Le fate nascono con il primo sorriso d’un bimbo appena
nato.
Moriranno man mano che si smetterà di crederci.
Non hanno mai smesso di crederci i bambini della 3E dell’Istituto
“N. Fornelli” che, ieri sera e
martedì sera, hanno portato in scena la favola bella di “Peter Pan” guidati dal
regista Raffaele Romita, Mariantonia Capriglione e Veronica Visotti (coreografia) all’interno
del teatrale a cura di “Fatti d’Arte”.
I bimbi son volati sull’Isola che non c’è del palco del
teatro “Traetta”, per trascorrere, e far ri-trascorrere ai tanti presenti, un’infanzia
avventurosa in compagnia di sirene, pirati, indiani e fate.
«È splendido
vedere il teatro pieno, soprattutto quando ci sono i bambini – ha commentato
il regista Romita -. L’anno scorso
abbiamo portato in scena “Il piccolo principe”, quest’anno “Peter pan” ed ogni
anno cerchiamo di donare qualità, emozione e mostrare quanto lavoriamo sulla
comicità e sui tempi scenici».
Le maestre Anna e Mariangela hanno, assieme alle
famiglie, deciso di devolvere l’intero incasso delle due giornate all’Associazione
Italiana per la Ricerca sul Cancro.
«Desidero esprimere il mio più vivo
ringraziamento a voi tutti per aver voluto rinnovare , dopo il successo della
passata edizione, un appuntamento che, attraverso lo spettacolo teatrale,
diffonde un messaggio di coraggio e di solidarietà – ha comunicato in una lettera Michele Mirabella, presidente Comitato regionale Puglia Airc- .
Un applauso da parte mia per gli alunni della III E del 1° Circolo
“Nicola Fornelli” per l’insegnante Mariangela Ruggiero e per tutti coloro
i quali, con il loro impegno, hanno reso possibile quella che sicuramente sarà
una bellissima serata».
Presente durante la serata il ricercatore Airc Antonio Moschetta: «La nostra scuola ci sta insegnando che i bambini stanno cominciando a
creare e ad osare – ha commentato -. Solo
chi crea può cambiare: Oriana Fallacidiceva ai giovani “buttate la carta
copiativa“, perché non sempre ci sono esempi positivi, dobbiamo essere noi stessi propositivi. La ricerca ci
insegna a trovare strade non battute e io vivo la ricerca come il sabato del
villaggio. Dopo giorni di grigiore, arriva sempre il sole».
Le maestre, infine, hanno condiviso una splendida
poesia di Alda Merini che vi riproponiamo.
“La
semplicità è mettersi nudi davanti agli altri.
E noi abbiamo tanta difficoltà ad essere veri con gli altri.
Abbiamo timore di essere fraintesi, di apparire fragili,
di finire alla mercè di chi ci sta di fronte.
Non ci esponiamo mai.
Perché ci manca la forza di essere uomini,
quella che ci fa accettare i nostri limiti,
che ce li fa comprendere, dandogli senso e trasformandoli in energia, in forza
appunto.
Io amo la semplicità che si accompagna con l’umiltà.
Mi piacciono i barboni.
Mi piace la gente che sa ascoltare il vento sulla propria pelle,
sentire gli odori delle cose,
catturarne l’anima.
Quelli che hanno la carne a contatto con la carne del mondo.
Perché lì c’è verità, lì c’è dolcezza, lì c’è sensibilità, lì c’è ancora amore”.
La
semplicità è mettersi nudi davanti agli altri (Alda Merini)