Un’opera
per chi desidera esplorare il patrimonio archivistico custodito nei luoghi
della memoria e per i giovani che iniziano a condurre degli studi sulle fonti
d’archivio.
Lo
studio di Silvana Calabrese, scrittrice, ghostwriter, blogger e videomaker,
dal titolo “Bitonto nel XVI secolo. Aspetti demografici, familiari e sociali” si pone all’attenzione degli studenti liceali, universitari e dei giovani
ricercatori che stanno rivolgendo il proprio interesse verso il mondo degli
studi storici e demografici.
A
chiunque abbia l’obiettivo di condurre studi sistematici nel settore il testo
mostra alcune tra le molteplici possibilità di ricerca e di elaborazione,
nonché una prova del corpus documentario disponibile negli archivi dell’Italia
meridionale.
La
ricerca d’archivio parte dal rinvenimento di un manoscritto inedito di cui si è
dovuta confermare l’autenticità.
Un
metodo d’analisi demografica che con l’interpretazione di dati di natura
catastale tenta di ricostruire un assetto sociale ed economico che approssimi
la completezza. Si esaminano: caratteristiche strutturali della popolazione,
nuzialità e sistemi dotali, struttura e ampiezza della famiglia, antichi
mestieri, scolarizzazione, servitù, patrimonio zootecnico, forestieri, onomastica.
Un
incrocio di fonti, catasto antico ed atti notarili, come auspicato da Marc
Bloch, affinché gli antichi documenti si fondano e si avvalorino a vicenda
conferendo ampie sfumature all’asettico studio statistico–demografico.
Il
testo si differenzia dai manuali di storia e di demografia perché oltre ad
illustrare un metodo di indagine storica ne accosta un esempio. L’esempio del
metodo stesso applicato ad una piccola realtà territoriale del Mezzogiorno di ancien régime che
fin da tempi remoti seppe imporsi nel panorama produttivo oleario. La storia è
data dalle testimonianze circoscritte, dai tasselli di microstoria che
accostati come pazienti tessere di un mosaico danno vita ad un prospetto
storiografico vasto e donano allo studioso e al lettore l’identità storica
collettiva.
È
un viaggio a ritroso nel tempo alla riscoperta di materiale documentario del
tardo Cinquecento. Una documentazione il cui studio costituisce un elemento di
salvezza dallo scorrere inesorabile del tempo, inclemente verso quelle
vulnerabili carte pergamenacee pregne di tesori ignoti.