Da Michele Giammarelli e Nicola Vacca del movimento politico Bitonto in Testa, riceviamo e pubblichiamo.
“Settembre poi verrà, ma senza sole…
E forse un altro amore nascerà…
Così recitava una famosa canzone di quei meravigliosi anni che furono…
Ma noi, caro direttore, ci riferiamo evidentemente come già rimarcato in altri scritti, a quel settembre politico a seguire le Regionali (2025) che determinerà l’implosione di questa amministrazione, con una possibile conseguente conclusione anticipata della stessa.
E’ superfluo riparlare di un innamoramento politico e di una coalizione contro natura che si origino’ per essere al tempo stesso vincitori e vinti.
È superfluo ripensare a come la base del PD Bitontino rimproverava quella Abbaticchiana (prima come opposizione poi da alleati), per una “gestione politica monocratica”, pur nella consapevolezza di un ruolo da “ragazzi di bottega”, sempre pronti alle alzate di mano per approvare anche provvedimenti politicamente (a loro dire) non sempre condivisi.
È superfluo stigmatizzare che, con la vittoria a Sindaco di Ricci (in quota PD) e la sconfitta di Abbaticchio al Parlamento, si è generata una inversione di ruoli, relegando Abbaticchio ad una funzione di subordine, con la sua parte politica sempre bistrattata, se non ignorata per la presenza di una componente Consigliare di opposizione assai numerosa e sempre pronta a sostituirsi.
È superfluo celebrare quelle brutte e invise opere pubbliche, insieme licenziate (progettate e votate) ma che sembrano non avere paternità.
È superfluo menzionare l’inerzia amministrativa, con eguali responsabilità politiche rivenienti dagli ultimi 2 anni a guida Ricci.
È superfluo oltremodo tenere a mente di come insieme si vantino per essere referenti di Decaro, ma non insieme per il Pd, come se le due entità politiche (Decaro e PD) fossero distinte e distanti.
È superfluo, inoltre, non immaginare che insieme sosterranno Decaro, come candidato Presidente della Regione, per apporsi medaglie di latta e…..
innescare il giorno dopo una contesa politica fratricida, in opposizione a quel volersi bene tanto declamato nella campagna elettorale Comunale (2022) in barba alla parola d’ordine di “continuità politico amministrativa” relativa al decennio Abbaticchiano.
Noi di Bitonto in Testa, riteniamo plausibile, dopo quanto descritto, una reazione da LIBERI TUTTI
P.S.
È altrettanto superfluo ribadire la nostra distanza da questo modo di fare, che evidentemente penalizza la nostra città.
Pertanto, ribadiamo il nostro impegno a che si realizzi un progetto di equidistanza dal PD (isole comprese) e da una destra autoreferenziale, non rappresentativa della città, incapace ad imporsi (vincere) in una tornata amministrativa come da consuetudine.