Un concorso letterario per ricordare Silvia Pellegrino. È l’idea lanciata domenica, durante la serata in memoria della docente morta prematuramente l’anno scorso, a causa di un tumore.
A lanciarla è stato Gianluca Rossiello, proprietario della “Libreria del Teatro” e amico di Silvia, ricordando la sua passione per cinema e letteratura e l’entusiasmo con cui raccontava le differenze tra i libri e le loro trasposizioni cinematografiche. «Finchè ci sarò io, con la mia libreria, il concorso si farà» aggiunge, illustrando la sua idea, quella di un evento da tenersi ogni due anni, da far partire il 23 settembre, giorno del compleanno di Silvia: «Dovrà essere non solo un concerto, ma una festa».
La serata è stata anche occasione per presentare il volume “Granello di sabbia nell’Oceano – Parole di Silvia e per Silvia”, una raccolta di poesie della defunta docente e di pensieri da parte di chi la conosceva, di chi ha conosciuto il suo amore per la cultura, il suo entusiasmo.
«Dopo la notizia della scomparsa di Silvia, io e gli altri amici storici decidemmo di incontrarci e pensare un modo per ricordarla. Questo libro è il nostro regalo per lei» ha concluso Rossiello.
Accompagnati dalla lettura delle poesie di Silvia Pellegrino, da parte dell’attrice Rossella Giuliano, e dalle musiche del musicista Luigi Palumbo, hanno condiviso i loro ricordi anche il giornalista Mario Sicolo e i docenti Lizia De Leo e Nicola Pice.
«Ricordo il suo periodo di collaborazione con il “da Bitonto. Appena seppi la tragica notizia, mi andai a rileggere tutti i suoi scritti. Hanno una funzione pedagogica, perché per lei informare era sinonimo di formare» è il pensiero di Sicolo, attuale direttore della testata.
Lizia De Leo, che ha avuto modo di conoscerla durante il suo percorso di studi, ha sottolineato l’intelligenza, la caparbietà, la forza d’animo di Silvia, oltre alla passione che traspariva nei suoi numerosi impegni culturali: «Dalle sue poesie, con autenticità e capacità comunicativa, emergono i suoi sentimenti, i suoi stati d’animo».
«Sono sempre stato colpito dalla sua capacità di cogliere l’essenziale. Con sincerità era sempre pronta a comunicare la sua gioia, il suo stupore. Caratteristiche che ha poi mantenuto da docente, nella sua concezione di scuola non come semplice cumulo di conoscenze, ma come luogo per formare anima e cervello» è, infine, il ricordo di Nicola Pice, che le fu docente al Liceo Classico “Carmine Sylos”.