“Le dichiarazioni del Sindaco Michele
Abbaticchio, in questi ultimi giorni, hanno dato vita al “festival delle
assurdità”.
E’ durissimo il commento del consigliere comunale del Pd, Franco Natilla, in
merito alla vicenda sollevata in consiglio comunale sul mancato versamento
della Tarsu da parte di alcune aziende locali.
In particolare, Natilla ritiene “molto singolare che il Sindaco attenda da
me le “carte” per attivarsi al fine di verificare la veridicità di quanto
oggetto di una mia interrogazione posta durante i lavori del Consiglio Comunale
del 3 luglio scorso”.
In quella occasione lo interrogavo, unitamente
all’assessore al ramo, Daucelli, relativamente alla posizione debitoria di una
o più Industrie, con sedi operative nel nostro territorio, che risulterebbero debitrici
di alcune centinaia di migliaia di euro per omesso pagamento della
tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
“Quali carte attende da me, il Sindaco, se è vero come
è vero che il suo assessore Daucelli, rispondendo all’interrogazione,affermava di essere a conoscenza di una ditta che non paga la TARSUda alcuni anni e che nei confronti della medesima era stata avviata pure la
procedura di pignoramento di alcuni macchinari per il recupero del
debito, successivamente bloccata (?)”, ribatte Natilla.
“Di quali “coperture” ha goduto, od
hanno goduto questa o queste industrie debitrici? E ad opera di chi? Altro che
“carte” dall’opposizione!”, attacca il consigliere di opposizione.
“Questi episodi risultano ancora più gravi perché
inseriti in un contesto nel quale, per il giusto recupero dell’evasione,
l’Amministrazione ha dimostrato nessuna preoccupazione nei
confronti di quei concittadini, debitori di poche centinaia di euro e non di
migliaia di euro, come il povero pensionato, il povero disoccupato o
l’indigente che sperava di poter utilizzare il sussidio comunale per fare
fronte alle vitali esigenze sue e dei familiari – continua Natilla -. Nessun
interessamento! Neanche per impedire l’esecuzione di una miriade di costosi
pignoramenti. Solo chi non vuole intendere, non si rende conto di una grave
e colpevole discriminazione che è stata posta in essere nei confronti
dell’ignaro cittadino”.
“Di cos’altro ha bisogno, il signor Sindaco, per
muoversi?”, conclude.