La bellezza conforta, riscalda e illumina il nostro percorso di vita. Ma è possibile una bellezza indipendente dal bene, perfino alleata del male? Questo libro risponde di no, in primo luogo negando che le immagini siano paradigma di oggettività, emblema di neutralità descrittiva. Anche quando pensiamo che mostrino la realtà nuda e cruda, senza possibilità d’inganno, sono spesso più ambigue di qualsiasi discorso, e danno origine a discorsi senza fine.
II modo in cui sono costruite, tagliate e contestualizzate afferma un progetto di mondo, di umanità: la figura della tabaccaia felliniana di Amarcord potrebbe non distinguersi dalle “velone” dell’omonimo programma tv, ma racchiude un messaggio radicalmente diverso. Nelle particolari circostanze in cui viene proposta e percepita, un’immagine è portatrice di giudizi. D’altra parte, se “un’immagine vale più di mille parole” è perché può suscitare emozioni intense e rappresentare un vigoroso stimolo all’azione. Ispirato dai grandi filosofi occidentali, Ermanno Bencivenga ci guida alla scoperta del significato etico delle immagini, muovendosi sul doppio registro della passione e del giudizio. I numerosi esempi tratti dalla storia dell’arte, dal cinema, dalla pubblicità e dalla cronaca confermano uno dei cardini del pensiero kantiano: il bello è simbolo del bene.
Lo può rappresentare in modo diretto o in modo indiretto, facendone avvertire la mancanza. L’esito è identico: risvegliare in noi il desiderio del bene.
L’AUTORE: Ermanno Bencivenga (Reggio Calabria 1950), professore ordinario di filosofia all’Università di California (Irvine), è autore di numerosi saggi, sia scientifici sia divulgativi, in lingua inglese e italiana, su argomenti di logica, filosofia del linguaggio e storia della filosofia. Ha fondato e diretto (fino al 2011) la rivista internazionale di filosofia «Topoi» e collabora a «Il Sole 24 Ore». Ha pubblicato, tra l’altro, Il primo libro di logica (1984), Filosofia: istruzioni per l’uso (1995), Giocare per forza (1995), Teoria del linguaggio e della mente (2001), Parole che contano (2004), L’etica di Kant (2010), La logica dialettica di Hegel (2011). È anche autore di alcune raccolte di poesie.