Venticinque anni passati tramandando le musiche e
canti popolari e religiosi, le antiche tradizioni, la cultura e la storia cittadine.
È il traguardo raggiunto dal gruppo folk Re
Pambanelle, che qualche giorno fa ha festeggiato l’anniversario al teatro
Traetta, con uno spettacolo basato su sketch scritti da Mariolina Rutigliano, ritraenti la vita di inizio ‘900, accompagnati
dalle musiche e dai canti tramandati in questi anni. Lo spettacolo sarà
riproposto il 17 febbraio.
Ma
come è nato questo impegno che, ormai da un quarto di secolo, da quel lontano
dicembre del 1991, ha fatto riscoprire ai bitontini le proprie radici, la
propria storia?
Lo abbiamo chiesto a Tina Masciale, presidente dell’associazione: «Tutto è nato per caso, quasi inaspettatamente, grazie a Michele
Muschitiello, allora impegnato a ricercare testi di canti popolari antichi. Mi
propose di cercare le musiche. Da quel momento è iniziata quell’attività di
ricerca che, alimentata dall’amore per la mia terra, per le tradizioni, ci ha
portato a riscoprire oltre cinquanta brani, pubblicati prima su audiocassetta
e, anni dopo, su cd».
Un impegno che ha portato Re Pambanelle ad essere
sempre presenti sul territorio bitontino, in occasione delle varie ricorrenze
cittadine.
Sono tante, infatti, le soddisfazioni ricevute in
questi anni, tra cui il primo premio in occasione della Rassegna Nazionale di
Musica Popolare organizzata a Sarno dalla F.I.T.P. (Federazione Italiana
Tradizioni Popolari) al terzo premio ricevuto ad un concorso nazionale indetto
dal Mibact in occasione del 150° anniversario dell’Unità.
Un impegno che spesso ha portato il gruppo anche fuori
città, in Italia e all’estero.
«Siamo sempre
stati orgogliosi di rappresentare Bitonto e la sua storia fuori dai suoi
confini» ha evidenziato Tina Masciale, ricordando che lo scopo che da
sempre si è prefissata l’associazione è stata quella di preservare la memoria
di una cultura antica che rischiava di rimanere confinata nella memoria degli
anziani e, dunque, di scomparire con il tempo.