La sussidiarietà, un sostegno territoriale di diritto
allo studio.
Sono questi i temi che hanno caratterizzato l’inaugurazione
dell’anno accademico dell’Università
degli Studi “Aldo Moro“,
tenutasi la scorsa settimana nel teatro Petruzzelli di Bari.
Molti sono i problemi da risolvere nel sistema
universitario, che vanno dal definanziamento dello stesso al numero inferiore
di immatricolati (11.844 per l’anno 2013 -14), iscritti (49.323 studenti), docenti (1509),
amministrativi (1481) tutti per motivi diversi.
Ma il Rettore, Antonio
Felice Uricchio se ne pone il problema: «Se il
numero degli iscritti in Italia è calato del 20% significa che i giovani
non hanno più speranza. Il nostro compito deve essere garantire il
diritto al futuro».
«Nè
un rituale, nè un evento istituzionale – ha continuato Uricchio -, possono esserlo quando il nostro territorio
è aggravato dalla criminalità organizzata, dall’economia latente: la nostra
comunità accademica deve essere promotrice di solidarietà e condivisione all’insegna
della sussidiarietà, nell’ambito
della quale si possa trovare un nuovo e più virtuoso equilibrio».
I numeri dell’Ateneo barese non sono, però, affatto
pessimi: il 42% dei laureati a Bari (7882 nel 2013), infatti, trova lavoro ad
un anno dalla laurea, il tasso di successo del percorso di studi è ancora
particolarmente elevato.
Il simbolo della giornata è stato un microfono d’epoca che
funge anche da lente di ingrandimento: «Una
lente sui nostri problemi – aggiunge il Magnifico –, che sia anche megafono per far sentire la nostra voce. Quella di un’Università
aperta al futuro, alla ricerca, che sia in tema con la sostenibilità
ambientale, agenzia per l’occupazione, aperta alla medicina umanitaria».
La sussidiarietà, quindi, diviene strumento di coesione: l’istituzione
sussidia i giovani, le imprese, le associazioni, gli enti pubblici.
«I
tagli – secondo il governatore della Regione Puglia, Nichi Vendola – sono stati frutto di una grande scorrettezza, scaturita dal
pregiudizio antimeridionalista».
Secondo Vendola bisogna «sapere che per proteggere il futuro occorre far vivere scuola ed
università consentendo di contrastare il disagio economico e sociale che sta
distruggendo il diritto allo studio».
La conclusione del Rettore suona propositiva e speranzosa:«Crediamo di coniugare il nostro impegno, il cuore per il bene del nostro paese
e del nostro territorio con fiducia e positività. Non mancheranno errori, ma
vinceremo anche questa sfida».
Durante la giornata sono stati, poi, premiati i
migliori neo laureati nelle 5 aree disciplinari dell’Università di Bari, più
uno studente di Brindisi ed uno di Taranto.
Spazio, durante il pomeriggio, allo
spettacolo con artisti e band universitarie. Presenti, tra gli altri, anche Albano
Carrisi ed il coro “Harmonia”.