In difesa della Costituzione. Ma anche per riaffermare la sua centralità e la sua importanza.
Perchè, in fondo, lei è sempre una via maestra.
Se ne è parlato ieri sera al Torrione e a farlo è stato il sindaco di Modugno ma soprattutto ex magistrato Nicola Magrone che, in un momento in cui tutti sembrano propensi a parole a cambiare la nostra carta fondamentale per far ripartire il Paese, va controcorrente.
«Il primo tentativo di cambiare la Costituzione lo ha fatto Licio Gelli, sommo capo della P2 – afferma Magrone – e adesso la modifica realizzata sull’articolo 138 è un qualcosa di estremamente pericoloso perchè l’ha trasformata in una legge qualsiasi. La nostra carta è nata appositamente per essere rigida e non flessibile per evitare che spinte anomale la maltrattassero come successo per lo Statuto albertino. Il principio “la legge è uguale per tutti” è sbagliato, perchè l’articolo 3 della Costituzione dice che sono i cittadini a essere uguali davanti alla legge e non la legge ad essere uguale agli altri».
Per l’ex sostituto procuratore della Repubblica di Bari, insomma, bisogna riflettere attentamente prima cambiare la legge fondamentale dello Stato. In primis sul bicameralismo perfetto (razionalizzato). «I padri costituenti hanno pensato a questo sistema non a caso ma seguendo la logica di un Parlamento che non deve governare ma approvare le leggi. Se un Parlamento è lento vuol dire che l’esecutivo è lento e deve essere più veloce. L’Italia è il paese che ha più leggi al mondo, ma la cosa negativa è che negli ultimi anni è stato il governo a farle con un abuso spropositato di decreti legge e non le Camere. Non è vero che abolendo il Senato o trasformandolo si ottiene risparmio. I parlamentari possono anche essere gli stessi (945 tra Camera e Senato, più i senatori a vita) ma devono costare di meno. Quando sento il sindaco di Firenze Matteo Renzi parlare di queste cose, ripiombo alle parole che usava Mussolini quando approvava la legge Acerbo».
Il primo cittadino di Modugno non risparmia stoccate neanche al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che «dovrebbe dimettersi per la sua manifestata incoerenza di aver prima giurato sulla Costituzione e poi di spingere i partiti a modificarla». E sulla legge elettorale, poi, è tranciante: «Fa comodo a tutti perchè fa piacere a tutti avere un Parlamento dormiente, ubbidiente e omogeneo».
«La Costituzione non è affatto noiosa – sottolinea Maurizio Loragno, direttore del “daBitonto” e moderatore dell’incontro – e sono d’accordo con il presidente della Camera Laura Boldrini che l’ha definita la più bella del mondo».
Anche il sindaco di Bitonto Michele Abbaticchio ricorda la centralità della carta costituzionale, che rappresenta «un testo politico bellissimo che deve ispirare noi e i nostri figli ad andare avanti».
La serata di ieri conclude la tre giorni di appuntamenti che il circolo cittadino di Sinistra ecologia e libertà (Sel) ha realizzato “in difesa della Costituzione”. «Appuntamento –ricorda Antonio Brancale, responsabile del gruppo giovanile di Sel – che abbiamo voluto non per manifestare un nostalgico attaccamento alla Carta ma per rivendicarne l’attualità, per rimettere al centro della politica quello straordinario nesso tra la tavola dei diritti politici e la tavola dei diritti sociali che informa in radice la legge fondamentale della Repubblica».