Risultato di un lungo scavo archivistico, per Secop Edizioni è in uscita la biografia politica di Guglielmo Schiralli, “Il primo socialista”, come lo aveva definito Stefano Miccolis. Il volume, scritto dallo storico Giovanni Capurso, è inserito nella collana di saggistica “Storia è/e memoria” curata da Marino Pagano, giornalista con formazione storica.
Negletto, perseguitato, incarcerato, Guglielmo Schiralli avrebbe potuto godersi l’enorme patrimonio della famiglia di ricchi possidenti terrieri, ma finì in grave miseria per assistere gli ultimi e combattere quei “galantuomini” a cui egli stesso apparteneva.
Per portare avanti le sue battaglie politiche a favore dei contadini, fondò ben tre giornali, dilapidando il patrimonio personale.
È stato, soprattutto, un infaticabile messaggero delle idee socialiste, e ha condotto le sue battaglie attraverso articoli, opuscoli, scritti storico-politici e letterari con una penna pungente, sferzante, caustica, senza mancare di quell’astuzia e intraprendenza che caratterizza il politico di razza.
L’attività pubblica di Schiralli s’inserisce in un contesto di profonde trasformazioni politiche caratterizzate dal passaggio, in Puglia, da una proposta anarchico-libertaria di stampo bakuniano a una più consapevole, capace di assimilare le teorie marxiane, fino a portarlo alla partecipazione del Congresso di fondazione del Partito Socialista italiano del 1892.
Non meno di altri suoi illustri compagni nel panorama italiano e europeo condusse una battaglia senza quartiere per trasformare dei gruppi radicali pugliesi in militanti consapevoli di un movimento proletario più vasto.
Gugliemo, scrive l’autore, come l’eroe spartano Licurgo, ha consegnato le leggi ai suoi concittadini per poi intraprendere un lungo viaggio senza ritorno.
Nota biografica dell’autore
Giovanni Capurso è uno studioso di storia politica e meridionalismo. Per SECOP edizioni ha già collaborato alla collettanea “Caro, don Gaetano…” ed è stato cocuratore del volume La fatica dello storico. Antonio Lucarelli: carteggi (1902-1952). Già finalista al Premio Fiuggi Storia e più volte segnalato al Premio Acqui Storia, collabora con Fondazioni e Istituti di ricerca.