DI FRANCESCO RUTIGLIANO
In un precedente articolo ci occupammo dell’edilizia scolastica, ed in particolar modo evidenziammo che il Dicastero dell’Istruzione aveva ed ha previsto di mettere a disposizione altri 320 milioni di euro nell’ambito della Programmazione unica nazionale 2018-2020 per consentire alle Regioni di effettuare interventi di messa in sicurezza nelle scuole dei loro territori. Sul punto la Ministra Azzolina, rispondendo al Question Time, ebbe a dichiarare: “Il tema dell’edilizia scolastica sia fondamentale per il Governo. Dal momento del mio insediamento come Ministro, abbiamo assegnato a marzo ben 510 milioni per la messa in sicurezza delle scuole. Stiamo pubblicando la graduatoria del bando da 98 milioni per l’adeguamento delle scuole alla normativa antincendio. Abbiamo ripartito tra le regioni ulteriori 320 milioni, così da autorizzare interventi ad inizio di giugno. Abbiamo predisposto il decreto di assegnazione di 855 milioni per la messa in sicurezza ed efficientamento energetico delle scuole secondarie di secondo grado. Abbiamo assegnato agli enti locali 65,9 milioni per indagini diagnostiche su solai e controsoffitti”. L’orientamento della Ministra, Lucia Azzolina, così come ebbe a dichiarare, “è quello di continuare a lavorare sul fronte dell’edilizia scolastica e della messa in sicurezza, guardando al futuro… e lavorando affinchè ai nostri studenti sia sempre garantita la massima sicurezza e la continuità didattica in conformità ai diritti costituzionalmente garantiti alla salute all’istruzione Abbiamo bisogno di strutture che possano accogliere al meglio i nostri studenti”. A tal riguardo, dal post pubblicato recentemente sulla propria pagina FB, si apprende che la Ministra ha “appena firmato il decreto con il quale vengono stanziati 855 milioni di euro per il finanziamento di interventi di manutenzione straordinaria ed efficientamento energetico a favore di Province e Città metropolitane. Stiamo lavorando per sbloccare tutte le risorse possibili. Sull’edilizia scolastica molto è stato fatto, ma c’è ancora tanto da fare. Gli investimenti ci sono, bisogna spendere velocemente e realizzare le opere”.
Orbene, tale decreto ha atteso ben due mesi per la firma da quando la stessa Ministra lo aveva dichiarato nell’intervento in aula al Question Time. Dall’altra parte mancano meno di due mesi dall’inizio del nuovo anno scolastico ed è presumibile che le Province e le Città metropolitane non riusciranno a realizzare tali interventi di manutenzione straordinaria ed efficientamento energetico sui 40.000 edifici dei quali oltre il 60% sono stati costruiti prima del 1976 e la maggioranza delle scuole sono collocate in zona sismica, in cui, tra l’altro, gli stessi dovranno fare i conti con la procedura burocratica legata ai contratti pubblici che impone dei tempi e delle norme da rispettare. Su questo ultimo aspetto, sarebbe auspicabile che l’emanando Decreto Semplificazioni possa dare respiro con l’affidamento diretto degli appalti fino a 150 mila euro e, quindi, semplificazioni in materia di contratti pubblici ed edilizia. In tale contesto, di stretto passo vanno la sicurezza degli edifici scolastici e l’uso dei locali scolastici. Il primo previsto dall’art. 18, comma3, del d.lgs. 81/2008 secondo cui gli obblighi relativi agli interventi strutturali e di manutenzione necessari per assicurare la sicurezza dei locali e degli edifici assegnati in uso a pubbliche amministrazioni, ivi compresi le istituzioni scolastiche ed educative, restano a carico dell’amministrazione tenuta. In tale caso gli obblighi si intendono assolti, da parte dei dirigenti o funzionari preposti agli uffici interessati, con la richiesta del loro adempimento all’amministrazione competente o al soggetto che ne ha l’obbligo giuridico. Sul secondo punto (l’uso dei locali scolastici) è necessario fare qualche considerazione più dettagliata. I locali scolastici, in quanto direttamente destinati al servizio pubblico, sono soggetti al vincolo di destinazione specifica.
L’autorità di gestione del Programma Operativo Nazionale “Per la scuola – Competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020, con nota 13194 del 24 giugno 2020, ha emanato un Avviso pubblico finalizzato alla realizzazione interventi di adeguamento e di adattamento funzionale degli spazi e delle aule didattiche in conseguenza dell’emergenza sanitaria da COVID – 19. L’Avviso rientra negli interventi dell’ASSE II “Infrastrutture per l’istruzione” finanziati dal FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale). L’Avviso finanzia interventi coerenti con le indicazioni del Comitato tecnico-scientifico istituito con Ordinanza del Capo Dipartimento della Protezione Civile n. 663 del 18 aprile 2020. Sono previsti, a titolo esemplificativo, interventi di adattamento e adeguamento funzionale di spazi e ambienti scolastici, di aule didattiche, ma anche fornitura di arredi scolastici idonei a favorire il necessario distanziamento tra gli studenti. Gli interventi sono ammessi solo con riferimento agli edifici scolastici censiti nell’Anagrafe nazionale dell’edilizia scolastica (SNAES). Tale anagrafe fu istituita con Accordo del 6/2/2014 in sede di Conferenza unificata, e rappresenta la banca dati di riferimento per tutti i soggetti istituzionali. Recentemente, l’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia, con nota del 1/7/2020, indirizzata ai Presidenti dell’UPI e dell’ANCI Puglia, ha richiamato l’attenzione sulla “Guida alla presentazione della candidatura su GPU”, contenente indicazioni operative per gli Enti locali circa la presentazione della candidatura. L’Avviso prevede che “Gli enti locali beneficiari del finanziamento si impegnano a mantenere la destinazione d’uso scolastico per gli edifici interessati dagli interventi di cui al presente avviso e a garantirne la funzionalità per un periodo minimo di 5 anni dalla liquidazione finale del contributo concesso”.
Ma in questa fase di interventi di adattamento e adeguamento funzionale di spazi e ambienti scolastici, di aule didattiche, si ha il sentore che in vista del prossimo anno scolastico, con il ritorno delle lezioni in presenza, mancherebbe almeno il 20% dello spazio per accogliere tutti i ragazzi che frequentano le scuole comunali e quelle di competenza delle Province e delle Città Metropolitane.
È evidente che i tempi non sono favorevoli per realizzare interventi di nuovi spazi entro l’avvio del nuovo anno scolastico. Tra l’altro, alcune scuole si potrebbero trovare in difficoltà in quanto non avrebbero spazi e ambienti esistenti da adeguare, ed in questo caso si renderebbero necessari interventi edilizi per realizzare nuovi spazi scolastici. La fase emergenziale ha portato in risalto anche altri aspetti legati alla materia della sicurezza nei luoghi di lavoro, già disciplinati dal d.lgs. 81/2008. Difatti, con l’adeguamento e l’adattamento degli spazi e degli ambienti si renderà necessario aggiornare il DVR (Documento di Valutazione dei Rischi) che, in base all’art. 28, deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi gli studenti. La giurisprudenza ha più volte chiarito, in varie e diverse sedi giurisdizionali, che anche la sola incompletezza del DVR può concretizzare un’ipotesi di reato considerato che, diversamente opinandosi, la redazione del documento assumerebbe un significato soltanto formale/burocratico.
La scuola, quella della didattica per competenze, oltre ad aver già affrontato una prova dura, fatta di imprevisti e variabili incontrollate, è chiamata ad affrontare un’altra dura prova, ossia quella della partenza in presenza nel pieno rispetto della sicurezza e con la realizzazione di tutti questi interventi. Sicuramente ci saranno evidenti segni di difficoltà per l’avvio del nuovo anno scolastico, appesantiti, tra l’altro, anche dalle Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica che ha scaricato tutto sulle scuole.