Visti i punti all’Ordine del giorno, bagarre doveva essere e bagarre è stata.
Certo, magari ci si poteva aspettare un Consiglio comunale davvero fiume dato che si andava ad approvare, dopo mesi di ritardo e imbarazzi e due diffide del prefetto, il Bilancio consuntivo del 2016.
L’assise, invece, è durata cinque ore, per dare il disco verde anche ad altri punti importanti, soprattutto in materia di Urbanistica.
(Primo) via libera al Dpru. Si è iniziato subito con l’adozione del Documento unico programmatico di rigenerazione urbana (Dpru), la cui trattazione è stata anticipata su richiesta del sindaco – l’opposizione, invece, per bocca di Antonella Vaccaro (Partito democratico) ne ha chiesto il rinvio per poterlo analizzare meglio, cosa che, ha assicurato il presidente dell’assise Vito Labianca, sarà fatta già nella conferenza dei capigruppo in programma domani -, anche perché in ballo ci sarebbero importanti finanziamenti da poter intercettare.
“Si tratta di un provvedimento – ha spiegato l’assessore all’Urbanistica, Federica Fiorio – fondamentale per una nuova programmazione complessiva della città, tenendo presente che, in base alla legge regionale, il Comune per poter fare interventi di questo genere ha bisogno dei Programmi integrati di rigenerazione urbana (Piru) insieme ai cittadini e alle istituzioni. É un adeguamento del Documento programmatico preliminare (Dpp) approvato ad aprile”.
La minoranza, soprattutto con Cosimo Bonasia (Insieme per la città), ha mostrato più di qualche scetticismo, chiedendosi chi, effettivamente, abbia avuto tempo e modo di leggersi sia il Dpp che il Dpru, se tali provvedimenti siano in linea con l’atto dirigenziale della Regione Puglia approvato il 31 agosto, e criticando che nel Dpru non c’è traccia alcuna degli obiettivi, dei contenuti, e delle strategie.
L’ingegnere, poi, rivolgendosi al sindaco, ha chiesto più rispetto per i ruoli e gli interventi dei singoli consiglieri.
Perplessità sono arrivate anche dal compagno di lista, Michele Daucelli, e da Francesco Scauro (Partito socialista), che si è chiesto se siano stati interpellati i Comitati di quartiere, e quanti cittadini sanno che c’è un Urban Center e ne consultano il sito Internet.
Vaccaro, invece, ha richiesto ampia convergenza nella individuazione dei contesti dove effettuare gli interventi, affinché tutta la città sia coinvolta.
Il giovane assessore ha cercato di rispondere e rassicurare tutti, riconfermando la bontà dei provvedimenti, e promettendo ampia disponibilità nel confronto.
Il Documento è approvato con 15 voti favorevoli e 8 astenuti.
Disco verde al Consuntivo 2016. Incassato il via al Dpru, e dopo una mezz’ora di pausa per capire come proseguire i lavori, si arriva al pezzo forte di giornata. Il Consuntivo 2016. Che questa volta, incredibile ma vero, viene approvato a settembre e dopo il Bilancio di previsione 2017.
Il relatore, l’assessore Domenico Nacci, ne riferisce due cifre, inizialmente: avanzo di competenza 851mila euro, e 29 milioni di euro avanzo di amministrazione.
Le prime riflessioni sono arrivate dall’ex titolare al Bilancio, Michele Daucelli che, da un lato ha evidenziato come il Comune sia diventato appetibile per i fornitori, visto che paga in media dopo 34,80 giorni, dall’altro ha evidenziato, ancora una volta, alcune incongruenze tra consuntivo 2016, preventivo e assestato 2017. Ha anche mostrato alcune perplessità sulla Tari e sulle prossime tariffe, ha richiesto i partitari dell’Azienda servizi vari, e ha sottolineato come l’Ufficio tributi sia allo sbando e senza una guida.
Molto più dura la posizione di Carmela Rossiello (Forza Italia), convinta che il provvedimento certifichi il fallimento della prima ammistrazione Abbaticchio.
“Non ho mai visto Bitonto così brutta”, ha sentenziato.
Cataldo Ciminiello (Movimento 5 stelle) ha denunciato il costante aumento della pressione fiscale e dei tributi disposti dal Comune, illustrato le perplessità sulle entrate riguardanti il servizio delle lampade votive («L’affidamento del contratto è datato 1983, rinnovato con tacito assenso. Ci sono indagini in corso da parte della guardia di finanza, ma questo poco ci interessa. Vogliamo sapere perché introitiamo zero euro. L’amministrazione ha avuto cinque anni per risolvere il problema. E non ditemi che non ne eravate a conoscenza. I cittadini di Bitonto pagano di più rispetto agli altri», e le situazioni di morosità su diversi immobili di proprietà comunale.
Michelangelo Rucci (Governare il futuro), invece, ha invitato l’amministrazione a compiere una svolta al modus operandi, soprattutto sul monitoraggio delle aziende partecipate dal comune di Bitonto.
La parola è passata a Emanuele Sannicandro (Insieme per la città) che annunciando l’abbandono dell’aula, insieme al socialista Francesco Scauro al momento della votazione, ha ribadito la continuità amministrativa («Non è possibile che il subentrante non debba farsi carico di quel che succede precedentemente. Ci si adegua e se le cose non si condividono si cambiano, altrimenti si è corresponsabili), ha criticato sull’eccessivo ritardo nel portare in aula il provvedimento, e ha chiesto che quanto prima siano istituite le Commissioni consiliari, invocando il Consiglio monotematico sulle partecipate.
Alle varie domande dell’opposizione ha risposto l’assessore Nacci. Partendo dalla questione dei 570mila euro in termini di agevolazioni Tari: «Il regolamento lo ha proposto in consiglio Daucelli, assessore dell’epoca. La somma è esagerata rispetto alle effettive esigenze di riduzione ed esenzione. Mia personale intenzione è di rivedere il regolamento insieme alla commissione consiliare e alla conferenza dei capigruppo, per correggere eventualmente riduzioni ed esenzioni, in modo, magari da rivedere la quantità delle rate di pagamento per agevolare le fasce deboli e disincentivare l’evasione e il cattivo pagamento. I 570mila euro non erano previsti per le esenzioni su Palombaio e Mariotto, ma perché l’ufficio tributi deve evadere circa 3mila domande di esenzione in materia Tari».
Sempre rispondendo a Daucelli, sulle partecipate e sulle assemblee straordinarie in cui non sarebbe stato coinvolto il consiglio, ha aggiunto che il 19 luglio il Consiglio non poteva intervenire, in quanto non ancora insediato. «Oltre ai bilanci di Asv e Sanb, io chiederei di avere tutti i bilanci delle partecipate e i verbali degli organi di controllo – ha continuato l’assessore – perché così come dobbiamo controllare l’attività degli organi di amministrazione, io vorrei controllare anche l’attività degli organi di controllo. Mi auguro che il consiglio monotematico si celebri a breve. Tratteremo tutte le partecipate, perché non sono solo Asv e Sanb, ma sono una decina».
Alcune precisazioni le ha fornite anche l’assessore al Marketing Territoriale, Rocco Rino Mangini, secondo cui “le feste patronali fanno parte di quegli eventi che possono essere patrocinati o tramite contributo diretto o con offerta di servizi o spettacoli forniti dal Comune. Diverse sentenze ci danno ragione sulla correttezza del nostro operato. Si tratta di un evento molto sentito dalla popolazione, che attrae visitatori, e che si organizza da 130 anni”.
Il bilancio è approvato con 15 voti favorevoli e 5 contrari.