C’è una farfalla che
insegna alle sue piccole crisalidi a volare.
Impresa tutt’altro che semplice, perché vincere le leggi della fisica e
librarsi in volo anche nel breve cielo di un teatro pure immenso prevede ore di
studio, applicazione e ascesi.
Quegli invisibili sacrifici che hanno bisogno soprattutto di una linfa vitale:
la passione.
E, aggiungiamo noi, un pizzico di sogno.
Forse, è come chiudere gli occhi per un attimo fugace ed eterno, sussurrare
“supercalifragilistichespiralidoso” e l’incantesimo si compie.
Dunque. Non poteva non essere dedicato a Mary Poppins lo
spettacolo di fine anno dell’Accademia di Danza D.a.s. di Clelia Caiati (che
ha sede in via Torquato Tasso al civico 65), che si è tenuto qualche giorno
fa presso lo Showville di Bari.
Una torma sterminata di bimbe e ragazze hanno sfiorato con levità
quell’impiantito seguendo a memoria passi imparati con la pratica quotidiana.
Così la favola disneyana della tata più fantasiosa e sconvolgente del mondo ha
preso corpo grazie alla leggiadria catturante di Anna Acquafredda,
la versatilità impeccabile di Karol Caiati, la gioia impertinente
di Alessia Lucera e Giulia Depalo, l’abilità tenace Flavia
Sicolo e Alessia Marinelli, la birba imprevedibilità di Vincenza
Robles e Yasmine Frisone, la simpatia convincente di Manuela
Murgolo e la cocciuta energia di Biagio Sarubbo e Gabriele De
Astis.
Leggeri e straordinari pure i solisti: Anna Jolanda Trovato, Tesiana
Bitetto, Dalila Cuoccio, Irene Gasparre, Marida Morea e Natalia Vulpo.
Un corpo di ballo formato da più di cento elementi ben miscelati a seconda
delle categorie d’appartenenza (e soprattutto dell’anagrafe, avendo un’età
compresa fra i tre e i 14 anni) ha colorato festosamente l’impiantito del
palcoscenico.
Tutti facendo le prove di volo sulla scorta dei consigli dell’insegnante
sognatrice.
Gli occhi lucidi di genitori e nonni, poi, hanno testimoniato l’emozione che
aleggiava palpabile e palpitante nella sala sconfinata. E prima di chiudere il
sipario, un tuffo nel mare seducente della nostalgia con la seconda parte della
serata e “The best music of the years”, ovverosia le note
della musica della seconda metà del Novecento.
Calzanti le scenografie di Gaetano Caiati e imprescindibile la
collaborazione di Rita Nacci, autentica factotum.
La vita, specie all’età che hanno coloro che quel dì danzavano concentrati e
felici, è la favola più bella del mondo…