Domenica sera in una gremitissima piazza Cavour, il cantautore italiano Ron ha deliziato il pubblico presente con il suo repertorio più famoso ripercorrendo
tutti i punti salienti della sua carriera assieme alla sua orchestra.
Rosalino
Cellamare ha origini pugliesi: il padre, infatti, proviene da
Trani e di professione commercia olio d’oliva.
Il debutto discografico di Ron avviene solo con il nome di battesimo, Rosalino, a 16 anni al Festival di Sanremo nel 1970 in coppia con Nada cantando “Pa’ diglielo a Ma’”.
L’anno successivo presenta ad “Un disco per l’estate” una canzone scritta
da Paola Pallottino e Lucio Dalla, “Il Gigante e la bambina”, che riscuote un discreto successo anche se “viene
censurata in alcune parti”, confessa Ron sul palco bitontino.
Alla fine del 1971 scrive “Piazza
Grande” insieme
a Dalla: la presenta al Festival di Sanremo 1972, e diventa uno dei brani più celebri del cantautore
bolognese.
Ron interrompe la sua carriera di cantante fino al 1979, quando Dalla e Francesco De Gregori lo chiamano per curare gli arrangiamenti del loro tour “Banana Republic”.
Tra i successi cantati in piazza anche “Joe Temerario” che, nel 1984, diventa
sigla di “Domenica In” e viene usato da Mario Monicelli all’interno
della sua pellicola “Speriamo che sia femmina”,
nella quale Ron compare anche nella parte di se stesso.
Omaggiando l’amico Dalla ha eseguito anche scrive “Attenti al lupo”,
scritta nel 1990 inizialmente intitolata “La
casetta”. Due anni dopo è la volta di “Angelo” e nel
1996 vince Sanremo, in coppia con Tosca, con “Vorrei incontrarti fra cent’anni”: ed è qui che la nostra città ha dato il meglio
di sé con cori che hanno accompagnato il cantante nell’esibizione.
Torna a
Sanremo lo scorso anno con “Sing in the Rain”, scritta a quattro mani con Mattia Del Forno, e Un abbraccio unico,
eliminata alla prima serata. Per la quarta serata dedicata ai cantautori canta “Cara” di Lucio Dalla.
Non è mancata “Sei
volata via”, incisa nel 2001 ed uscita dalla penna di Jovanotti.