Una festa a misura di giovanissimi, pronti a cantare e ballare insieme a Gaia, in concerto il prossimo 25 maggio in piazza Marconi, ma anche capace di diventare occasione per valorizzare il patrimonio storico-artistico cittadino.
Quest’anno la Festa Patronale in onore della Madonna Immacolata, che il 26 maggio 1734, all’indomani della Battaglia di Bitonto, apparve dinanzi al generale Montemar impedendogli di saccheggiare la città “pupilla dei suoi occhi”, segnerà l’inizio di un grande intervento finalizzato a riportare alla luce i due affreschi a ridosso della Porta della Scomunica della Cattedrale.
Ad annunciarlo è stato ieri, durante la conferenza stampa di presentazione del programma della manifestazione, il professor Nicola Pice, presidente delegato del Comitato Feste Patronali, organizzazione che già anni addietro aveva sostenuto il restauro della statua dell’Immacolata posta alla sommità di Porta Baresana.
Il progetto attuale, nato dalla sinergia del Comitato con l’Università degli Studi di Bari, Comune di Bitonto e Parrocchia Cattedrale, ha ottenuto nei giorni scorsi il parere favorevole della Sovrintendenza e sarà realizzato a partire da ottobre.
All’avvio del nuovo anno accademico, gli studenti del corso di laurea in Conservazione e Restauro dei Beni culturali, guidati dal professore Francesco Daddario, riporteranno all’antico splendore l’affresco cinquecentesco dell’Annunciazione e quello seicentesco che vede raffigurati l’Arcangelo Raffaele e Tobiolo, ormai anneriti dal tempo.
“I lavori termineranno presumibilmente a maggio 2026 – ha spiegato Pice – e saranno sostenuti per larga parte dall’Uniba, che potrà contare anche su un contributo del Comitato”, pari a circa 2000 euro.
L’amore per il patrimonio culturale bitontino ha guidato il Comitato Feste Patronali anche nell’organizzazione di una mostra che sarà inaugurata il prossimo 23 maggio, giorno in cui, con lo scoprimento del quadro della Madonna in Porta Baresana e l’accensione della macchina delle luminarie, si darà il via alla festa. Nella Galleria Nazionale “Devanna”, sino a luglio, si potranno ammirare infatti due dei sei dipinti inediti di Carlo Rosa, custoditi nel Monastero delle Vergini: si tratta di “Cristo nel Getsemani” e di “Agar e Ismaele”. In esposizione, per la mostra ideata per celebrare i 500 anni dalla fondazione del convento, anche la scultura lignea seicentesca del Cristo Snodato e preziosi documenti storici, tra cui una bolla di Papa Paolo III con bollo di bronzo che raffigura san Pietro e Paolo.
Importante anche il programma liturgico, “iniziato già con la visita nella Cattedrale, chiesa giubilare, delle parrocchie del territorio” come ha sottolineato don Marino Cutrone, parroco della Cattedrale, che si concluderà con la processione del 26 maggio. Quest’anno la Madonna farà “visita” solo alla zona artigianale, alla Fondazione Giovanni XXIII e all’Hospice, per poi essere accolta nella Basilica dei Santi Medici per la messa dell’alba del giorno di festa, e tornare in Cattedrale per la funzione religiosa delle 10, celebrata dall’Arcivescovo di Bari-Bitonto, Mons. Giuseppe Satriano.
La Festa Patronale che, come rimarcato dall’assessora agli Eventi, Dalila Cariello, il Comune ha “voluto rendere più popolare possibile”, segnerà la fine di un “maggio ricco di iniziative culturali” ha commentato il sindaco Francesco Paolo Ricci. La città infatti ospiterà domenica prossima il tradizionale Corteo Storico e nel weekend del 24 e 25 maggio la manifestazione Cortili Aperti.