I lavori del
Consiglio comunale sono proseguiti con la discussione e l’approvazione del programma triennale 2015/2017 dei lavori
pubblici e del programma annuale 2015 per l’acquisizione di beni e servizi.
A relazionare il sindaco, nonché titolare della delega ai lavori pubblici, Michele Abbaticchio, che ha elencato
tutta una serie di interventi previsti nei prossimi mesi: edilizia scolastica – con
lavori previsti per l’I.C. “Don Tonino Bello” di Palombaio, la “Giovanni
Modugno” in via Crocifisso (con un finanziamento di ben 900mila euro, ndr), la “Cassano”,
la “don Milani”, il plesso in “via Abbaticchio” –; strade interne (rotatorie
in centro e realizzazione della pista ciclo-pedonale) e rurali; adeguamento dellapubblica
illuminazione in via Modugno, via Palo e zone limitrofe; impiantistica
sportiva (l’area di via Togliatti e la cittadella dello sport in via
antica del Petto, con la realizzazione del centro polifunzionale “Paolo
Borsellino”); fognatura bianca; lavori per i cimiteri del centro
urbano e delle frazioni; azioni per l’attuazione del Patto Città – Campagna;canale
di guardia a Mariotto; realizzazione di alloggi di edilizia residenziale
pubblica; sistemazione a verde dell’area ludica della Villa comunale;viabilità
extraurbana con l’adeguamento del ponte di via Megra sulla sp 231 e adeguamento
della tratta della sp 231 fino all’uscita di Bitonto Sud; riqualificazione ambientale e del
verde pubblico; risanamento e consolidamento di edifici comunali;
trivellazione in Contrada Parco Ruggiero; sistemazione a mercato rionale dell’area
tra via Urbano e via IV Novembre.
L’elenco di opere
previste non soddisfa la minoranza.
«Questo
“libro dei sogni” ha assai poco di straordinario –
evidenzia Franco Natilla (PD) –. Siamo stati abituati in questi tre anni a
sentire spesse volte “abbiamo intercettato fondi comunitari”. Sembra che
Bitonto sia un’isola felice quanto a capacità di intercettare finanziamenti
europei, ma altrove si fa meglio, come Gravina, dove è in atto una grandissima
opera di ristrutturazione dell’intero centro storico attraverso circa 10
milioni di euro intercettati e rivenienti da fondi europei».
E sull’impianto
del “Nicola Rossiello” in via del Petto, che sarà oggetto di lavori di
sostituzione della terra battuta col sintetico, Natilla fa notare che «già da settembre 2013, da oltre due anni,
segnalai all’Amministrazione e all’assessore allo Sport che l’istituto per il
credito sportivo poneva a disposizione di enti locali e associazioni sportive
ben 26milioni di euro».
«Un’Amministrazione
che più volte si è proposta di essere diversa dalle precedenti e di voler fare
il salto di qualità, deve puntare su opere pubbliche che risolvano problemi
atavici, invece così non è», punge Francesco Paolo Ricci, capogruppo PD, che si sofferma sull’annosa questione dell’allagamento della
città in caso di violenti temporali, sulle caditoie non all’altezza («l’Acquedotto Pugliese, a riguardo, ha attenzionato
il comune di Bitonto»), sull’assenza della fogna bianca. «Intercettare fondi per risolvere questi
problemi rappresenterebbe un cambiamento epocale, farebbe cambiare la storia di
una città», continua Ricci, che poi sposta l’attenzione sul Palazzetto
dello Sport («se avessimo
definito la situazione giuridica sulla proprietà, e per risolvere la vicenda ci
vuole poco, oggi avremmo recuperato un bene che deve essere comunale, e avremmo
attinto ai finanziamenti del credito sportivo per bonificare quell’area e renderla
polifunzionale»), sul sottopasso di via Santo Spirito («quel finanziamento si poteva reperire con i
residui della vecchia programmazione solo se lo avessimo fatto a
settembre-ottobre scorso. Ad oggi avremmo avuto già il cartello dell’opera»),
sul cimitero(«può essere fonte di risorsa
inesauribile»), sulla nuova scuola “De Renzio” («Continuiamo a pagare un mutuo 4 milioni di
euro per un’opera che non si sa se dobbiamo farla o no»), sull’assenza
di un’area
parcheggio in centro, sul rifacimento delle strade («è chiaro che se l’acquedotto pugliese fa
dei lavori, deve aggiustare le strade, non lo sta facendo il Comune»).
Da ex assessore ai
Lavori Pubblici nella Giunta Valla, interviene anche Vito Labianca (Alleanza di Centro). «Ogni volta che si mette mano al programma triennale delle opere
pubbliche, la politica deve avere una visione completa e moderna della città, parlando
in termini di mobilità e sostenibilità ambientale. Per redigere un programma
triennale serve sedersi e guardare ad un programma lungimirante, puntando all’urbanizzazione
e sull’edilizia. Anche per captare finanziamenti occorre la programmazione ed
avere progetti già esecutivi pronti per essere candidati. Oggi rivedo tanti
interventi nati nell’era Valla. Anzi per molti di essi c’è stata poca
attenzione da questa Amministrazione su a che punto fossero i finanziamenti».
A queste prime
osservazioni risponde il sindaco Abbaticchio. «Per la fogna bianca con questa Amministrazione non c’è stato alcun bando
regionale a cui partecipare e presentare un progetto già esecutivo. Sul
sottopasso di via Santo Spirito c’è stato un errore tecnico, mentre stiamo
predisponendo numerosi progetti esecutivi, già approvati in Giunta, specie
quelli rientranti nel Patto Città – Campagna. La visione strategica della città
non deve però essere lontana dal pragmatismo».
«Vedo
insipienza politica e amministrativa in questo piano –
commenta duramente Domenico Damascelli
(Forza Italia) –. Prima ancora di
arrivare a strategie, programmazione, visione, si dimentica l’ordinaria
amministrazione. In questo piano delle opere pubbliche non è stato pensato e
fatto niente, eppure dovrebbe essere lo specchio di chi cerca di disegnare un
territorio rendendolo il più possibile utile alle esigenze dei cittadini, ed
invece non è stata accolta la richiesta firme dei residenti di contrada
Patierno; in via Matteotti, con quella lingua d’asfalto, si rischia di farsi
male. Serve verificare l’avanzamento dei lavori».
Ed ancora: «Non si può parlare in un atto di eventuali
finanziamenti. Ci sono fondi inseriti ancora nel Piano Azione e Coesione ma dal
governo Renzi sono arrivati tagli notevoli. E poi, stiamo pensando al Piano
Urbanistico Generale? È arrivato il momento di approvare un PUG, non si può
andare avanti ancora con piccole varianti».
Pino
Maiorano (Lista Paolo Intini) pone invece attenzione suPiazza
Caduti del Terrorismo. «Dove è
finita l’idea di Progetto comune? Che cosa si può fare nell’immediato per
trovare una soluzione alla superficialità di tutti noi cittadini? Nessun
sindaco può risolvere i problemi se i problemi non li facciamo sentire sulla
pelle di ogni singolo cittadino».
«Sono
previsti fondi per la riqualificazione delle piazze storiche, e tra queste Piazza
Caduti del Terrorismo, per la quale c’è un progetto di sistemazione delle aree
parcheggio e la risistemazione delle piante arboree e dell’aree ludiche»,
rassicura Abbaticchio, mentre Giovanni
Ciccarone (Progetto Comune) difende l’iniziativa intrapresa qualche tempo
fa proprio per quella parte di città: «Si
è trattato di un’iniziativa di partecipazione popolare, un laboratorio attivo per
coinvolgere i residenti, oltre 600 persone, che hanno dato idee, poi
sottoscritte dal sindaco, su come rivalutare l’area».
Non mancano
frecciate sul Park&Ride. Per
Natilla si tratta di «un fallimento sotto
gli occhi di tutti. Al Comune quell’area è costata oltre 330mila euro e
prevedeva la costruzione di una scuola. Quella era l’occasione per spostare quei
finanziamenti sul recupero sociale di Piazza Caduti del Terrorismo», ma
Abbaticchio subito fa osservare che «rinunciare
al finanziamento per il Park&ride, che non poteva essere destinato ad
altro, significava rinunciare anche al parco giochi in via Urbano e lasciare il
terreno incolto».
Positivo il
giudizio di Pippo D’Acciò (Città
Democratica): «Questa Amministrazione
oggi è riuscita a dare un contenuto alle precedenti programmazioni. Bisogna avere
l’onestà intellettuale nel dire che la programmazione sulle opere ultime non è
un “libro dei sogni”».
Più critico il
socialista Franco Mundo, che
evidenzia l’assenza di interventi per due zone di Bitonto – via Carducci e via
Burrone – sprovviste di fogna nera. In particolare in via Carducci (che da via
Solferino conduce verso via Chiancariello) ci sono una decina di abitazioni con
alcuni residenti che per anni hanno pagato il canone fognario nonostante un
servizio inesistente. «La soluzione proposta dall’Acquedotto consiste nella
realizzazione di un impianto di sollevamento, con una pompa elettrica che tira
e porta in superficie, ma in caso di temporale e mancanza di energia elettrica
andrebbe fuori uso. E ci sarebbero inoltre evidenti problemi igienici e di
sicurezza, con un pozzo sulla superficie stradale. Non è una soluzione
plausibile. Sarebbe possibile invece creare un tronco che scende verso la lama
e finisce nel collettore fognario proveniente dalle frazioni, ma per far questo
bisogna attraversare la lama, procedere ad espropri o ottenere la concessione gratuita
se il proprietario è d’accordo. Situazione analoga in via Burrone, anche se
meno impattante, perché lì c’è già il tronco fognario dove far confluire la
fogna».
«Ho
segnalato le due situazioni, con le planimetrie, all’Acquedotto pugliese, e con
la promessa che con le economie di gare dei lavori a Bitonto, circa 9 milioni
di euro, avremmo provveduto destinare dei fondi di questi residui di gara per
fare questi interventi, come accaduto in precedenza con Piazza Cavour. Invece nulla»,
riflette amaro Mundo.
Si passa alla
votazione. Il programma triennale delle opere pubbliche viene approvato con 13 voti favorevoli della maggioranza e soli 4
contrari.