Questa, purtroppo, è quella che per anni ci è stata segnalata e descritta come un’altra storia (ed è proprio questo il titolo del bellissimo cortometraggio di Nicola Vero, sì del 2007 ma attuale, e proiettato ieri sera al Torrione nell’ambito di “Memento”, col commento storico del professor Nicola Fiorino Tucci). Anzi, una non storia. Perché per troppo tempo, per precise volontà politiche – non solo del Partito comunista, ma anche della Democrazia cristiana – e per gli scenari fino agli anni ’80 – chiamasi Guerra fredda – nessuno, o pochissimi, aveva sentito parlare delle “Foibe” o, se volete, del massacro che hanno dovuto subire decine decine di italiani residenti nell‘Istria, Fiume e in Dalmazia. Tra il 1943 e il 1947. Ventimila nostri connazionali – ma le cifre non sono definitive – infoibati e gettati vivi in queste cavità carsiche. E altri 350mila che hanno cercato l’esodo, tornando nel Belpaese. E non tutti ci sono riusciti.
Ma poi, anche dopo che è stato levato questo velo di omertà – lo spartiacque è stato il Muro di Berlino – è sempre stata un’altra storia. Perché troppo strumentalizzata e a eccessivo “possesso” di una precisa parte politica.
Per certi versi, invece, questa vicenda – di cui, dal 2005, ogni 10 febbraio si celebra la Giornata del Ricordo – non è per nulla un’altra storia. Ha caratteri assai simili a quelli della Shoah, o dell’Olocausto come è meglio conosciuto.
E anche la nostra città ha pagato un prezzo altissimo in questa nera, nerissima, pagina della storia.
C’è, per esempio, Giovanni Ciccarone, nato a Bitonto il 2 Gennaio 1905, civile, prelevato, infoibato o diversamente massacrato nella zona di Gorizia, a guerra finita. Dopo il 10 Maggio del 1945 non si sono avute più sue notizie.
La stessa sorte è toccata a Giacomo De Sario, nato a Bitonto il 6 Maggio 1891, civile, residente a Trieste, prelevato, infoibato o diversamente massacrato nella zona di Muggia (Trieste), a guerra finita. Dopo il 7 Maggio del 1945 nessuno ha saputo più niente di lui.
Ed Emanuele De Sario? Nato a Bitonto il 6 novembre o dicembre 1898, civile, residente a Muggia (Trieste), prelevato, deportato nel lager sloveno di Borovnica a guerra finita. Dopo il 23 Maggio del 1945 è scomparso.
Giuseppe Murgolo nato a Bitonto il 12 Agosto 1903, guardia di pubblica sicurezza in servizio alla Questura di Fiume, catturato, infoibato o diversamente massacrato nella zona di Fiume, a guerra finita. Dopo l’8 Luglio del 1945 non è dato sapere di nulla.
C’è anche Emanuele Planelli, nato a Bitonto il 10 ottobre 1901, militare, catturato, infoibato o diversamente massacrato nella ex Jugoslavia, a guerra finita. Dopo l’11 Dicembre del 1943 non si sono avute più notizie.
E poi c’è Giacomo Ungaro nato a Bitonto nel 1923, Guardia di pubblica sicurezza in servizio alla Questura di Trieste, catturato, deportato nel lager sloveno di Skofia Loka, a guerra finita. Dopo il 20 Maggio del 1945 nessuno ha saputo quale sia stato il destino.
Tutte – e ripetiamo tutte – vittime innocenti. Uccise senza un perché o per come.
Avevano la sola, unica colpa di essere italiani…