Sembra un labirinto senza uscita la nomina del presidente della terza commissione “Urbanistica e Lavori Pubblici” con i membri della stessa convocati d’urgenza questa mattina alle 8.30, dopo il nulla di fatto dello scorso venerdì. Il primo cittadino Francesco Paolo Ricci sarebbe alle prese con tre posizioni che paino difficili da conciliare. «La maggioranza è più occupata a litigare per dividersi le poltrone che a pensare al bene della città». Il duro attacco arriva dai banchi dell’opposizione del governo cittadino. «Non c’entra nulla la spartizione di potere o la poltrona -hanno replicato le forze di maggioranza- perché essere presidente di una commissione vuol dire solo avere la responsabilità di essere puntuale nelle convocazioni e di impostare al meglio il funzionamento della stessa. Non vi è alcun compenso o peso maggiore nell’attività amministrativa che vede i consiglieri tutti impegnati nello stesso modo». Il motivo del mancato insediamento della commissione è «perché, a causa delle lotte intestine alla maggioranza, uno dei suoi membri -hanno sottolineato i consiglieri d’opposizione- non si è presentato alla convocazione, non per impossibilità ma per disapprovazione». Si tratta di Nicola Acquafredda (Strada in Comune), già eletto vicepresidente vicario del Consiglio comunale, a cui sarebbe stato negato il nuovo incarico. Rumors da Palazzo Gentile parlano, dunque, di tre posizioni cristallizzate. Da una parte Antonella Vaccaro (Partito Democratico) che punterebbe a formare un ticket con il suo segretario politico nonché assessore all’urbanistica Francesco Brandi anche per coprire possibili malumori interni al partito dopo l’ultima sfida elettorale, dall’altra Acquafredda, che a inizio consiliatura rinunciò a un impegno in giunta propostogli dal primo cittadino, e Strada in Comune che invocherebbero la partecipazione di tutte le liste all’attività dell’urbanistica oltre che il criterio della competenza essendo lo stesso l’unico ingegnere della maggioranza. A contendere lo stesso incarico ci sarebbe anche Fabio Fiore (Rete Civica) in nome della continuità degli ultimi anni amministrativi, forte dell’idea che non sarebbe opportuno che presidente e assessore al ramo siano dello stesso partito. Le commissioni sono formate da cinque membri, due di minoranza e tre di maggioranza che avrebbero, appunto, dovuto eleggere il presidente ma così non è avvenuto «per via dei forti mal di pancia interni alla coalizione a guida Pd -hanno spiegato i consiglieri d’opposizione-. L’accesa contesa tra tutti i tre consiglieri (tra cui l’assente) della maggioranza sulla presidenza della terza commissione ha creato non poche tensioni. Tutto ciò ha impedito l’insediamento di una commissione fondamentale per l’esame di provvedimenti importanti per la città». Sono in corso nelle ultime ore diversi tentativi di mediazione tra le parti, in particolare Acquafredda e Fiore avrebbero proposto la turnazione della presidenza tra tutti i componenti di maggioranza. Si attende la posizione ufficiale di Vaccaro e del Pd.