È giunta al termine, lo scorso mercoledì, la terza edizione del Luce Music Festival che si è tenuto quest’anno a Bitonto all’interno del Parco Naturale Lama Balice, che per l’occasione si è rivelato essere una buona location della città per ospitare eventi di un certo calibro, quindi un patrimonio da custodire e rispettare. Chi ha partecipato al Festival ha potuto visitarlo tramite l’iniziativa “Bacco in Lama”, un percorso storico, artistico ed enogastronomico che ha permesso anche di ammirare le bellezze della città. Esso è stato curato dai ragazzi della Cooperativa Ulixes.
Questo stesso spazio è stato apprezzato dagli artisti ospiti del Festival, come Francesca Michielin che ha dedicato al parco un post sul suo profilo Instagram: “Riserva Naturale dentro un Parco Naturale. Altra data incredibile, altro posto meraviglioso. Sapevo che la Puglia ci avrebbe abbracciati senza riserva. Grazie di cuore”.
Il Sindaco Michele Abbaticchio, per questo, la ringrazia sottolineando in un post sul suo profilo Facebook: “Bitonto è bellissima. Anche se qualcuno di noi fa di tutto per affossarla con gesti di follia purtroppo diffusi ovunque. Che dite, condividiamo anche la bellezza?”
Dopo il successo, quindi, delle prime due date del Luce Music Festival con Vinicio Capossela e Gio Evan, il pubblico si è lasciato incantare dalla musica dei cantautori Dente e Francesca Michielin insieme a Mox, rispettivamente ospiti della terza e quarta serata del Festival.
Per gli artisti, oltre che per la città, esibirsi sul palco del Parco Naturale Lama Balice ha assunto un significato molto importante: quello della ripartenza dopo il periodo più critico affrontato per l’emergenza sanitaria del Coronavirus. Ad unir tutti seppur distanti la musica, che ha dato loro sostegno e la giusta carica per sperare che tutto sarebbe andato bene poco prima del lockdown quando hanno pubblicato i loro nuovi album. Rispettivamente “Dente”, in omonimia al suo autore che in undici brani ha parlato di sé, della sua trasformazione e rinascita e Francesca Michielin “Feat (stato di natura)”, un disco di featuring (da Fabri Fibra a Coma Cose, da Elisa a Max Gazzè) incentrato sul tema del contatto con l’altro e del ritorno a una dimensione naturale e più essenziale. Forte l’influenza sulla cantautrice, che ha presentato il suo album durante il tour “Spazi Sonori”, di Annie Lennox, Paul Simon e Vampire Weekend.
Sostanzialmente questo è stato l’obiettivo di tutto il Festival, realizzato con il contributo della Regione Puglia e in collaborazione con il Comune di Bitonto, a rimostranza del grande valore della musica, compagna di vita sia nei momenti felici che in quelli più tristi e difficili.
Dal rosso del “Pandemonium” di Vinicio che è stato simbolo della liberazione interiore dei nostri demoni per arrivare all’amore a cui l’invito è stato “Ovunque proteggi” -riprendendo uno dei suoi più famosi brani- a quello di “Albero ma estro” di Gio Evan in cui il pubblico è riuscito a scovare il segreto della felicità, di quel grande sentimento che rende tutti vivi, della ripartenza. “Bisogna essere pronti a rendere la vita incredibile, l’amore può essere l’antidoto, ma per esserlo e capirlo bisogna imparare a fermarsi, a guardarsi dentro, resistere a qualcosa che ci minaccia e da cui ci si libera attraverso la sofferenza”, questo il suo messaggio che funge da fil rouge di tutto il Festival.
L’amore è la forza utile per andare avanti, per stare bene con se stessi e con gli altri, è “L’ago della bussola” , “Un fiore sulla luna” o un qualcosa “Sempre uguale a mai” di Dente. Ma è anche un abbraccio senza fine, come quello di “Riserva naturale” della Michielin. La cantautrice ha descritto quel sentimento come qualcosa di cui forse non tutti s’intendono o lo sanno spiegare, forse solo sentire nella paura di lasciarsi andare di “Io non abito al mare” e un desiderare “Nessun grado di separazione”. È un “Battito di ciglia”, “La via ensemble”, è sentirsi “Leoni” insieme. Tra questi ed altri suoi grandi successi, spicca l’augurio della Michielin affinché tutto vada bene soprattutto con “25 febbraio” in cui sottolinea l’importanza del sostenersi.