre il recupero dell’evasione fiscale è stato minimo, con appena 18 mila euro a fronte dei 900 mila euro da far rientrare».
«Il Comune non era pronto ad internalizzare la riscossione e i risultati si vedono – accusa Franco Natilla (Pd) -. Non parliamo poi degli accordi fatti con il teatro minimo di Terlizzi pari a 40 mila euro di cui manca attestazione delle attività svolte. Chi è deputato a valutare la congruità delle richieste? Il settimo settore è quello in minore disavanzo ma è quello meno necessario. Non da meno l’assenza della spesa dettagliata per “Girolio”. Si hanno sempre più rapporti privati con gli esterni, non vorrei dovermi rivolgere alle autorità giudiziarie».
Vede soltanto fumo negli occhi dei cittadini Domenico Damascelli (Fi). «Si dicono bugie rispetto agli atti e alle dichiarazioni. Elevare e inasprire la pressione fiscale non è aiutare i cittadini, perché la Tares è stata aumentata per coprire il costo di smaltimento dei rifiuti ma ai cittadini è stato chiesto di più in confronto agli 8,2 milioni necessari. Sono stati rendicontati, poi, fondi comunitari per 15 milioni di euro totalmente assenti, come è assente anche l’Ufficio turismo, perché c’è solo un info point. É falsa anche la questione dei dipendenti, perché Non sono 13 ma tre a tempo indeterminato, uno determinato e due della segreteria del sindaco».
«Il capitolo dell’agricoltura è stato quasi completamente ignorato – prosegue l’ex vicesindaco – e Mangini, senza il sudore di chi ci ha creduto davvero, difficilmente avrebbe enumerato e inserito nei capitoli le cose fatte».
Duro l’attacco anche di Francesco Paolo Ricci, capogruppo del Partito democratico, che attacca Daucelli (ritenuto «inadeguato al suo ruolo di assessore»), in materia di rendite catastali. «I cittadini di Bitonto pagano un’imposizione fiscale molto più alta rispetto ai comuni limitrofi. L’assessore non ha tenuto conto delle nostre indicazioni, ma il tutto è frutto della sua superficialità. Imu e Tarsu sono tra le più altre della provincia di Bari e Bat. Questa amministrazione ha superato di gran lunga gli aumenti dell’amministrazione di Valla, facendo molto meglio in termini di imposizione fiscale».
Da Carmela Rossiello (FI) diversi temi toccati, che hanno riguardato soprattutto le deleghe del vicesindaco Rosa Calò.«Perché non rendiamo la mobilità ordinaria dei bitontini adeguata riqualificando le strade della nostra città? In passato ci era stato detto che le strade sarebbero state messe a nuovo ma così non è stato», ha evidenziato l’ex candidato sindaco, che poi sposta l’attenzione sulla Consulta delle donne («Cosa fa? Parla dell’argomento solo l’8 marzo o quando veniamo massacrate dagli uomini? A cosa serve, che senso ha all’interno della comunità un discorso al femminile?») e sul Piano dell’offerta formativa territoriale (Poft). «Che senso ha un POFT attivo per soli tre mesi, da marzo a giugno, con tutte le festività di quel periodo? E poi si trattano di progetti che risalgono a lavori di amministrazioni precedenti e non di novità».
La forzista, poi, chiede di poter estendere l’orario di chiusura oltre le 21 del neonato parco giochi accanto al Park&Ride, in modo tale da «poter avere la possibilità di usufruire più a lungo di un altro nuovo polmone verde in città».