Luigi
Bianco, Gabriele Tedone e Federica Colaninno. Sono questi i nomi
rispettivamente del cantante, del tastierista e della chitarrista
dell’emergente gruppo musicale che si sta facendo strada fra i locali della
nostra città e della provincia.
Tre ragazzi bitontini legati da un’enorme
passione per la musica e dal sogno di fare di ciò che amano il proprio lavoro,
partendo dalla nostra città.
Com’è nata l’idea di creare il vostro
gruppo?
«Tutto è nato circa un anno fa,
quando ci conoscemmo tramite un progetto della nostra scuola. Iniziammo quindi
a collaborare e successivamente si aggiunse anche Gabriele. Nacquero così i
“The Fireworks”».
Perché avete scelto il nome “The
Fireworks” ?
«Come si sa i fuochi d’artificio sono
molto colorati e abbiamo scelto questo nome proprio per questo, in quanto ogni
colore rappresenta una sfaccettatura delle nostre personalità, che messe
insieme creano lo spettacolo dei giochi pirotecnici».
Quali sono i primi obiettivi che
avete raggiunto e a quali progetti state lavorando?
«L’otto agosto scorso c’è stata la
prima serata a Molfetta, poi siamo stati ospitati per quattro serate anche
dall’associazione culturale Mò Heart. Successivamente abbiamo avuto un serata
tutta nostra nella villa comunale e infine ci siamo esibiti presso il centro
Hospice per una serata di beneficenza. In questi mesi ci siamo concentrati
molto sullo studio dei pezzi e adesso stiamo iniziando qualcosa di più
impegnativo che ci vedrà coinvolti in numerose serate quest’estate. Per il
momento ci occupiamo solo di cover però c’è l’idea di incidere un inedito».
Cosa avete provato esibendovi la
prima volta?
«E’ stata un’emozione immensa, conserviamo
un ricordo davvero bellissimo. Inizialmente c’era un po’ di tensione che si è
poi stemperata nel corso dell’ esibizione, lasciando spazio al divertimento.
Ogni serata ci regala emozioni uniche, poiché se non c’è emozione fra di noi
non è possibile trasmetterla al pubblico».
Che ruolo ha la musica nella vostra
vita?
«Consideriamo la musica come una
migliore amica che ci ascolta e ci parla tramite i testi delle canzoni in cui
ci rispecchiamo. Quando ci sono dei periodi no ci affidiamo a lei e gioiamo con
lei quando siamo felici. Inoltre è sempre stata una passione fortissima e
speriamo che in futuro possa diventare il nostro lavoro».
La musica ha cambiato la vostra
quotidianità di “ragazzi bitontini qualunque”?
«Assolutamente no, poiché siamo
convinti che un valore fondamentale per andare avanti sia l’umiltà e non ci
riteniamo per niente diversi o superiori ai nostri concittadini».
Oggi il panorama musicale è molto
vasto e la concorrenza è molto elevata. Cosa farete per distinguervi dalla
massa?
«Pensiamo che la cosa fondamentale
sia fare ciò che ci fa stare bene sperando di trasmettere agli altri le stesse
emozioni che proviamo noi. Non ci preoccupiamo della concorrenza ma di far
vedere chi siamo e, se la gente ci apprezzerà per questo, riusciremo a farci
strada».
Cosa volete comunicare con la vostra
musica?
«Noi ci occupiamo di diversi generi
musicali: pop, rock, swing… le emozioni che si trasmettono sono quindi molto
varie. In generale nelle nostre serate vogliamo sempre lasciare un’impronta in
chi ci ascolta, sperando di poter regalare una serata divertente e diversa dal
solito».
Se doveste descrivere la vostra band
con una canzone, quale scegliereste?
«Ce ne sono due. La prima è “A te” di
Jovanotti, che ciascuno di noi vorrebbe dedicare alla musica e ad ognuno dei
membri della band. La seconda è “Due respiri” di Chiara Galiazzo, poiché c’è
una frase che ci piace tantissimo che recita “niente è come me e te insieme”,
che rispecchia il rapporto fra il nostro gruppo e la musica».
Pensate che la città in cui viviamo
offra buone possibilità ad un gruppo emergente come il vostro?
«Certamente sì, infatti abbiamo già
partecipato a molti eventi e ce ne sono ancora tanti altri in programma. Questa
città ci sta offrendo molte occasioni per esibirci e fare
ciò che amiamo; a tal proposito vorremmo invitarvi il 22 luglio allo Smic Cafè,
il 24 al Fico Moro e il 6 agosto in via Ammiraglio Vacca nei pressi del Bar
Popolare».
Cosa ne pensano le vostre famiglie
della scelta di intraprendere questa strada?
«I nostri genitori ci hanno sempre
appoggiato e ci seguono ovunque. Sono molto entusiasti delle serate in cui ci
esibiamo poiché la musica è condivisione e tramite gli spettacoli riusciamo a
trasmettere alla gente la passione che abbiamo. Prima ancora di essere una band
siamo tutti una grande famiglia».
Quali sono i vostri sogni per il
futuro?
«Il nostro sogno è sicuramente quello
di incidere un disco di inediti e magari fare un tour in Italia e all’estero».
Infine, che cosa direste ai ragazzi
bitontini che come voi hanno un sogno nel cassetto ma hanno paura che sia
troppo difficile realizzarlo?
«Gli diremmo sicuramente di mettersi
in gioco e non avere paura del giudizio della gente, perché siamo convinti del
fatto che bisogna fare di tutto per raggiungere i propri sogni, anche se la
strada è in salita. E’ importante anche circondarsi di persone che ti vogliano
bene e che credano in te poiché danno quella marcia in più necessaria per
andare avanti. A questo proposito vorremmo ringraziare le nostre famiglie che
ci sostengono sempre, il fotografo Francesco Lorenzani che ha realizzato per
noi un book fotografico, Francesco Scara che ci sta aiutando molto nella realizzazione
dei nostri progetti, Piergiorgio Meola che ha creato il nostro logo, l’azienda
FoodNess che ci sta sponsorizzando, Tina Carano per la disponibilità e per i
consigli, il comune di Bitonto per tutte le possibilità che ci sta offrendo e
infine il Da Bitonto che ci ha dato questa occasione».
Siamo noi,
invece, a ringraziare loro, nella speranza che riescano a realizzare i loro
sogni e che tanti altri ragazzi della nostra città possano seguire il loro
esempio.