Annunciata per giovedì 31 Luglio nel castello di Mola di Bari la anteprima nazionale del film Ameluk di Mimmo Mancini, nell’ambito del festival «Del racconto, il Film»: sarà abbinato al libro «La Vita ti sia lieve. Storie di Migranti» di Alessandra Ballerini. Lo ha annunciato il direttore del festival, Giancarlo Visitilli, al fianco di Antonella Gaeta presidente Apulia Film commission (che ha in parte finanziato il film) e a due personaggi importanti del territorio (Mariotto) dove Ameluk è stato girato la scorsa estate: il sindaco di Bitonto Michele Abbaticchio e l’assessore al turismo, marketing e comunicazione, Rocco Mangini.
Ameluk è un piccolo film indipendente, il fulcro della storia è il paese, la piazza, il bar, la comunità tutta. Gli attori del film sono per lo più pugliesi, come Mimmo Mancini, Paolo Sassanelli, Dante Marmone, Tiziana Schiavarelli, Teodosio Barresi, affiancati da altri attori nazionali come Roberto Nobile, Cosimo Cinieri, Pascal Zullino, Michele De Virgilio, Claudia Lerro, Hedy Krissane, Mehdi Madhloo, Miloud Mourad Benamara. Per la prima volta sullo schermo la cantautrice gallipolina Francesca Giaccari e Andrea Leonetti Di Vagno. Irriconoscibile, Rosanna Banfi da’ vita a una “madre padrona” del sud.
Va giustamente ricordato quanto lo stesso regista bitontino ha di recente scritto su “Facebook” e cioè che: «Il film sta trovando grandi difficoltà per una rispettosa e possibile uscita nelle sale italiane, una vera distribuzione che possa dare giustizia al film e alla RM Consulting di Roma, produzione esordiente che investito e creduto fermamente in questo piccolo progetto dal cuore grande e dall’effetto coinvolgente per il pubblico. Stiamo lavorando ogni giorno per farlo uscire nella prossima stagione, non è facile trovare spazio nelle sale senza nessuno dietro o in paradiso. Ci vogliono soldi e conoscenze, barra/ potere, ma non solo.
Tutto questo da soli e senza genufletterci a uno strapotere indefinibile, alle regole di un mercato inesistente e da far west. Noi siamo sicuri di aver fatto un buon lavoro, deciderà il pubblico se il mercato ci concede un po’ di visibilità che ogni film dovrebbe avere per diritto e non per gentile concessione economica, ma principalmente politica. Il cinema è industria e non “inciucio”, deve camminare con le sue gambe e non per spinta».