No al ruolo di sindaco come trampolino
di lancio per una radiosa carriera politica (come ha fatto l’attuale presidente
del Consiglio Matteo Renzi e vorrebbe fare l’ex primo cittadino di Bari Michele
Emiliano), ma una mansione per difendere la città, il suo territorio e le sue
peculiarità.
Michele Abbaticchio non ci sta e, a
coloro che lo accusano già di essere con la testa in via Capruzzi o di voler
abbandonare la città dell’olivo ben prima della scadenza naturale del suo
mandato (2017), risponde per le rime.
«Non ho mai pensato che questo
incarico potesse essere utile alla mia carriera. Sarei stato ingenuo. Il nostro
ruolo, di fronte alle nuove sfide istituzionali e non, è aiutare la città,
difendendo il territorio e le sue peculiarità».
E proprio nella difesa del territorio,
il primo cittadino è convinto che la politica debba farsene interprete. «La
Politica (con la P maiuscola) deve interpretarlo, insegnando ai singoli quanto
ancora potremmo fare, indipendentemente dalla ignoranza, dalla burocrazia fine
a se stessa, dagli egoismi». E la politica è anche quella dei risultati
concreti: «Parchi, nuovi servizi per le scuole, piste ciclabili, centri a
misura di famiglie e giovani: il testamento di una generazione dimenticata è
oggi la strada da perseguire per lasciare qualcosa di concreto ai nostri
figli».