Circa un mese fa, il 20
aprile scorso, l’Istituto Tecnico Commerciale “Vitale Giordano” ha
trionfato per la terza volta consecutiva alla finalissima del concorso
nazionale di teatro-scuola “Grifo d’Oro” organizzato dall’Istituto
Comprensivo “Amedeo di Savoia-Aosta” di Partanna. La loro performance
ha conquistato finanche la medaglia del Presidente della Repubblica oltre al
premio per il miglior attore protagonista interpretato da Fabio Carellie per la migliore attrice Enika Saracino. Questi riconoscimenti hanno
convinto l’amministrazione comunale a dedicare uno spazio a questi ragazzi che
hanno potuto così esibirsi sul palco del Teatro Traetta nella serata di martedì
28 maggio.
Un duro lavoro
quello effettuato dal corpo docente formato da Anna Grande, Lucia
Achille, Rosa Mitolo, Angela Pagone e Gaetano Baldassarreche hanno drasticamente ridotto ad opera in prosa e musica il lunghissimo e
complesso romanzo di Victor Hugo “Les Misérables” cercando di mettere
in scena gli aspetti più tragici della società francese del 1800 e il tutto in
un unico atto. La sceneggiatura è stata dunque completamente riscritta per
questa rappresentazione mentre i pezzi musicali sono stati tratti dal musical
di Shonberg e Boublil, tradotti e composti metricamente in italiano.
“I miserabili”, personaggi
di estrazione sociale molto bassa, gente caduta in miseria, ex forzati come il
protagonista Jean Valjean, prostitute come la giovane ragazza madre Fantine,
monelli di strada come la piccola Cosette, studenti che vivono in
povertà e rivoluzionari che muoiono per la conquista della libertà. Tutti
personaggi che vivono con lo spettro dell’ingiustizia sociale. Ciò che
ha colpito di questo allestimento è stato il realismo delle azioni e
contemporaneamente la loro poesia, presente tanto nei singoli personaggi quanto
nelle scene corali. L’interpretazione dei ragazzi è stata curata nei dettagli,
nei movimenti e persino nei sospiri, oltre che nella dizione. Il
vero protagonista dello spettacolo è stato il popolo, tanto da risultare
partecipe nella maggior parte delle ambientazioni attraverso un metodo scenico
ingegnoso: un telo che ha diviso il palco in due ambienti orizzontali dove lo
spettatore poteva scorgere al di là di questo, sotto l’effetto mirato delle
luci,ciò che accadeva nel cuore di Parigi. Meticoloso, quindi, il lavoro di
regia, luci, proiezioni e gestione del palco curato da Daniela Pizzulli.
Sorprendenti le
capacità canore di questi ragazzi che hanno incantato il pubblico
soprattutto in quei tre momenti musicali che non provengono dal musical
originale ma che sono stati scelti per la loro forte carica emotiva: Fabio
Carelli ha interpretato “Pietà Signore” di Alessandro Stradella, Angela
Desario ha eseguito “Oh quante volte” di Bellini(Capuleti e i Montecchi), Enika
Saracino “Sola perduta e abbandonata” di Puccini(Manon Lescaut). Valentina
Murgoli ha affascinato con tinte e sfumature vocali particolari il pubblico
bitontino con “La mia storia” (Mon histoire – Les miserables), uno dei tanti
pezzi tradotti dal francese.
Significativi anche i
momenti i cui il testo si è materializzato in coralità corporea nelle
coreografie create da Maria Concetta Tatulli e Francesco Tullo caratterizzate
dall’alternanza di movimenti statici e dinamici e di maggiore
espressività nelle scene delle barricate rivoluzionarie.
“I nostri ragazzi sono
rimasti colpiti da alcune affinità tra l’800 e la realtà quotidiana e questo è
stato motivo di riflessione nell’attività didattica che ha portato alla
produzione dello spettacolo” – in
questo modo ha presentato questa appassionante impresa la docente Lucia Achille– “il romanzo si articola in una lotta continua tra bene e male, ma noi lo
abbiamo concluso con un canto finale di speranza, speranza che nel domani tutto
possa cambiare e con la concezione che dalla crisi possa nascere qualcosa di
brillante e di positivo per tutta la società”.