Il motivo che ha spinto Andrea Orlando, ministro della Giustizia, a venire a Bitonto sabato è presto detto, ed è lui stesso a dirlo: “Io sono per ribadire che il candidato del Partito democratico è Emanuele Sannicandro, e lo faccio perché non possiamo tornare a quel fenomeno chiamato trasformismo”.
Parole chiare e forti, ribadite dal fatto – sempre ipse dixit – che l’ex consigliere regionale ha vinto le primarie. E non è cosa da poco.
Il guardasigilli, poi, ha analizzato anche altro: “C’è ancora differenza tra destra e sinistra, e per ricostruire rapporto tra politica e bisogni dei cittadini non lo si fa con un uomo solo al comando, come l’Italia ha tentato di fare negli ultimi 25 anni. E la cosa è ancora più vera considerando il fatto che non si esce dalla crisi eleggendo un buon sindaco, ma solo se siamo tutti coinvolti”.
Quindi un’analisi cruda della realtà nostrana: “Il 25 per cento della ricchezza è nelle mani dell’1 per cento degli italiani. L’uguaglianza si costruisce anche con istituzioni che sono in grado di funzionare”, e un invito a risvegliarsi: “Siate protagonisti del cambiamento per i prossimi cinque anni, perché il vostro compito non finisce al momento del voto”.
Emanuele Sannicandro, invece, ha dato la sua ricetta – e quella della coalizione che lo supporta – per affrontare temi spinosi come sicurezza e legalità, comprendenti tanti aspetti. “Abbiamo percezione diffusa di insicurezza sia in centro, in periferia e campagna. Per noi la città è una, e serve maggior presenza di uomini senza voler militarizzare la città. La nostra coalizione di centrosinistra ha lanciato il messaggio del noi, e sarò un sindaco che rispetterà il ruolo dei consiglieri. Se vogliamo che i cittadini rispettino le regole, l’esempio deve arrivare anche dalla Pubblica Amministrazione che deve sforzarsi di educare alla legalità. Un’amministrazione comunale, inoltre, deve coinvolgere gli attori e le agenzie di educazione presenti sul territorio senza sterili promesse. Deve esserci trasparenza assoluta negli atti di Giunta e nel ruolo dei Consiglieri comunali. Quando io diventerò sindaco, daremo una svolta alla partecipazione attiva, ai Comitati di quartiere e delle Consulte”.
Poi la critica al sindaco Michele Abbaticchio: “Dichiarare di essere vicepresidente nazionale di Avviso Pubblico è molto bello, ma bisogna rispettare le leggi, e invece assistiamo a inaugurazioni con la fascia e altre cose mirabolanti”.
E, infine, altre cose che sarebbero da fare: “Bisogna dare un progetto organico ai nostri commercianti, e il turismo deve coinvolgere tutta la città non soltanto una parte. Abbiamo la necessità di un Centro polivalente per gli anziani che deve essere aperto a tutti. Ogni sei mesi faremo le verifiche di quello che si è fatto e cosa non si è fatto e spiegheremo perché alcune cose non si possono realizzare”.