In occasione
delle nozze di Enrico IV di Francia e Maria de’ Medici, figlia del granduca di
Toscana Francesco I de’ Medici, Ottavio Rinuccini scrisse un testo che venne musicato
quasi contemporaneamente da Jacopo Peri e Giulio Caccini.
Il melodramma
l’Euridice fu rappresentato per la prima volta a
Palazzo Pitti il 6 ottobre 1600, giorno
successivo al matrimonio.
Ha inizio da
qui la storia della lirica italiana, musica che avrebbe avuto successo anche
fuori dal bel Paese.
Per rendere
omaggio alla nostra grande tradizione, ieri a Teatro è andato in scena lo
spettacolo “I Tre Tenori”.
Dopo il
successo dell’anno scorso, lo spettacolo ideato da Luigi Travaglio torna per l’XI
Edizione del Traetta Opera Festival.
Accompagnati
al pianoforte da Piero Cassano, Francesco Castoro e Gianni Leccese, affiancati questa volta
dal giapponese Kazuaki Sawasaki, hanno
fatto rivivere i personaggi delle più belle opere di Friedrich
von Flotow, Bizet, Verdi, Donizetti, Puccini e Cilea.
“Signorì,
ma si può sentire qualche canzone napoletana?” chiede l’attore Nicola Moschetti a Barbara
Mangini, presentatrice della serata.
Ed eccolo subito accontentato:“Reginella”, “Torna a Surriento”, “Torna
(‘sta casa aspetta a te)”, “Marechiare”, “Musica proibita”, “Passione”, “Amapola”,
“Non ti scordar di me”, “I’ te vurria vasa” e “O paese d’o sole”.
Lo spettacolo, allietato dai
balletti di Valentina Vitone e Andrea Bassi, si è concluso con un
omaggio. Sollecitati dal pubblico, i tre tenori si sono esibiti in “Granada” e “O sole mio”.
Il Traetta Opera Festival proseguirà con lo “Stabat Mater” di Giovan Battista Pergolesi,
venerdì 27 marzo a Bitonto ore 21,00 nella Chiesa di San Domenico e sabato 28
marzo a San Severo ore 20,30 nella Chiesa di San Nicola.