Fischio d’inizio ieri mattina per il “L.ink Festival – Il giornalismo ai tempi
dell’ePub” nel Salone degli Affreschi dell’Ateneo di Bari.
Un’analisi puntuale sul mutamento dell’informazione attraverso i mestieri che
ruotano attorno ad una redazione.
Un mutamento a tutto tondo: in concomitanza con l’evento,realizzato ed ideata dalla rivista “Pool” con il contributo dei Laboratori dal Basso e la collaborazione dell’Università degli Studi di Bari
e dell’Ordine dei Giornalisti di Puglia,veniva presentato all’ ex Palazzo delle
Poste l’archivio storico digitale della “Gazzetta del Mezzogiorno”.
Più di 100 anni di storia, dal 1887, oggi a portata di click.
«Questo è il segno di una società che è
cambiata –
ha commentato l’assessore regionale Silvia Godelli-, fatta di numerosissimi giovani e
donne, che rappresentano la parità della partecipazione nell’informazione».
«L’informazione
digitale rende possibile l’accesso alla professione senza avere certezza della
retribuzione, dei contratti –continua la Godelli – ma mi sembra doveroso, quando si è
trasmettitori di una comunità non snaturare la qualità del mestiere».
L’assessore chiude lanciando un appello: «Voglio fare un patto con le giovani
generazioni: che facciano il loro lavoro con professionalità, qualità e tutela
dello stesso».
Presente la prof.
Marina Castellaneta, in rappresentanza dell’Ateneo barese, che ha
evidenziato l’auspicio di una continuità del progetto “L.ink Festival” nel
corso degli anni perché rappresenta un sostanziale sostegno per la
professionalità giornalistica.
«Stiamo
vivendo la primavera della nostra professione anche se la crisi è un autunno
che grava per tutti – ha esordito il Presidente dell’Ordine di Puglia Valentino Losito -. Questa è una giornata storica, una sfida
culturale per la formazione, che oggi prende il via per tutti i colleghi giornalisti».
Cosa cambia oggi da un online ad un cartaceo?
«Bisogna
che camminino assieme – commenta Losito -. Si deve creare sinergia, una memoria “liquida” inevitabile che non
deve però mettere in dubbio la professionalità e la qualità con cui avviene l’informazione».
Si nasconde, però, il rischio della pigrizia
tecnologica: «I tanti mezzi rischiano di
non farci diventare bravi giornalisti. Occorre sempre avere un gran paio di
scarpe – conclude il Presidente -, per andare in giro a cercare e sudare la
notizia e diventare bravi cronisti».
Michele
Casella, direttore della rivista “Pool” ha incentrato l’attenzione sulla mission stessa del “L.ink
festival”: «La formazione diventa un vero
e proprio passaggio culturale inevitabile. Viene ripensato il mercato
editoriale, le interazioni che avvengono tra i componenti di una redazione,
sempre indispensabili per la buona riuscita di un giornale di qualità».
L’intervento di Christian
Rocca, direttore del magazine IL del
“Sole 24Ore”, moderato dalla
Coordinatrice del Master in Giornalismo pugliese Marina Castellaneta, incentrato sul futuro del giornalismo e il
futuro dei cartacei è riassumibile in una emblematica frase di Mark Twain “La notizia della mia morte è fortemente esagerata”.
«L’epitaffio
della carta – ha dichiarato Rocca – è prematuro. Oggi in nazioni come l’India, l’Africa, si ha un boom
dei giornali cartacei che raggiungono una popolazione molto maggiore rispetto a
quella della rete. Piuttosto, si parla di un modo diverso di interpretare la
carta stampata: non certo fatta di cronaca locale ma di un racconto di nicchia:
è finito il tempo dell’omnibus in cui si raccontava tutto a tutti».
Sulla stessa lunghezza d’onda Emanuele Bevilacqua, direttore di “Pagina 99”: «I quotidiani in
vendita, lontano dalla nostra percezione, sono aumentati del 5% soprattutto nei
paesi dell’Est. La crisi si è verificata in tutte le nazioni ad alta
tecnologia: oggi è cambiato il modo di trovare e verificare le informazioni.
Nei Paesi più simili al nostro si leggono le stesse copie di quotidiani che si
leggevano negli anni ’50. Oggi i cartacei, devono allontanarsi dall’idea di
divisione settoriale, dalla loro sedimentazione storica dando solo tanta buona
qualità dell’informazione».
Ma il vero problema risiede anche nella pubblicità che
si è ridotta del 50% e continuerà a scendere fin quando non ci sarà un nuovo
modello di business.
La conversazione, guidata da Carlotta Susca Caporedattrice di “Pool”, si fa interessante e ciò
che Bevilacqua fa emergere è un cruccio che pesa sul nostro lavoro quotidiano
di sempre: l’empatia con il lettore.
Bisogna sempre capire i loro interessi, ciò che cercano e star attenti alla
loro paura più grande: «Che i giornali
siano faziosi e facciano il megafono dei potenti».
Michele
Casella, ci conduce al termine della prima giornata con Luca Valtorta, direttore della rivista “XL” di “Repubblica”.
Note importanti, nello spartito musicale giornalistico,
quelle della vicinanza del lettore alla notizia attraverso l’uso dei social media, in cui deve poter trovare
tutto ciò che cerca: dal biglietto di un concerto a fino a quello per un
viaggio.
«Le
notizie viaggiano in tempo reale – commenta Valtorta – ma è importante l’approfondimento che
avviene sullo stampato che deve avere una qualità sempre più alta e un aspetto
grafico quanto più gradevole, importante allo stesso modo del contenuto».
Questa mattina il “L.ink Festival” continua parlando di
“Giornalismo e musica”:
L’informazione e la critica musicale tra fanzine,
riviste e Internet
dalle ore 9 alle 12
Stefano Isidoro Bianchi
Direttore del magazine Blow Up
Le mutazioni in atto nel mondo radiofonico
dalle ore 12 alle 13
Francesco Adinolfi
RadioRai2
Crossmedialità: il radioshow scorre sul web
dalle ore 15 alle 19
Alessio Bertallot
Conduttore radiofonico e televisivo