Una
storia semplice, ma non per questo banale e scontata.
Una
commedia dialettale davvero da ridere, ma con un finale tutt’altro
che divertente.
“Sìcc
ce je s’ ccìss” (andata in scena nel salone parrocchiale della
chiesa di san Leucio qualche giorno fa, e in replica anche domenica
prossima e il 24 maggio), attraverso le vicende allegre ma tribolate
di una famigliola non proprio unita, in realtà ci insegna
qualcosa.
La menzogna, la falsità, e il trincerarsi nella bugia
possono essere un buon anestetico per superare, almeno
momentaneamente, le difficoltà.
Appunto,
momentaneamente. Perché poi, come in questo caso, può mettere in
crisi per anni un rapporto familiare, assai lacerato, e presentare il conto quando c’è da dividersi l’eredità (il più delle volte
altra situazione difficile da gestire).
Ed è
proprio in questi casi che spunta – o dovrebbe farlo – la verità,
che sembra mettere i tasselli del puzzle in ordine. Ma mai potrà
riportare quell’equilibrio ormai perduto.
Chi ha
assistito, insomma, alla storia scritta da Antonio Ciani per la regia
di Maria Rosaria Carbonara, non si è per niente annoiato.
Tutto
ruota attorno alla figura di Maria Pallambronda (Anna Damone), da un
anno accudita da una badante romena, Stefania Maculova (Pia Caiati),
e che ogni giorno – per tre volte al giorno – riceve le visite e
le attenzioni di Franchino Passalavoglia (Antonio Colasuonno), un
amico “particolare”.
Maria,
però, da un po’ di tempo a questa parte è malata perché sembra
soffrire di Alzheimer, non riconoscendo più nessuno.
L’avvocato
Bracciacorte (Lino Giampalmo), allora, decide di convocare le tre
sorelle e il fratello di Maria per leggerne il testamento e dividersi
l’eredità.
Ed è
a questo punto che inizia a scoprirsi qualche tassello. Maria è
odiata da tutti. Sia perché impedisce a Melina, prima sorella
(interpretata da Maddalena Saltarella) di sposare un ragazzo quando
aveva appena 14 anni, ma soprattutto perché, ancora adolescente,
scappa di casa in direzione Germania, lasciando tutto e tutti. Si
ripresenta soltanto il giorno dopo i funerali del padre, come se
niente fosse. Ciò nonostante, le viene intestata tutta l’eredità.
Anche
per questo, è malvista dalla seconda e dalla terza sorella, Caterina
e Concetta (Enza Cuoccio e Dora Maggio), e ancora di più dal
fratello Giovanni (Antonio Fioriello). Nonché da Lucrezia, moglie di
Giovanni (Rosanna Amodeo), dal marito di Caterina (Emanuele Ruggiero), e dal figlio di Concetta, Vitino (Emanuele Giampalmo).
Non
sorprende, allora, che Maria non veda i parenti da tanti, tantissimi
anni.
Si
ritrovano riuniti dall’avvocato.
Ma è
qui che accade l’incredibile, che ovviamente non riveliamo e che lasciamo volentieri ai lettori e ai prossimi spettatori della commedia.