Basta fare un po’ di zapping in
televisione e veniamo quotidianamente assaltati da programmi di cucina di ogni
genere e ad ogni ora.
Alla faccia di tutte le diete e
della crisi.
Ma per fortuna non siamo tutti uguali, non
tutti restano lì imperterriti a copiare e a trovare raffinate prelibatezze da
nouvelle cousine con tanto di cappello da chef.
È la storia di Silvana Amodeo, che ama definirsi una “continua
dilettante”, vincitrice del grembiule Master Chef tutto barese.
La sfida a colpi di mestoli ha visto
partecipare 48 cuochi amatoriali, all’interno della cucina allestita nella Sala Murat a Bari, in 4 Mystery Box da 12 concorrenti
ciascuna e i 4 vincitori (Maurizio, Michele, Silvana e Maria) hanno affrontato
un Pressure
Test in pieno stile Bruno
Barbieri: la realizzazione della besciamella.
«Ho cominciato a cucinare da piccola, da brava bimba
curiosa, semplicemente guardando quello che la mia mamma e mia nonna
preparavano a casa, amo per questo fortemente la nostra tradizione culinaria – ci racconta con un velo d’emozione la bitontina
Silvana -. Seguivo il programma Master
Chef dalla prima edizione e ho inviato la candidatura, spronata soprattutto
dalla mia famiglia: mi incuriosiva soprattutto confrontarmi con il grande
Barbieri».
Tradizione sì, ma anche grande curiosità,
armonia e voglia di sperimentare.
All’interno della Mystery Box c’erano pollo, mela, peperone, scalogno, aglio,
mascarpone, uova, farina, sale e zuchero da cui trarre da un antipasto ad un
dolce. Il risultato?
La nostra signora Amodeo ha preparato un
sensazionale finger food fatto di
pollo e mela alla piastra aromatizzati al curry e caramellati al rosmarino.
«Una caratteristica che mio marito mi riconosce da
sempre è la capacità, ancor prima di cucinare, di percepire i sapori degli
accostamenti degli ingredienti. Questo mi porta grandi vantaggi come nel caso
del finger food che preparai in pochissimo. È stato così anche per la
preparazione della fantomatica besciamella: solo il fatto che Barbieri stava
assaggiando la MIA besciamella, per me, era già una grandissima vittoria».
Cosa è in fondo cucinare se non raccontare
la propria vita, gli odori e i sapori che ci hanno accompagnato nei viaggi
anche solo mentali mentre si gira il mestolo nel sugo…
Silvana, mamma prima che chef per
passione, non perde occasione per impiattare prelibatezze anche a casa per i suoi
bambini che crescono con l’amore della buona tavola sana e genuina.
Nessun volo pindarico, nessun colpo di
testa.
La nostra concittadina non stacca i piedi
da terra e continua a conservare l’enorme senso di solidarietà che da sempre la
contraddistingue: «Amo fare la spesa solo
nel mio quartiere perché credo che tutti debbano guadagnare, soprattutto coloro
che alimentano quotidianamente il quadrilatero che si abita. Anche nell’intervista
su Sky non mi sono mai vergognata di dire che sono di Bitonto: sono convinta
che la nostra città abbia un grande potenziale che dobbiamo cercare ad ogni
costo di tirar fuori partendo tutti da una piccola briciola d’umiltà… ».
Una lezione sì in cucina, ma nella
sensibilità più pura di quello che è il sapore della vittoria e della vera
passione per le cose più semplici.
Da lì forse dovremmo ripartire, ha proprio
ragione la nostra Silvana.
P.S. Questa è stato uno dei pochi incontri
lavorativi… che mi hanno messo oltre che una grande gioia, una grande fame. Non
ci smentiamo mai, tutti, ma proprio tutti amiamo esser presi per la gola!