Dal Dott. Antuofermo Nicola, ex Assessore alle Finanze, riceviamo e volentieri pubblichiamo.
“Dalla
lettura dei manifesti affissi sugli appositi spazi del nostro Comune, da
quanto riportato sulla stampa quotidiana, da quanto constatato personalmente e
da quanto riferitomi da tanti cittadini, l’Amministrazione Comunale di Bitonto
è risultata incapace di gestire l’informazione, l’applicazione e le risposte ai
naturali dubbi di interpretazione dell’istituito nuovo tributo comunale sui
rifiuti e sui servizi – TARES – per l’anno 2013.
Da un’attenta riflessione fatta su quanto sta accadendo e che sicuramente avrà
conseguenze anche per il futuro ritengo opportuno mettere in evidenza quanto
segue:
Il Comune
aveva la possibilità di continuare ad applicare la TARSU fino al 31/12/2013,
considerando contemporaneamente la quota extra di 30 centesimi al metro quadro,
“raccolto” per conto dello Stato, tanto per il 2014 è stata già prevista una
nuova tassa che accorperà la tassa sui rifiuti (TARI), il tributo per i servizi
indivisibili (TASI) e l’imposta municipale Propria (IMU); si chiamerà IUC ma
sicuramente cambierà nome e non sostanza.
Una tale opportunità non è stata
utilizzata preferendo per il 2013 l’imposizione della TARES, tributo comunale
molto più oneroso per i cittadini e per le attività produttive, come vedremo in
seguito. Forse non è giunta all’orecchio degli Amministratori l’impoverimento
in atto di tutte le famiglie e la crisi di tutte le attività economiche?
Il
Comune aveva la possibilità di prorogare il contratto in essere della gestione,
dell’accertamento e della riscossione al soggetto al quale risultava attribuito
il servizio per l’anno 2013. Proroga possibile per un anno dalla Legge di
Stabilità.
Ciò non è avvenuto con la presunzione, di novelli stregoni, di poter
internalizzare il servizio ormai da anni appaltato all’esterno. Tale volontà è
risultata in netto contrasto con la potenzialità delle risorse umane e strumentali necessarie ad espletare simili
funzioni. Difatti l’Ufficio Tributi, fino a quando mi è dato sapere, operava
con una sola unità nel 2013; come avrebbe potuto sopportare il peso della
gestione di tali servizi, divenuti molto più complessi?
Non si è tenuto conto
della perdurante assenza per momentanea messa in aspettativa del Dirigente del
Settore Dott. Onofrio Padovano, attualmente D.G. del Consorzio ASI di Bari di
cui il Comune di Bitonto è socio? I novelli stregoni hanno pensato di poter
aumentare il contingente dell’ufficio prima trasferendo, contravvenendo alle
norme contrattuali del comparto della P.A., un vigile urbano, per la verità una
vigilessa, immediatamente ritornata al suo posto e mansioni per ovvi motivi.
Poi distogliendo da altri compiti un istruttore contabile ed un operatore
amministrativo fino a quel momento destinati ad altre mansioni.
Dipendenti
buttati allo sbaraglio per ricoprire mansioni superiori senza il dovuto periodo
di formazione. La formazione che è prevista dal contratto è stata fatta? Le
conseguenze sono sotto gli occhi di tutti, nonostante la buona volontà dei
suddetti operatori che non possono fare altro che calmare l’ira dei cittadini,
e non sempre è possibile riuscirci, e dare suggerimenti che senza alcuna colpa,
qualche volta sono anche avventati.
Ora io mi domando, in perfetta buona fede,
non è per caso il conflitto di interessi che affligge l’Assessore al ramo con
il gestore del servizio con contratto scaduto il 2013, la causa della mancata
proroga del contratto?
Doppio danno quindi per la collettività: prima quando è
sorto il conflitto di cui tutti hanno parlato e poi quando, per paura della
ripresa della conflittualità, si è optato per la internalizzazione del
servizio?
Sono sicuro che se quell’assessore avesse avuto la minima sensibilità
politica e a suo tempo si fosse dimesso, oggi ci saremmo trovati in una
situazione normale evitando tutto il contenzioso che sicuramente nascerà nel
frattempo. E chi lo risolverà nel futuro? Sicuramente tutto sarà appianato,
solo che ciò avverrà ancora una volta a spese degli ignari cittadini.
– Cosa
ancora più grave l’interpretazione del Regolamento approvato dal Consiglio
Comunale il 29/11/2013. Il deliberato del C.C. al punto 2) così recita: “di
dare atto che il regolamento entra in vigore il 1° Gennaio 2013, in sostituzione del
precedente regolamento della Tassa Rifiuti Urbani (TARSU), approvato……..”.
Leggendo invece l’art.41 del predetto regolamento si nota invece che è scritto:
“sono abrogate tutte le norme regolamentari in contrasto con il presente
regolamento”. Qui si lavorerà con due regolamenti se letteralmente andiamo a
dare il giusto significato a quanto scritto. E’ ciò diventa oltremodo
incomprensibile quando si vanno a trattare le aree scoperte pertinenziali la
cui imposizione ha fatto cadere in profonda depressione, se non disperazione, i
titolari di tutte le attività produttive che hanno la fortuna di avere un’area
antistante il loro stabilimento. Si sono visti arrivare avvisi di pagamento di
decine di migliaia di euro solo per il fatto che usano quelle aree solamente
per la logistica, cioè parcheggiano i mezzi quando non stanno in giro per la
distribuzione o stanno in sosta durante il carico o scarico.
Durante queste
veloci operazioni che avvengono o una o due volte al giorno, sono suscettibili
di produrre rifiuti? Ma rifiuti di che genere? E’ vero che il comma 3 dell’art.
14 della Legge 214 del 22/12/2011 ha trattato questa casistica nel momento in
cui ha istituito la TARES,
ma è anche vero che il DL 35/2013 ha posto rimedio alla infelice formulazione
della norma precisando che solo le aree suscettibili di produrre rifiuti urbani
vengono assoggettati al tributo.
Quindi si capisce bene che va nel verso di
esentare tutte quelle aree di cui ho parlato prima e che il comune di Bitonto,
come un vampiro, ha assoggettato a doloroso prelievo. Non solo, ma ha anche
applicato la tariffa identica a quella dell’opificio.
Che cattiveria! Succhiare
soldi ad operatori che ormai non riescono più a restare attivi. Cosa debbono
fare? Chiudere i battenti oppure, come qualcuno ha suggerito debbono
parcheggiare i loro automezzi sulla strada pubblica e lì effettuare tutte le
operazioni di carico e scarico?
Io dico
che bisogna correre ai ripari utilizzando intelligenza ed equità.
Se gli
amministratori di Bitonto vogliono fare gli stregoni, che vadano a fare
apprendistato, a spese loro, nel mondo reale e non in quello della
fantascienza”.