«L’obiettivo della stagione teatrale bitontina è
quello di sottrarre pubblico alla tv»ha affermato l’Assessore al Marketing Territoriale, Rino Mangini.
Ed
effettivamente una bella fetta di pubblico ieri sera ha rinunciato al piccolo
schermo per accorrere al Foyer del
Teatro Traetta. “In scena”, un incontro
informale tra l’attore bitontino Raffaello
Fusaro e l’artista lucano Rocco
Papaleo.
Cinema, teatro e Sud gli argomenti trattati nella serata,
inserita nel format “Star in the Park” e presentata dalla giornalista del “da
BITONTO”, Viviana Minervini.
«A Papaleo sono legato in maniera fraterna, perché
lui mi ha indirizzato e mi ha fatto capire cosa fare» ha esordito il regista, autore e attore teatrale bitontino, prima di
lasciare Papaleo al racconto dello spettacolo che andrà in scena questa sera al
Teatro Traetta.
«“Una piccola impresa meridionale” è l’ultimo
stadio di un percorso ventennale del teatro-canzone, il genere messo a punto da
Giorgio Gaber» ha spiegato l’attore, regista, sceneggiatore
e cantante lucano. «Ho iniziato
nel 1994 con questo, spero, “mio genere”. Lo spettacolo è divertente, ma ha il
suo interno momenti più poetici e riflessivi».
Ed
è proprio il teatro che l’artista confessa di preferire alla televisione. «È il posto dell’attore e di chi vuole
esporre la propria poesia o canzone, provocando un’emozione in chi ascolta. È
profondamente diverso da un set cinematografico», a cui comunque l’attore
non rinuncia. «Mi sto dedicando ad un
“cinema mio”. Essere regista di un film è eccitante», oltre a consentire
allo stesso scelte anche contro corrente.
Se
come si lamenta dal pubblico, in tv e al cinema ci sono sempre i soliti volti
noti, frutto anche di scelte “sicure” dei produttori, il regista lucano non ci
sta e cerca di alternare i “nomi” agli artisti emergenti.
Immancabili
poi i riferimenti alla sua terra e in generale al Sud.
«Sono impregnato di Sud, con cui però ho un
rapporto controverso, perché da una parte ne sono cantore ma dall’altra entro
in contrapposizione con alcune abitudini. Avremmo bisogno di una migrazione
alla rovescia, cioè che i settentrionali portassero qualcosa di buono qui, come
abbiamo fatto noi al nord. La capacità di essere un po’ più civili e
imprenditori porterebbe il Sud ad elevarsi culturalmente e arrivare ai livelli
del nord non d’Italia ma d’Europa. Immaginate la Scandinavia con il nostro
clima. La Basilicata potrebbe esplodere dal punto di vista economico, ma non lo
fa. È rimasta arretrata. La rivoluzione culturale compete anche a me e speriamo
smuova la situazione».
«Attraverso Raffaello e altri amici ho avuto a che
fare con la Puglia, regione che mi corrisponde per questo swing del vostro
accento. Il suono della terra influenza gli stati d’animo» ha concluso Rocco Papaleo, prima di concedersi
agli autografi e alle foto che confessa di apprezzare.
«Mi fa piacere essere qui, incontrare gente, fare
foto, autografi. Una parte di me vi appartiene. Sono grato alla gente che mi ha
notato e che anche oggi è accorsa qui».
E
le persone si moltiplicheranno questa sera, come assicurano il sindaco Michele Abbaticchio e l’assessore
Mangini.
I
biglietti per “Una piccola impresa meridionale” di Rocco Papaleo, infatti, sono
andati a ruba, tanto che si prevede un Teatro Traetta in sold out.