San Gennaro (Sergio Assisi), San Pietro (Fabrizio Sabatucci) e Sant’Ambrogio (Giancarlo Ratti) vengono convocati da una segretaria, tanto splendida quanto austera (Bianca Guaccero), che li invita ad affrontare prove al fine di persuadere il suo preposto, nostro Signore, che l’Italia non sta messa proprio male.
E’ la trama dolceamara della commedia “Oggi sto da Dio” per la regia di Mauro Mandolini, prodotta dalla Quisquilie Production, del suddetto Assisi.
La nostra Bianca, artista di razza, è ripartita con slancio – se possibile, con maggior energia che pria – dopo aver dato alla luce la piccola Alice. Che, presto, è divenuta la neonata più famosa dietro le quinte dei teatri d’Italia.
L’attrice bitontina, spesso, ha affrontato le prove con la pargoletta in braccio, risultando sempre perfetta.
«Riesco ad essere molto più fattiva e concreta quando ho tante cose da fare. A venti giorni dalla nascita di mia figlia, ero con lei sul palcoscenico. Ovviamente la priorità è lei ovunque ci troviamo e con l’aiuto di tutti, sempre affrontando ogni cosa con professionalità. Credo sia la neonata che ha viaggiato di più, ha battuto tutti i record. È una tournèe lunga ma anche abbastanza tranquilla. Saremo tre settimane a Roma, una settimana a Torino», confessa ai colleghi del giornale di Sicilia.
La Guaccero illustra la trama della piéce ai cronisti siculi: «Un personaggio particolare che nasconde una sorpresa finale. Sono un po’ l’avvocato del diavolo. Per convincere Dio a non eliminare l’Italia dal pianeta non ci si può più appellare ai soliti stereotipi del cibo, dell’arte, ma fa emergere quelle qualità che possono far uscire dalla crisi. E non ci sono grandi cambiamenti di scenografia, siamo noi a creare le scene. È una bella sfida per un attore».
E si conferma professionista inappuntabile: «Sto pensando a un altro progetto teatrale, il teatro è un toccasana, è una sfida quotidiana viva, per certi versi mi è più congeniale. E mi piacerebbe tornare a fare del buon cinema. Avrei bisogno di trovare un regista bravo, che sappia tirar fuori la mia anima di artista. Aspetto il ruolo. Non mi interessa lavorare in quantità ma trovare la qualità. Mi piace sia la commedia pura che il dramma puro, non mi piacciono le vie di mezzo».