Francesco
Speranza e Michele
Campione: due personalità pugliesi che hanno contribuito a dare una svolta
alle loro città. Due voci che parlano agli uomini di ogni tempo, che ieri sono
tornate a farsi sentire dal pubblico accorso al Museo Archeologico De Palo-Ungaro.
“Francesco Speranza e
Michele Campione: le voci di dentro e le voci dei colori” ha
infatti unito l’inaugurazione del Fondo
d’archivio “Francesco Speranza”, alla presentazione del libro di Michele
Campione. Una silloge degli scritti relativi agli artisti pugliesi, raccolti
dai figli del giornalista barese in “La voce dei colori” (Gelsorosso
Editore).
“Un
grazie particolare va a Marina Speranza che ha donato a Bitonto documenti, foto, libri d’arte e un autoritratto del
pittore bitontino, sistemati ora in una stanza cerniera tra il Museo e
l’Archivio Storico” ha spiegato Nicola Pice.
“Michele
Campione lo conobbi in una mostra su Speranza – continua il
professore -. Notai un trasporto particolare, un’immedesimazione profonda per l’arte e per la
cultura”.
Un trasporto attestato
anche dal filmato risalente alla Biennale
del 1990, proiettato durante la serata. Realizzato da Ida Mastromarino, “Francesco Speranza pittore” è la
storia dell’artista bitontino raccontata da Campione e dalla viva voce
dell’artista.
“È
come se questi due amici ci abbiano invitato a riflettere e ci abbiano posto
delle domande” ha affermato Valentino Losito.
Tre le domande che il
presidente dell’Ordine dei Giornalisti, prendendo spunto dal titolo della
mostra, ha immaginato: “Ci sono ancora
voci tra noi? Abbiamo ancora il culto del “dentro”? Quali sono, se ci sono
ancora, i colori della nostra vita?”.
“Oggi
siamo subissati da urla o dal mutismo. Diamo più importanza al fuori che al
dentro. Il colore predominante della nostra vita quotidiana è il grigio. Le
nostre città sembrano rispondere al nero della criminalità, più che al verde
della speranza… Dobbiamo spargere il seme della speranza, anche se non ne vedremo
i frutti su questa terra”.
Un seme che proprio
Speranza e Campione hanno sparso a Bitonto e Bari, portando la cultura dove non
esisteva: il primo con il suo realismo magico, il secondo con la critica
d’arte.
“All’epoca
non c’erano critici d’arte a Bari. Bisognava improvvisarsi tali –
ha spiegato lo scrittore e giornalista Raffaele
Nigro -. E Michele si prestava.”
I risultati sono quelli contenuti
nel libro: favole ironiche, poesie.
Presente all’evento, anche
il sindaco Michele Abbaticchio, che,
congratulandosi con il professor Pice per aver fatto crescere il Museo, ha
sognato una Bitonto come quella dell’epoca di Speranza.“È emozionante vedere nel filmato il centro antico senza auto” ha
commentato il sindaco.
A concludere la serata, “Elegia”,
il brano composto ed eseguito dal flautista Vincenzo Mastropirro.