Ognuno serba nel cuore un sogno che è tutta la sua vita.
E, spesso, il petto è il vero cassetto nel quale cullare la piccola grande sfida onirica.
Con la speranza di poter realizzarla, un giorno, lontano o vicino che sia.
Se, poi, ti metti in testa che quel sogno si può insegnare e, solo se stringi nella tua mano i palpiti di tutti i bambini tuoi allievi per accompagnarli sulla via della vita, allora può persino diventare concreto.
E’ il segreto, sublime e faticoso, della scuola D.A.S. – che significa Danza, Arte e Spettacolo, e la prima disciplina dovrebbe essere legata da una copula alle altre due, tanto è artistica e spettacolare – di Clelia Caiati, abilitata presso “l’Association Internationale Professeurs de dance classique Marika Besobrasova” di Montecarlo.
I suoi discepoli, sempre più mirabili, si sono esibiti sul palco infinito dello Showville barese nel musical “Pinocchio”.
In passi di danza ora leggiadri e alati, ora energici e vigorosi, le aspiranti farfalle hanno disegnato sull’impiantito eteree geometrie, narrando una storia che molti adulti hanno approfittato per ripassare, non senza qualche nostalgica meditazione.
E così, la Fata turchina (Anna Acquafredda), il Grillo parlante (Cristina Acquafredda), Lucignolo (Rebecca Lauta) e sua madre (Manuela Murgolo), il Gatto (Manuela Caldarola) e la Volpe (Tesiana Bitetto) Mangiafuoco (special guest: Antonio Tenerelli, volto noto delle commedie vernacolari bitontine), il Paese dei Balocchi, Mastro Ciliegia alias Geppetto (Flavia Sicolo) e la Balena hanno accompagnato la metamorfosi del ciocco ligneo prima in burattino e, infine, in bambino (Dalila Cuoccio).
Una favola che racconta la volontà di essere di un’anima (quella di Pinocchio: Karol Caiati), dopo aver superato mille scavanti incertezze ed altrettante lusinghevoli insidie.
Tra paesane scatenate (Acquafredda A., Ardini V., Bitetto T., Caputo A., Depalo G., Frisone Y., Lovero B., Martina C., Morea M., Vacca M., Vulpo N. e Robles V.), una bambola (Irene Gasparre), due burattini (Biagio Sarubbo e Gabriele De Astis), Arlecchino (Chiara Teofilo), un orologio strambo (Marida Morea), simpatici grillini (pre-primary, 3/4
anni), lucenti stelline (pre-primary, 4/5
anni), catturanti bambole con lecca
lecca (primary, 5/6 anni), orologi e olandesine (1°grado, 6/7 anni), paesane. arlecchini e bimbe (2° grado, 7/8 anni) e scolare, danza russa e bimbe
del paese dei balocchi (3°grado, 8/10 anni) del ludico centro fantastico, foresta magica, fate, can can can
e sballo (5°grado, 10/12 anni) e stesse figure in versione balneare (1° perfezionamento, 13 16 anni) si vola in men che non si dica al “vissero felici e contenti“.
Proprio come la famiglia Caiati: Clelia, che, dribblando con abilità da étoile pure le difficoltà, che ha curato regia e coreografie, papà Gaetano, ideatore delle scenografie, e mamma Rita, addetta alla direzione amministrativo, cioè a tutto.
Ad esaltare, infine, i costumi Harmony by Stelle di Angelo Rana, le luci pertinenti di Angelo d’Orazio e le videoproiezioni di Nico Alfonso ci ha pensato l’omaggio a cinque regine del pop – Shakira, Beyonce, Britney Spears, Jennifer Lopez, Lady Gaga – eseguito da tutte le frequentanti del corso di danza moderna insieme ad Eliana Buquicchio.
Le parole confortanti dell’assessore Domenico Nacci hanno fatto trasferito la vicinanza dell’amministrazione ai sacrifici e ai successi del ginnasio tersicoreo di Clelia Caiati.
Che, siamo certi, proseguirà imperterrita per i sentieri del sogno, magari anche cambiando sede (ora sarà in via Giovanna da Durazzo), non avendo paura di nulla…