La
scoperta, due anni fa, ha fatto non poco scalpore. Un giacimento di
circa 10mila orme di dinosauri nel bel mezzo di Lama Balice, e
custodito all’interno di una cava, la Selp, inattiva da oltre dieci
anni.
Il
“merito” va a Marco Petruzzelli, professione paleontologo, che
nell’ottobre 2013 annunciava, dalle colonne di Repubblica Bari,che nella Lama c’era anche
questo profumo di storia.
A
24 mesi di distanza, si torna a parlare di quella storia.
Non,
purtroppo, perché si è deciso di valorizzare e far fruire
pubblicamente quel sito (c’è chi, addirittura, ne vuole fare un
teatro all’aperto per spettacoli ed eventi), ma perché almenopossiamo accontentarci di una visita virtuale.
Come?Grazie alla app JurAr che,
realizzata dal consorzio Cetma di Brindisi e finanziata addirittura
dalla Regione Puglia attraverso i fondi Fesr, dà la possibilità di
effettuare tour virtuali nonché visite con l’ausilio della realtà
aumentata.
Significa
– spiega sempre il dorso barese del quotidiano diretto da Ezio
Mauro – che basterà inquadrare una sola impronta per veder
apparire quei dinosauri che migliaia di anni fa popolavano anche Lama
Balice.
«L’applicazione
– è la spiegazione di Italo
Spada, uno dei responsabili del consorzio brindisino – non
è una strumentazione di validazione scientifica, ma vuole proporre
nuove modalità per l’integrazione di strumenti informatici e di
visualizzazione avanzata».
JurAer sarà presentata oggi pomeriggio alle 18.
Le
“buone” notizie, purtroppo, finiscono qui. Perché per la
valorizzazione “seria”, a quanto pare serve ancora tempo. «Siamo
ancora in attesa – sottolineaDante Mazzitelli, proprietario della cava Selp – delle
necessarie autorizzazioni da parte della Regione, dell’ente Parco e
del Comune di Bari».