I quattro candidati sindaco si confrontano su piazza Caduti del Terrorismo, per discutere delle idee previste dai programmi su una zona piena di storia, ma anche di contraddizioni. Una iniziativa del Comitato di Quartiere 2 Croci – Porta Robustina, per permettere, spiega il presidente Luciana Quarta, ai residenti di votare con consapevolezza.
Essendo un evento organizzato da un comitato di quartiere, la prima domanda del giornalista e moderatore Francesco Cambione non può che essere sulla funzione di questo istituto e sul suo ruolo nei prossimi cinque anni.
«Tutti i comitati che si sono finora formati hanno un’importante funzione consultiva e di mediazione. Devono essere sede di ascolto, punto di riferimento per gli abitanti della zona, che tramite i comitati possono partecipare e comunicare esigenze di una parte della città» spiega Michele Abbaticchio, sindaco e candidato del centrosinistra civico, la cui amministrazione ha istituito i comitati di quartiere.
Ma sebbene tutti si dicano favorevoli ad essi, i tre sfidanti del sindaco non risparmiano le proprie critiche alla loro gestione.
«Vogliamo che essi permettano una partecipazione vera e concreta al contrario di ciò che i cittadini ci hanno segnalato, della frustrazione, cioè, di non avere strumenti adeguati, spazi istituzionali in comune per comunicare e programmare idee raccolte dai cittadini. Non ci si è creduto fino in fondo» lamenta Dino Ciminiello (M5s), che propone un osservatorio per ogni ramo avranno che si avvalga della collaborazione dei presidenti dei comitati.
Della stessa idea il candidato di centrodestra Carmela Rossiello che, rilevando le stesse criticità, augura che possano comunque formarsi laddove ancora non esistono, come a Mariotto, in quanto strumenti propositivi di partecipazione e di democrazia.
Incontri con cadenza semestrale per discutere con i comitati e i cittadini su cosa e perché non si sarà fatto del programma e delle promesse elettorali propone Emanuele Sannicandro, candidato del centrosinistra politico: «I comitati sono partiti, ma perché non hanno svolto a pieno loro funzione? Quale è il loro ruolo? Lo stesso vale anche per le consulte. Dobbiamo ridare dignità a consigli comunali e commissioni consiliari, coinvolgendo in queste ultime anche i presidenti dei comitati».
La seconda domanda di Cambione verte sulle problematiche della piazza luogo del confronto, dal semaforo dell’incrocio per Palombaio, spesso non funzionante, ai parcheggi introvabili.
«Sappiamo tutti che sono previsti progetti di riqualificazione per questa piazza e per l’ex Mattatoio – spiega Ciminiello – Ma è possibile che interventi su un quartiere importante come questo, che conserva opere importanti, come i ponti costruiti da Castellucci, debba essere soggetto a logica di ricerca spasmodica di fondi europei? Urge una visione organica di tutta la città, consultando i cittadini».
La Rossiello, invece, rifiutando la distinzione centro – periferie e lamentando che i finanziamenti per la piazza non siano stati ancora messi in pratica, ne denuncia l’invivibilità, i parcheggi intasati: «Una riqualificazione deve pensare a dare maggior vivibilità. Bisogna pensare ad un parcheggio interrato e ripensare agli snodi per i pullman».
L’inadeguatezza come fermata per gli autobus è un problema anche per Sannicandro: «Per il semaforo di via Palombaio e per le mancate manutenzioni in generale, bisogna avere il coraggio di indicare le responsabilità».
Abbaticchio punta, naturalmente, sui progetti per la riqualificazione che vedono nella piazza, in piazza castello e in via Castelfidardo, un’ideale linea di collegamento fra Lama Balice e Alta Murgia, nell’ottica della valorizzazione turistica per Matera 2019: «Un’idea di programma sviluppata dall’urban center. Il progetto, dopo un lungo appalto, è stato approvato e tra tre mesi la proposta tecnica sarà in consiglio comunale».
Tra i problemi di Piazza Caduti del Terrorismo c’è sicuramente anche quello della sicurezza. Una questione su cui, secondo Carmela Rossiello un sindaco può fare poco: «Ma può fare pressione verso l’alto, chiedere presenza di maggiori uomini sul territorio, dando alle persone un’idea della presenza protettrice delle autorità. Le telecamere di loro non garantiscono più sicurezza. Spesso sono usate per altri fini, come i risarcimenti danni. Servono maggiori strumentazioni al corpo di polizia locale e un’azione di lungo corso nelle scuole, per la legalità».
Sannicandro, invece, ribadendo l’importanza di progetti di inlclusione e riconoscendo il lavoro delle forze dell’ordine, sottolinea la necessità di una cabina di regia che controlli telecamere: «Non so se questo accade».
Abbaticchio insiste nella necessità di sfruttare le istituti e strutture locali per progetti che prendano a carico il minore a rischio, supportando le famiglie.
Anche Ciminiello insiste su questo, invocando, con la cooperazione dei comitati di quartiere, una politica di progettazione l’inserimento nel mondo del lavoro. E attacca: «Difficile ascoltare manifesti di legalità da chi affigge manifesti abusivi in città. I cittadini devono diffidare da chi sporca affiggendo in luoghi non consoni».
Sulla questione rifiuti Sannicandro ricorda che, a pochi passi dal palco, c’è una zona di Bitonto dove decine di famiglie non hanno la fogna e lamenta l’assenza di un giuste agevolazioni per chi fa la raccolta differenziata: «Bitonto ha partecipato a società pubblica di cinque comuni che dopo tre anni non è partita ancora» E chiarisce con vigore che «noi siamo sempre stati per la gestione pubblica del servizio».
La volontà di Abbaticchio è nell’aumento della raccolta porta a porta: «Un problema complesso. Urge una visione complessiva. Le agevolazioni da sole non risolvono alcun problema. In molte zone della città i palazzi mancano degli spazi fisici dove sistemare i bidoncini della raccolta. Necessita azione trasversale e collaborazione di tutti, compresi cittadini, scuole, associazioni».
Ciminiello propone di agire, già il giorno dolo le elezioni con un algoritmo sulla tassa per i rifiuti, non solo su tassa tari, che incentivi chi differenzia di più: «Non è possibile demandare tutto a cittadini. Servono isole di prossimità, incentivi per il compostaggio domestico e agevolazioni per esercenti che usano lo sfuso».
Anche la Rossiello lamenta l’assenza di adeguate agevolazioni e accusa: «Abbiamo la tassazione massima. Bisogna insistere anche qui sull’educazione e sanzionare chi non rispetta le norme per lo smaltimento dei rifiuti».
L’ultima domanda è su turismo e sviluppo economico. È subito Abbaticchio a prendere la parola per illustrare i dati dell’osservatorio banche imprese e dell’osservatorio regionale della Puglia, che mostrano un forte aumento dell’affluenza turistica in città, che è tra i primi quindici comuni pugliesi: «Aumentano attività commerciali, mentre altrove chiudono. A settembre sarà inaugurato un centro tecnologico interprovinciale. Serve il coinvolgimento delle realtà culturali del territorio per programmare eventi che siano ripetibili. In questi anni abbiamo avviato festival importanti, siamo stati scelti come sede di Cortili Aperti. Ora dobbiamo accettare la sfida di Matera 2019».
Ripartire da agricoltura e edilizia è la strada per Ciminiello, che denuncia l’impoverimento dei redditi dei cittadini: «Consorzio DOP Cima di Bitonto da promuovere. Incentivare un’agricoltura innovativa. Creare con il Centro Tecnologico un luogo di ricerca e promozione attrattiva. Promuovere infine la coltivazione della canapa».
Rossiello indica l’importanza di dare impulso alla zona artigianale dove per vincoli di legge alcune aziende possono riqualificarsi: «Defiscalizzare attività per dare alle aziende l’opportunità di investire in macchinari e far ripartire l’economia». Sannicandro, infine, parla di eventi da spostare anche in altre zone diverse dalla città antica e di piano del commercio assente e rilancio dell’edilizia popolare e sociale.
I quattro candidati sindaco si confrontano su piazza Caduti del Terrorismo, per discutere delle idee previste dai programmi su una zona piena di storia, ma anche di contraddizioni. Una iniziativa del Comitato di Quartiere 2 Croci – Porta Robustina, per permettere, spiega il presidente Luciana Quarta, ai residenti di votare con consapevolezza.
Essendo un evento organizzato da un comitato di quartiere, la prima domanda del giornalista e moderatore Francesco Cambione non può che essere sulla funzione di questo istituto e sul suo ruolo nei prossimi cinque anni.
«Tutti i comitati che si sono finora formati hanno un’importante funzione consultiva e di mediazione. Devono essere sede di ascolto, punto di riferimento per gli abitanti della zona, che tramite i comitati possono partecipare e comunicare esigenze di una parte della città» spiega Michele Abbaticchio, sindaco e candidato del centrosinistra civico, la cui amministrazione ha istituito i comitati di quartiere.
Ma sebbene tutti si dicano favorevoli ad essi, i tre sfidanti del sindaco non risparmiano le proprie critiche alla loro gestione.
«Vogliamo che essi permettano una partecipazione vera e concreta al contrario di ciò che i cittadini ci hanno segnalato, della frustrazione, cioè, di non avere strumenti adeguati, spazi istituzionali in comune per comunicare e programmare idee raccolte dai cittadini. Non ci si è creduto fino in fondo» lamenta Dino Ciminiello (M5s), che propone un osservatorio per ogni ramo avranno che si avvalga della collaborazione dei presidenti dei comitati.
Della stessa idea il candidato di centrodestra Carmela Rossiello che, rilevando le stesse criticità, augura che possano comunque formarsi laddove ancora non esistono, come a Mariotto, in quanto strumenti propositivi di partecipazione e di democrazia.
Incontri con cadenza semestrale per discutere con i comitati e i cittadini su cosa e perché non si sarà fatto del programma e delle promesse elettorali propone Emanuele Sannicandro, candidato del centrosinistra politico: «I comitati sono partiti, ma perché non hanno svolto a pieno loro funzione? Quale è il loro ruolo? Lo stesso vale anche per le consulte. Dobbiamo ridare dignità a consigli comunali e commissioni consiliari, coinvolgendo in queste ultime anche i presidenti dei comitati».
La seconda domanda di Cambione verte sulle problematiche della piazza luogo del confronto, dal semaforo dell’incrocio per Palombaio, spesso non funzionante, ai parcheggi introvabili.
«Sappiamo tutti che sono previsti progetti di riqualificazione per questa piazza e per l’ex Mattatoio – spiega Ciminiello – Ma è possibile che interventi su un quartiere importante come questo, che conserva opere importanti, come i ponti costruiti da Castellucci, debba essere soggetto a logica di ricerca spasmodica di fondi europei? Urge una visione organica di tutta la città, consultando i cittadini».
La Rossiello, invece, rifiutando la distinzione centro – periferie e lamentando che i finanziamenti per la piazza non siano stati ancora messi in pratica, ne denuncia l’invivibilità, i parcheggi intasati: «Una riqualificazione deve pensare a dare maggior vivibilità. Bisogna pensare ad un parcheggio interrato e ripensare agli snodi per i pullman».
L’inadeguatezza come fermata per gli autobus è un problema anche per Sannicandro: «Per il semaforo di via Palombaio e per le mancate manutenzioni in generale, bisogna avere il coraggio di indicare le responsabilità».
Abbaticchio punta, naturalmente, sui progetti per la riqualificazione che vedono nella piazza, in piazza castello e in via Castelfidardo, un’ideale linea di collegamento fra Lama Balice e Alta Murgia, nell’ottica della valorizzazione turistica per Matera 2019: «Un’idea di programma sviluppata dall’urban center. Il progetto, dopo un lungo appalto, è stato approvato e tra tre mesi la proposta tecnica sarà in consiglio comunale».
Tra i problemi di Piazza Caduti del Terrorismo c’è sicuramente anche quello della sicurezza. Una questione su cui, secondo Carmela Rossiello un sindaco può fare poco: «Ma può fare pressione verso l’alto, chiedere presenza di maggiori uomini sul territorio, dando alle persone un’idea della presenza protettrice delle autorità. Le telecamere di loro non garantiscono più sicurezza. Spesso sono usate per altri fini, come i risarcimenti danni. Servono maggiori strumentazioni al corpo di polizia locale e un’azione di lungo corso nelle scuole, per la legalità».
Sannicandro, invece, ribadendo l’importanza di progetti di inlclusione e riconoscendo il lavoro delle forze dell’ordine, sottolinea la necessità di una cabina di regia che controlli telecamere: «Non so se questo accade».
Abbaticchio insiste nella necessità di sfruttare le istituti e strutture locali per progetti che prendano a carico il minore a rischio, supportando le famiglie.
Anche Ciminiello insiste su questo, invocando, con la cooperazione dei comitati di quartiere, una politica di progettazione l’inserimento nel mondo del lavoro. E attacca: «Difficile ascoltare manifesti di legalità da chi affigge manifesti abusivi in città. I cittadini devono diffidare da chi sporca affiggendo in luoghi non consoni».
Sulla questione rifiuti Sannicandro ricorda che, a pochi passi dal palco, c’è una zona di Bitonto dove decine di famiglie non hanno la fogna e lamenta l’assenza di un giuste agevolazioni per chi fa la raccolta differenziata: «Bitonto ha partecipato a società pubblica di cinque comuni che dopo tre anni non è partita ancora» E chiarisce con vigore che «noi siamo sempre stati per la gestione pubblica del servizio».
La volontà di Abbaticchio è nell’aumento della raccolta porta a porta: «Un problema complesso. Urge una visione complessiva. Le agevolazioni da sole non risolvono alcun problema. In molte zone della città i palazzi mancano degli spazi fisici dove sistemare i bidoncini della raccolta. Necessita azione trasversale e collaborazione di tutti, compresi cittadini, scuole, associazioni».
Ciminiello propone di agire, già il giorno dolo le elezioni con un algoritmo sulla tassa per i rifiuti, non solo su tassa tari, che incentivi chi differenzia di più: «Non è possibile demandare tutto a cittadini. Servono isole di prossimità, incentivi per il compostaggio domestico e agevolazioni per esercenti che usano lo sfuso».
Anche la Rossiello lamenta l’assenza di adeguate agevolazioni e accusa: «Abbiamo la tassazione massima. Bisogna insistere anche qui sull’educazione e sanzionare chi non rispetta le norme per lo smaltimento dei rifiuti».
L’ultima domanda è su turismo e sviluppo economico. È subito Abbaticchio a prendere la parola per illustrare i dati dell’osservatorio banche imprese e dell’osservatorio regionale della Puglia, che mostrano un forte aumento dell’affluenza turistica in città, che è tra i primi quindici comuni pugliesi: «Aumentano attività commerciali, mentre altrove chiudono. A settembre sarà inaugurato un centro tecnologico interprovinciale. Serve il coinvolgimento delle realtà culturali del territorio per programmare eventi che siano ripetibili. In questi anni abbiamo avviato festival importanti, siamo stati scelti come sede di Cortili Aperti. Ora dobbiamo accettare la sfida di Matera 2019».
Ripartire da agricoltura e edilizia è la strada per Ciminiello, che denuncia l’impoverimento dei redditi dei cittadini: «Consorzio DOP Cima di Bitonto da promuovere. Incentivare un’agricoltura innovativa. Creare con il Centro Tecnologico un luogo di ricerca e promozione attrattiva. Promuovere infine la coltivazione della canapa».
Rossiello indica l’importanza di dare impulso alla zona artigianale dove per vincoli di legge alcune aziende possono riqualificarsi: «Defiscalizzare attività per dare alle aziende l’opportunità di investire in macchinari e far ripartire l’economia». Sannicandro, infine, parla di eventi da spostare anche in altre zone diverse dalla città antica e di piano del commercio assente e rilancio dell’edilizia popolare e sociale.
I quattro candidati sindaco si confrontano su piazza Caduti del Terrorismo, per discutere delle idee previste dai programmi su una zona piena di storia, ma anche di contraddizioni. Una iniziativa del Comitato di Quartiere 2 Croci – Porta Robustina, per permettere, spiega il presidente Luciana Quarta, ai residenti di votare con consapevolezza.
Essendo un evento organizzato da un comitato di quartiere, la prima domanda del giornalista e moderatore Francesco Cambione non può che essere sulla funzione di questo istituto e sul suo ruolo nei prossimi cinque anni.
«Tutti i comitati che si sono finora formati hanno un’importante funzione consultiva e di mediazione. Devono essere sede di ascolto, punto di riferimento per gli abitanti della zona, che tramite i comitati possono partecipare e comunicare esigenze di una parte della città» spiega Michele Abbaticchio, sindaco e candidato del centrosinistra civico, la cui amministrazione ha istituito i comitati di quartiere.
Ma sebbene tutti si dicano favorevoli ad essi, i tre sfidanti del sindaco non risparmiano le proprie critiche alla loro gestione.
«Vogliamo che essi permettano una partecipazione vera e concreta al contrario di ciò che i cittadini ci hanno segnalato, della frustrazione, cioè, di non avere strumenti adeguati, spazi istituzionali in comune per comunicare e programmare idee raccolte dai cittadini. Non ci si è creduto fino in fondo» lamenta Dino Ciminiello (M5s), che propone un osservatorio per ogni ramo avranno che si avvalga della collaborazione dei presidenti dei comitati.
Della stessa idea il candidato di centrodestra Carmela Rossiello che, rilevando le stesse criticità, augura che possano comunque formarsi laddove ancora non esistono, come a Mariotto, in quanto strumenti propositivi di partecipazione e di democrazia.
Incontri con cadenza semestrale per discutere con i comitati e i cittadini su cosa e perché non si sarà fatto del programma e delle promesse elettorali propone Emanuele Sannicandro, candidato del centrosinistra politico: «I comitati sono partiti, ma perché non hanno svolto a pieno loro funzione? Quale è il loro ruolo? Lo stesso vale anche per le consulte. Dobbiamo ridare dignità a consigli comunali e commissioni consiliari, coinvolgendo in queste ultime anche i presidenti dei comitati».
La seconda domanda di Cambione verte sulle problematiche della piazza luogo del confronto, dal semaforo dell’incrocio per Palombaio, spesso non funzionante, ai parcheggi introvabili.
«Sappiamo tutti che sono previsti progetti di riqualificazione per questa piazza e per l’ex Mattatoio – spiega Ciminiello – Ma è possibile che interventi su un quartiere importante come questo, che conserva opere importanti, come i ponti costruiti da Castellucci, debba essere soggetto a logica di ricerca spasmodica di fondi europei? Urge una visione organica di tutta la città, consultando i cittadini».
La Rossiello, invece, rifiutando la distinzione centro – periferie e lamentando che i finanziamenti per la piazza non siano stati ancora messi in pratica, ne denuncia l’invivibilità, i parcheggi intasati: «Una riqualificazione deve pensare a dare maggior vivibilità. Bisogna pensare ad un parcheggio interrato e ripensare agli snodi per i pullman».
L’inadeguatezza come fermata per gli autobus è un problema anche per Sannicandro: «Per il semaforo di via Palombaio e per le mancate manutenzioni in generale, bisogna avere il coraggio di indicare le responsabilità».
Abbaticchio punta, naturalmente, sui progetti per la riqualificazione che vedono nella piazza, in piazza castello e in via Castelfidardo, un’ideale linea di collegamento fra Lama Balice e Alta Murgia, nell’ottica della valorizzazione turistica per Matera 2019: «Un’idea di programma sviluppata dall’urban center. Il progetto, dopo un lungo appalto, è stato approvato e tra tre mesi la proposta tecnica sarà in consiglio comunale».
Tra i problemi di Piazza Caduti del Terrorismo c’è sicuramente anche quello della sicurezza. Una questione su cui, secondo Carmela Rossiello un sindaco può fare poco: «Ma può fare pressione verso l’alto, chiedere presenza di maggiori uomini sul territorio, dando alle persone un’idea della presenza protettrice delle autorità. Le telecamere di loro non garantiscono più sicurezza. Spesso sono usate per altri fini, come i risarcimenti danni. Servono maggiori strumentazioni al corpo di polizia locale e un’azione di lungo corso nelle scuole, per la legalità».
Sannicandro, invece, ribadendo l’importanza di progetti di inlclusione e riconoscendo il lavoro delle forze dell’ordine, sottolinea la necessità di una cabina di regia che controlli telecamere: «Non so se questo accade».
Abbaticchio insiste nella necessità di sfruttare le istituti e strutture locali per progetti che prendano a carico il minore a rischio, supportando le famiglie.
Anche Ciminiello insiste su questo, invocando, con la cooperazione dei comitati di quartiere, una politica di progettazione l’inserimento nel mondo del lavoro. E attacca: «Difficile ascoltare manifesti di legalità da chi affigge manifesti abusivi in città. I cittadini devono diffidare da chi sporca affiggendo in luoghi non consoni».
Sulla questione rifiuti Sannicandro ricorda che, a pochi passi dal palco, c’è una zona di Bitonto dove decine di famiglie non hanno la fogna e lamenta l’assenza di un giuste agevolazioni per chi fa la raccolta differenziata: «Bitonto ha partecipato a società pubblica di cinque comuni che dopo tre anni non è partita ancora» E chiarisce con vigore che «noi siamo sempre stati per la gestione pubblica del servizio».
La volontà di Abbaticchio è nell’aumento della raccolta porta a porta: «Un problema complesso. Urge una visione complessiva. Le agevolazioni da sole non risolvono alcun problema. In molte zone della città i palazzi mancano degli spazi fisici dove sistemare i bidoncini della raccolta. Necessita azione trasversale e collaborazione di tutti, compresi cittadini, scuole, associazioni».
Ciminiello propone di agire, già il giorno dolo le elezioni con un algoritmo sulla tassa per i rifiuti, non solo su tassa tari, che incentivi chi differenzia di più: «Non è possibile demandare tutto a cittadini. Servono isole di prossimità, incentivi per il compostaggio domestico e agevolazioni per esercenti che usano lo sfuso».
Anche la Rossiello lamenta l’assenza di adeguate agevolazioni e accusa: «Abbiamo la tassazione massima. Bisogna insistere anche qui sull’educazione e sanzionare chi non rispetta le norme per lo smaltimento dei rifiuti».
L’ultima domanda è su turismo e sviluppo economico. È subito Abbaticchio a prendere la parola per illustrare i dati dell’osservatorio banche imprese e dell’osservatorio regionale della Puglia, che mostrano un forte aumento dell’affluenza turistica in città, che è tra i primi quindici comuni pugliesi: «Aumentano attività commerciali, mentre altrove chiudono. A settembre sarà inaugurato un centro tecnologico interprovinciale. Serve il coinvolgimento delle realtà culturali del territorio per programmare eventi che siano ripetibili. In questi anni abbiamo avviato festival importanti, siamo stati scelti come sede di Cortili Aperti. Ora dobbiamo accettare la sfida di Matera 2019».
Ripartire da agricoltura e edilizia è la strada per Ciminiello, che denuncia l’impoverimento dei redditi dei cittadini: «Consorzio DOP Cima di Bitonto da promuovere. Incentivare un’agricoltura innovativa. Creare con il Centro Tecnologico un luogo di ricerca e promozione attrattiva. Promuovere infine la coltivazione della canapa».
Rossiello indica l’importanza di dare impulso alla zona artigianale dove per vincoli di legge alcune aziende possono riqualificarsi: «Defiscalizzare attività per dare alle aziende l’opportunità di investire in macchinari e far ripartire l’economia». Sannicandro, infine, parla di eventi da spostare anche in altre zone diverse dalla città antica e di piano del commercio assente e rilancio dell’edilizia popolare e sociale.
I quattro candidati sindaco si confrontano su piazza Caduti del Terrorismo, per discutere delle idee previste dai programmi su una zona piena di storia, ma anche di contraddizioni. Una iniziativa del Comitato di Quartiere 2 Croci – Porta Robustina, per permettere, spiega il presidente Luciana Quarta, ai residenti di votare con consapevolezza.
Essendo un evento organizzato da un comitato di quartiere, la prima domanda del giornalista e moderatore Francesco Cambione non può che essere sulla funzione di questo istituto e sul suo ruolo nei prossimi cinque anni.
«Tutti i comitati che si sono finora formati hanno un’importante funzione consultiva e di mediazione. Devono essere sede di ascolto, punto di riferimento per gli abitanti della zona, che tramite i comitati possono partecipare e comunicare esigenze di una parte della città» spiega Michele Abbaticchio, sindaco e candidato del centrosinistra civico, la cui amministrazione ha istituito i comitati di quartiere.
Ma sebbene tutti si dicano favorevoli ad essi, i tre sfidanti del sindaco non risparmiano le proprie critiche alla loro gestione.
«Vogliamo che essi permettano una partecipazione vera e concreta al contrario di ciò che i cittadini ci hanno segnalato, della frustrazione, cioè, di non avere strumenti adeguati, spazi istituzionali in comune per comunicare e programmare idee raccolte dai cittadini. Non ci si è creduto fino in fondo» lamenta Dino Ciminiello (M5s), che propone un osservatorio per ogni ramo avranno che si avvalga della collaborazione dei presidenti dei comitati.
Della stessa idea il candidato di centrodestra Carmela Rossiello che, rilevando le stesse criticità, augura che possano comunque formarsi laddove ancora non esistono, come a Mariotto, in quanto strumenti propositivi di partecipazione e di democrazia.
Incontri con cadenza semestrale per discutere con i comitati e i cittadini su cosa e perché non si sarà fatto del programma e delle promesse elettorali propone Emanuele Sannicandro, candidato del centrosinistra politico: «I comitati sono partiti, ma perché non hanno svolto a pieno loro funzione? Quale è il loro ruolo? Lo stesso vale anche per le consulte. Dobbiamo ridare dignità a consigli comunali e commissioni consiliari, coinvolgendo in queste ultime anche i presidenti dei comitati».
La seconda domanda di Cambione verte sulle problematiche della piazza luogo del confronto, dal semaforo dell’incrocio per Palombaio, spesso non funzionante, ai parcheggi introvabili.
«Sappiamo tutti che sono previsti progetti di riqualificazione per questa piazza e per l’ex Mattatoio – spiega Ciminiello – Ma è possibile che interventi su un quartiere importante come questo, che conserva opere importanti, come i ponti costruiti da Castellucci, debba essere soggetto a logica di ricerca spasmodica di fondi europei? Urge una visione organica di tutta la città, consultando i cittadini».
La Rossiello, invece, rifiutando la distinzione centro – periferie e lamentando che i finanziamenti per la piazza non siano stati ancora messi in pratica, ne denuncia l’invivibilità, i parcheggi intasati: «Una riqualificazione deve pensare a dare maggior vivibilità. Bisogna pensare ad un parcheggio interrato e ripensare agli snodi per i pullman».
L’inadeguatezza come fermata per gli autobus è un problema anche per Sannicandro: «Per il semaforo di via Palombaio e per le mancate manutenzioni in generale, bisogna avere il coraggio di indicare le responsabilità».
Abbaticchio punta, naturalmente, sui progetti per la riqualificazione che vedono nella piazza, in piazza castello e in via Castelfidardo, un’ideale linea di collegamento fra Lama Balice e Alta Murgia, nell’ottica della valorizzazione turistica per Matera 2019: «Un’idea di programma sviluppata dall’urban center. Il progetto, dopo un lungo appalto, è stato approvato e tra tre mesi la proposta tecnica sarà in consiglio comunale».
Tra i problemi di Piazza Caduti del Terrorismo c’è sicuramente anche quello della sicurezza. Una questione su cui, secondo Carmela Rossiello un sindaco può fare poco: «Ma può fare pressione verso l’alto, chiedere presenza di maggiori uomini sul territorio, dando alle persone un’idea della presenza protettrice delle autorità. Le telecamere di loro non garantiscono più sicurezza. Spesso sono usate per altri fini, come i risarcimenti danni. Servono maggiori strumentazioni al corpo di polizia locale e un’azione di lungo corso nelle scuole, per la legalità».
Sannicandro, invece, ribadendo l’importanza di progetti di inlclusione e riconoscendo il lavoro delle forze dell’ordine, sottolinea la necessità di una cabina di regia che controlli telecamere: «Non so se questo accade».
Abbaticchio insiste nella necessità di sfruttare le istituti e strutture locali per progetti che prendano a carico il minore a rischio, supportando le famiglie.
Anche Ciminiello insiste su questo, invocando, con la cooperazione dei comitati di quartiere, una politica di progettazione l’inserimento nel mondo del lavoro. E attacca: «Difficile ascoltare manifesti di legalità da chi affigge manifesti abusivi in città. I cittadini devono diffidare da chi sporca affiggendo in luoghi non consoni».
Sulla questione rifiuti Sannicandro ricorda che, a pochi passi dal palco, c’è una zona di Bitonto dove decine di famiglie non hanno la fogna e lamenta l’assenza di un giuste agevolazioni per chi fa la raccolta differenziata: «Bitonto ha partecipato a società pubblica di cinque comuni che dopo tre anni non è partita ancora» E chiarisce con vigore che «noi siamo sempre stati per la gestione pubblica del servizio».
La volontà di Abbaticchio è nell’aumento della raccolta porta a porta: «Un problema complesso. Urge una visione complessiva. Le agevolazioni da sole non risolvono alcun problema. In molte zone della città i palazzi mancano degli spazi fisici dove sistemare i bidoncini della raccolta. Necessita azione trasversale e collaborazione di tutti, compresi cittadini, scuole, associazioni».
Ciminiello propone di agire, già il giorno dolo le elezioni con un algoritmo sulla tassa per i rifiuti, non solo su tassa tari, che incentivi chi differenzia di più: «Non è possibile demandare tutto a cittadini. Servono isole di prossimità, incentivi per il compostaggio domestico e agevolazioni per esercenti che usano lo sfuso».
Anche la Rossiello lamenta l’assenza di adeguate agevolazioni e accusa: «Abbiamo la tassazione massima. Bisogna insistere anche qui sull’educazione e sanzionare chi non rispetta le norme per lo smaltimento dei rifiuti».
L’ultima domanda è su turismo e sviluppo economico. È subito Abbaticchio a prendere la parola per illustrare i dati dell’osservatorio banche imprese e dell’osservatorio regionale della Puglia, che mostrano un forte aumento dell’affluenza turistica in città, che è tra i primi quindici comuni pugliesi: «Aumentano attività commerciali, mentre altrove chiudono. A settembre sarà inaugurato un centro tecnologico interprovinciale. Serve il coinvolgimento delle realtà culturali del territorio per programmare eventi che siano ripetibili. In questi anni abbiamo avviato festival importanti, siamo stati scelti come sede di Cortili Aperti. Ora dobbiamo accettare la sfida di Matera 2019».
Ripartire da agricoltura e edilizia è la strada per Ciminiello, che denuncia l’impoverimento dei redditi dei cittadini: «Consorzio DOP Cima di Bitonto da promuovere. Incentivare un’agricoltura innovativa. Creare con il Centro Tecnologico un luogo di ricerca e promozione attrattiva. Promuovere infine la coltivazione della canapa».
Rossiello indica l’importanza di dare impulso alla zona artigianale dove per vincoli di legge alcune aziende possono riqualificarsi: «Defiscalizzare attività per dare alle aziende l’opportunità di investire in macchinari e far ripartire l’economia». Sannicandro, infine, parla di eventi da spostare anche in altre zone diverse dalla città antica e di piano del commercio assente e rilancio dell’edilizia popolare e sociale.