Lo scambio culturale tra Giappone e Italia è stato da
sempre il marchio di fabbrica del Traetta
Opera Festival. Anche nell’XI edizione, la rassegna dedicata al musicista
bitontino non si è smentita e, dopo l’apertura di domenica scorsa con lo “Stabat
Mater”, ha accolto voci giapponesi per “Let the bright Seraphim”.
Ieri, infatti, a far risuonare la sua voce nella Chiesa di San Francesco da Paola è stata
il soprano Konomi Suzaki. La direttrice dell’AmiFest e dell’omologo Japan
Apulia Festival di Tokyo, per l’occasione, è stata supportata dalla tromba
di Nicola Ferri e dall’organo di Carmine Antonio Catenazzo.
«Questo
concerto di musica sacra prende il nome dall’ultima aria in programma» ha
spiegato il direttore artistico Vito
Clemente prima di dare il via alla serata.
L’Ouverture da Suite in Re maggiore di
Haendel scalda il pubblico prima dell’entrata di Suzaki con “Qual
mormorio giocondo” di Melani.
La voce del soprano giapponese fa vibrare il cuore e l’anima
anche con “Mio tesoro” e “Farò la vendetta” da Sette Arie con
tromba sola di Scarlatti, per tornare nuovamente “dietro le quinte”.
È il momento infatti di Carmine Antonio Catenazzo per uno
dei più celebri preludi-corali di Johann Sebastian Bach: “O Mensch, bewein’ dein’ Sünde
gross” da Orgelbüchlein.
Non è mancato neanche nella serata di ieri lo zampino del
vero protagonista del Festival. Traettiana è infatti “Inflammatus et accensus”dallo “Stabat Mater” di Monaco, eseguita ancora una volta da Konomi Suzaki.
Chiusura con l’aria dal “Samson” di Haendel, “Let the bright Seraphim”,
e con il bis di “Farò la vendetta”.
«Questo
spettacolo sarà riproposto domani nella Chiesa di San Francesco d’Assisi di
Matera, proprio per rafforzare l’unione tra il Giappone e il nostro territorio»ha
affermato, dopo l’omaggio floreale alla protagonista della serata, l’assessore
al Marketing Territoriale, Rino Mangini.
Il Traetta Opera Festival continuerà a Bitonto mercoledì 25 marzo a Teatro. Alle 20.30si passerà dal sacro al profano con lo spettacolo “I Tre Tenori”.
Lo “Stabat Mater” del 27 nella Chiesa
di San Domenico e del 28 nella Chiesa di San Severino a San Severo sarà invece
l’ultimo appuntamento prima dell’Aspettando Madama Butterfly del 7 aprile e dell’opera pucciniana vera e
propria del 9 e 10 aprile.